«Andiamo a pattinare sul ghiaccio» propone ancora Drew.
«Sono davvero impedita sul ghiaccio» scuoto la testa, lui sbuffa.
«Che palle formaggino, mi sono stancato di andare al cinema.»
«Ho capito, ma troviamo qualcos'altro da fare, magari anche con Annabelle e Jace.» È l'ennesimo tentativo che faccio per reintegrare Jace nel gruppo, ma Drew ed Annabelle non vogliono proprio saperne, lui si è pentito e ha chiesto scusa più volte, ma non è servito a niente.
Drew mi guarda contrariato e io sospiro sconfitta.
«Perché non vi sforzate di perdonarlo?» chiedo.
«Perché Jace ci ha odiato abbastanza negli ultimi anni, sono stanco di provare a capirlo, e anche Annabelle.» Appoggio la guancia sulla mano, cercando un altro modo, ma forse dovrei semplicemente arrendermi.
Sono passate due settimane, quasi tre, il mio rapporto con Jace è tornato al suo stato iniziale, con Annabelle le cose sono migliorate un po', anche se siamo distanti ancora anni luce sembra accettare la mia esistenza, sono uscita con Dylan ma non è successo niente di che, ogni tanto ci salutiamo quando ci incontriamo nel campus, è davvero simpatico e disponibile, ma con lui non c'è nulla di serio, con Drew... Beh con Drew le cose sono sempre complicate. Frequenta sempre di più Cassie, li vedo spesso insieme ed anche troppo affiatati, usciamo ancora insieme ma negli ultimi giorni non è più rimasto a dormire con me, credo che stia perdendo interesse per me, e non immaginavo potesse fare così male, non so davvero cosa fare, mentre i suoi sentimenti si riducono i miei aumentano, vorrei lasciarmi andare e liberare ciò che provo per lui e che tengo chiuso sottochiave, ma c'è sempre qualcosa che mi frena. Quando mi decido a dirgli di sì, la paura mi blocca, mi inchioda a terra e mi impedisce di fare qualunque cosa, non so come combatterla, oltretutto sono scoraggiata dal suo rapporto con Cassie. È un disastro immane.
«Mi stai ascoltando?» Quando la sua mano si poggia sulla mia, una scarica elettrica mi scuote da cima a fondo. «Che ne dici di andare al bowling?» Vorrei rifiutare anche questa volta, ma sono stanca di cercare qualcosa da fare, quindi acconsento.
«Ad una sola condizione...» esordisco.
«No» Drew mi ferma.
«Ma non hai neanche sentito cosa ho da dire!»
«Jace non verrà con noi al bowling» sentenzia.
«Oh, andiamo Drew!» Sbatto le mani sulle mie cosce e poi le incrocio sotto al seno, infuriata. «Io non ci vengo.»
Mi guarda con un sopracciglio alzato. «Non fare la bambina.»
«Non sto facendo la bambina, Jace è mio amico e ci rimane male quando esco con voi senza neanche invitarlo.»
«Poteva pensarci due volte prima di ripudiare la nostra amicizia e darti della troia!» Alza sempre di più il tono della voce, ma quando nota la mia mascella contratta sospira. «Mi dispiace Liz, non ce la faccio.»
Distolgo lo sguardo verso il prato verde. L'estate per fortuna si sta prolungando e anche se siamo ad ottobre il clima è rimasto mite, l'unica cosa fastidiosa è il vento fresco, ma per il resto le giornate sono davvero fantastiche. Siamo seduti ad uno dei tavoli disposti in mezzo al prato durante la nostra ora di pausa prima della lezione di letteratura inglese. Mi ricordo ancora quando Drew aveva citato Calvino durante una lezione, ero rimasta così sorpresa che non ero riuscita a dire una parola, ora capisco che è stato in quel momento che ho deciso che Drew mi incuriosiva troppo per lasciarlo scomparire così. Forse avrei dovuto farmi gli affari miei, magari adesso non avrei questo eterno dubbio che mi perseguita riguardo al modo in cui comportarmi con lui.
«Formaggino quante volte devo dirtelo? Quando voli sul tuo mondo devi portarmi con te.» Questa frase mi fa ancora tremare il cuore e sorridere come un'idiota, e Dio solo sa quanto vorrei prendermi a schiaffi da sola. Sono così stupida. Lena mi ha detto che sono solo innamorata, ed io le ho attaccato il telefono in faccia. Quella parola non voglio che attraversi il mio cervello, neanche per un nanosecondo, sarebbe davvero il colmo.
«Ti odio quando fai così.» Decido di focalizzarmi sul presente prima che Drew mi molli in mezzo al prato. «Ti ringrazio» sorride.
«Sono arrabbiata con te» chiarisco la mia posizione, e lui alza gli occhi al cielo.
«Non puoi arrabbiarti per questo, se tu hai scelto di perdonarlo – che tu abbia fatto bene o meno – è stata una tua decisione, io non ci penso nemmeno.»
«È impossibile parlare con te» sbuffo.
«Con me? È impossibile parlare con te! Vuoi sempre avere ragione, anche quando non la hai!» grida. Mi tiro indietro, leggermente sconcertata, Drew si massaggia la fronte. «Scusa, scusami Liz, sono davvero stressato.»
Non rispondo, perché non condivido la sua posizione e sono stanca di discutere di questa cosa.
«Drew!» Ci mancava solo lei.
«Cassie, ciao» non appena la vede, gli si illuminano gli occhi e si alza per salutarla. Se non la smettono di scambiarsi effusioni entro tre secondi giuro che me ne vado. Per fortuna il momento romantico termina in fretta.
«Mi sederei volentieri qui con voi, ma devo proprio andare a lezione di yoga, ci sentiamo più tardi.» L'ultima parte del discorso è ovviamente riferita a Drew. Vorrei prendere la sua testa e sfracellarla al suolo. Cavolo, sto diventando violenta.
«Certo.» Lui le dà un bacio molto vicino all'angolo della bocca e lei se ne va tutta contenta dentro i suoi leggings strettissimi.
«Le stai guardando il culo» commento acida, stringendo sempre di più fra le dita la panca su cui sono seduta. Drew si riscuote e torna a guardarmi negli occhi. «Altri venti secondi e avresti avuto anche la bava alla bocca.»
«Woah, come siamo cattive oggi.» Il suo sorrisetto sghembo questa volta non fa sorridere anche me. «E dai Liz, sorridi un po', sei sempre imbronciata ultimamente.» E chieditelo perché, brutto idiota. Sospiro e mi sforzo di sorridere.
«Va bene così?»
«Sei un po' forzata.» Prende pure in giro? Mi fa l'occhiolino e poi scoppia a ridere, gli tiro addosso il contenitore vuoto delle patatine che abbiamo mangiato.
«Ragazzi!» Prima che potessimo riprendere a litigare, la voce di Jade attira la nostra attenzione. Ci voltiamo entrambi verso di lei, che corre a perdifiato per raggiungerci.
«Tieniti pronto a qualche altra tragedia amorosa delle fiction» commento, consapevole che nel novantanove virgola nove percento dei casi quando Jade corre in questo modo il motivo è sempre il solito.
«Sto già ergendo delle barriere psicologiche» rincara la dose Drew, facendo ridere entrambi.
«Ragazzi, è successo un disastro!» Jade ci raggiunge e si piega affannata sul tavolo.
«Ovvero?» chiede Drew con scarso entusiasmo.
«Riguarda... riguarda Annabelle.» Incredibilmente Jade e Annabelle sono diventate una specie di amiche in questo tempo. Quando la punizione mia e di Drew è giunta al termine, io ho continuato a lavorare al bar per guadagnare qualche soldo, e spesso Annabelle è venuta lì per pranzare, fare i compiti, o semplicemente scambiare due chiacchiere. Non so come sia possibile che a me non riesca a sopportarmi mentre con Jade, che è davvero snervante la maggior parte delle volte, abbia stretto questa specie di legame, non nego che la cosa mi irriti un po', perché non capisco dove sbaglio.
Entrambi smettiamo di farci i fatti nostri e le prestiamo la nostra completa attenzione, preoccupati.
«Cosa è successo?» chiede Drew, già in piedi. Mi alzo anche io.
«Girano delle voci, voci molto cattive sul suo conto» risponde Jade, la sua voce acquista di nuovo una tonalità normale.
«Che tipo di voci, e chi le ha messe in giro?» chiedo io.
«Brittany e Sarah.»
«Le amiche di Annabelle?» esclamo sorpresa. Non smettono mai di stupirmi.
«Già, proprio loro.»
«E cosa dicono?» chiede Drew. Ormai conosco l'espressione sul suo volto, è la stessa che ha quando deve proteggere qualcuno. Jade si guarda le scarpe, esitando.
«Che ha problemi con la droga.»
«Cosa?!» Sbotto atterrita.
«Che si fa pagare per andare a letto coi ragazzi» continua Jade, lasciandomi sempre più sgomenta.
«E... che Gale la picchia.»
A quest'ultima affermazione sento la terra mancarmi sotto i piedi, e con la coda dell'occhio vedo Drew stringere talmente forte la mascella che ho paura che possa spezzarsi i denti, nei suoi occhi scorre pura follia omicida, un po' mi spaventa.
«Dov'è lei?» abbaia Drew, spaventando anche Jade.
«N-non lo so» balbetta. «In giro non l'ho vista.» Lui afferra le sue cose e le getta alla rinfusa nello zaino, poi si dirige a passo svelto verso la sua auto. Io e Jade ci scambiamo un breve sguardo.
«Che facciamo?» chiede mangiandosi nervosa le unghie.
«Vado a parlare con Drew, poi decideremo cosa fare con Brittany e Sarah, prima voglio trovare Annabelle.»
«Ed io cosa faccio?»
«Non lo so» rispondo nervosa mentre mi infilo la giacca di jeans.
«Vado a dirgliene quattro» sentenzia infuriata Jade, ma la afferro per un braccio prima che possa fare qualcosa di stupido.
«Non pensarci neanche, quelle due sono dei diavoli, lasciale perdere. Fatti accompagnare a casa da Tyler.»
«Perché dovrei farmi accompagnare?» chiede indignata. Sbuffo sonoramente.
«Perché sono sicura che farai qualche stupidaggine da sola, quindi ora chiamo Tyler.»
«Non mi serve un babysitter!» Non rispondo e corro verso l'auto sportiva di Drew mentre chiamo Tyler.
«Ehi Ty, ciao» esclamo affannata quando risponde. Non ricordo che orario ha oggi, ma spero sia nei dintorni.
«Ciao Lizzie, che succede, stai bene?» risponde preoccupato.
«Sì, insomma, no... Devo chiederti un favore enorme.» Mentre parlo con Tyler faccio cenno a Drew di abbassare il finestrino dell'auto, e per fortuna mi ascolta. Quando si chiude nella rabbia è irrecuperabile.
«Spara.»
«Devi accompagnare Jade a casa e assicurarti che ci resti.» Ti prego di' di sì, ti prego di' di sì...
«Perché?»
«Ti prego Ty, poi ti spiego, dove sei?»
«Va bene, okay... Sono al bar, ora vado a prendere Jade, dov'è?»
«Davanti alla facoltà di giurisprudenza, oddio Ty ti amo, grazie mille» dico grata. Mi ha davvero salvata.
«Figurati» ridacchia. «Ci sentiamo, poi mi spiegherai tutto.»
«Certo, grazie ancora, ciao Tyler.»
«Mossa astuta» commenta Drew, ma è tutt'altro che ironico, il suo volto è una maschera indecifrabile. Salgo rapidamente dalla parte del passeggero, lui mi guarda sorpreso.
«Che pensi di fare?» chiede. Sono interdetta dalla sua brutalità.
«Annabelle è anche mia... amica» per così dire. Lui mi guarda pensieroso, ma alla fine mette in moto. Non capisco la sua esitazione, ma ora non ho tempo per le discussioni.
«Proviamo a casa» propongo.
«Non credo che Annabelle sia lì.»
«Tanto vale provare.»
Drew sospira e si avvia lungo la strada che conduce alla sua casa. Durante il viaggio stiamo entrambi in silenzio, meditando – o almeno io – sul comportamento di Brittany e Sarah. Perché fare una cosa del genere alla loro migliore amica? E quel pettegolezzo a proposito di Gale? Sanno qualcosa oppure è solo una brutale coincidenza?
«Siamo degli idioti, Liz!» Urla ad un certo punto Drew, rischiando di farmi prendere un infarto.
«Per quale motivo?» chiedo frastornata, casa di Annabelle è in vista.
«Non abbiamo minimamente considerato l'ipotesi che potesse essere in facoltà.»
«Jade ha detto di non averla vista» cerco di tranquillizzare sia lui che me.
«Jade non si sarà neanche guardata attorno!» Drew è partito per la tangente.
«Stai tranquillo.»
«Non ci riesco!» esclama e scende di fretta dalla macchina dopo un'inchiodata clamorosa. Quando mi sono ripresa dallo spavento lo seguo fuori. Il tempo sta anche diventando uno schifo, nuvoloni neri incombono in cielo e minacciano pioggia torrenziale, il vento fresco è diventato un vento corposo e gelido e mi fa ondeggiare i capelli attorno al volto. Mi stringo all'interno della leggera giacca di jeans, tremando per il freddo. Drew è completamente fuori di sé e sta prendendo a pugni la porta, non l'ho mai visto così arrabbiato e preoccupato; mi precipito da lui prima che si rompa entrambe le mani. Gliele afferro quando sta per colpire nuovamente il legno e le stringo fra le mie anche se sono enormi. Gli carezzo delicatamente le nocche, e sembra calmarsi un po'.
«Non è in casa» deduco.
«Ma va?» esclama stizzito Drew, lasciandosi cadere sul patio. Ficca la testa fra le ginocchia e resta così per un tempo che mi sembra interminabile. L'angoscia mi cresce in petto, sia per come si sente lui sia per l'assenza di Annabelle.
«La troveremo, Drew, vedrai.»
«Annabelle è brava a sparire.» La sua voce mi giunge alle orecchie attutita dalle ginocchia. Gli carezzo i capelli e sospiro.
«Mi sento uno schifo, avrei dovuto accorgermene prima che questo accadesse.»
«Come avresti potuto?» cerco di consolarlo, ma non sembra esserci nulla da fare.
«Avrei potuto! È esattamente come due anni fa, potrebbe fare di tutto, io... io devo... dove può essere... devo trovare Annabelle!» Di cosa sta parlando? Non mi sembra proprio il momento di chiederglielo.
«Allora alzati, devi alzarti Drew» punto sull'incoraggiamento. Lui non reagisce. «Forza, Annabelle ha bisogno di noi!» Questo sembra scuoterlo, si alza e si ferma a riflettere. All'improvviso si volta verso di me e mi prende il volto fra le mani.
«Che fai?» chiedo con gli occhi sgranati.
«Baciami.» Mi si mozza il respiro in gola.
«Cosa... Stai...» Non mi dà il tempo di finire che le sue labbra sono sulle mie a dischiuderle delicatamente. Erano tre settimane che non assaporavo la morbidezza della bocca di Drew, e ora sento un migliaio di emozioni attraversarmi lo stomaco e cancellare per un po' tutta questa situazione. Le gambe mi tremano e il cuore mi lacera il petto, una scarica elettrica mi attraversa da cima a fondo. Drew si stacca improvvisamente dalle mie labbra, lasciandomi totalmente sbigottita.
«Perché?» balbetto quando ritrovo la voce.
«È l'unica cosa in grado di farmi ritrovare la ragione» mi fa il solito sorrisetto sghembo e mi trascina per mano fino alla macchina, perché proprio non riesco a camminare. Appena entriamo nell'abitacolo inizia a piovere a dirotto.
«Fantastico» borbotto, ancora frastornata. Drew tira un pugno al volante e si mette una mano in fronte. Quando tutto sembra essere ormai un enorme buco nell'acqua, il mio telefono squilla.
«Ciao Jace» Drew alza gli occhi al cielo quando sente il suo nome.
«Immagino tu sappia cos'è successo ad Annabelle all'università.» Mi raddrizzo sul sedile.
«Sì, sai per caso dov'è?» Qualche secondo di silenzio.
«È alla vecchia casa sul lago, sei con Drew?»
«Sì» rispondo, a metà fra la confusione e la felicità di averla trovata.
«Lui conosce l'indirizzo, digli di venire qui.» Sono troppo sollevata per chiedergli come mai è così teso, così attacco e riferisco tutto a Drew.
«Avrei dovuto immaginarlo!» esclama mettendo di nuovo in moto. «Sono un amico di merda.» Credo che l'orgoglio maschile di Drew sia ferito dal fatto che l'abbia trovata prima Jace, ma io sono solamente contenta che stia bene. Mando un messaggio a Jade per aggiornarla e dirle di non preoccuparsi, dopo poco mi risponde, anche lei sollevata.
Drew guida per un paio di chilometri, e man mano che il silenzio si fa strada nell'auto, interrotto solo dal rumore della pioggia, mi rendo conto che mi ha baciata, di nuovo.
«Perché lo hai fatto?» chiedo.
«Cosa?» risponde Drew svoltando a sinistra.
«Il bacio.»
«Te l'ho detto, mi tranquillizza» scrolla le spalle.
«Tutto qui?» sono un po' delusa, non lo nego. Drew si volta a guardarmi, ma non capisco cosa gli passi per la testa.
«Ti serve davvero una spiegazione?»
«Beh...» borbotto confusa.
«Oh andiamo Liz» alza gli occhi al cielo. «Sono settimane che ti faccio il filo!» Arrossisco di botto e decido di tacere, il silenzio viene sostituito dalla risata divertita di Drew.
Che stronzo.
«Ci siamo» dice dopo un altro paio di chilometri. Parcheggia accanto a un grosso albero e mi prende di nuovo per mano, trascinandomi in un boschetto. La pioggia batte rumorosamente sulle foglie, assieme al mio cuore.
«So camminare da sola» borbotto imbarazzata. Non posso vederlo in faccia ma immagino che abbia alzato gli occhi al cielo.
«Quanto sei noiosa.»
Camminiamo per qualche metro e, proprio quando sto per chiedermi dove diavolo mi stia portando Drew, spuntiamo in un piccolo spiazzo di spiaggia. La vista sul lago è mozzafiato, ma ciò che mi lascia davvero senza parole è la piccola villa costruita qualche metro più a sinistra. È circondata dal bosco, ma ha una perfetta visuale sul lago, mi sembra a due piani, è rustica ma all'interno immagino abbia lo stesso stile della casa di Annabelle. Mi riscuoto quando Drew mi trascina verso di essa. Le giriamo attorno, fino ad arrivare sul pianerottolo, dove troviamo Jace seduto sulle scale.
«Ragazzi!» scatta in piedi quando ci vede.
«Lei dov'è?!» ringhia Drew.
Jace fa un cenno del capo verso la spiaggia, e noi ci giriamo all'unisono. Non posso credere a ciò che vedo. Annabelle è seduta sulla sabbia, sotto la pioggia battente, e fissa immobile la distesa d'acqua.
«Perché?» sussurro.
«L'hai lasciata sotto alla pioggia?!» sbraita Drew, effettivamente non è proprio il massimo.
«Non ha voluto saperne di muoversi, ho provato a coprirla con un ombrello ma mi ha praticamente ordinato di lasciarla in pace, così le ho lasciato il mio impermeabile, almeno quello lo ha tenuto.»
Non riesco a vederla così. Scatto lungo la spiaggia fino a raggiungerla. Mi chino alla sua altezza e la guardo nelle sue iridi color ghiaccio.
«Annabelle» dico piano. «Andiamo dentro.»
«Voglio rimanere qui» sentenzia con voce ferma.
«Annabelle, sta piovendo.»
«Non mi interessa.» Ha una voce strana, metallica, non sembra neanche la sua.
«Per favore, vieni in casa.»
«No.»
«Annabelle» la voce di Drew mi giunge alle spalle, ma non mi giro a guardarlo, i suoi occhi mi hanno paralizzata, sono totalmente spenti, come quelli di un cadavere. Un brivido di freddo mi corre lungo la schiena, la pelle d'oca si impossessa delle mie braccia. Vedo Drew che le parla, ma sono ipnotizzata dai suoi occhi e non sento una parola. Lei sembra tornare alla realtà e sbatte piano le palpebre. Non ho ascoltato ciò che le ha detto, ma a quanto pare ha funzionato. L'apatia sparisce dal suo sguardo e torna quell'espressione caratteristica del suo volto: occhi gelidi ed aria di superiorità. Si alza e si spazza la sabbia dai pantaloni, ma ormai è diventata fango. Si ravvia i capelli e come se niente fosse si dirige verso la villa. Resto a bocca aperta, seduta sulla sabbia. Annabelle Royal non finirà mai di stupirmi.
«Lizzie, tesoro, andiamo.» Osservo Drew dal basso, e solo ora mi rendo conto di essere stanca e di stare tremando per il freddo. Lui mi solleva di peso, dato che non sembra voglia muovermi, e mi avvolge nella sua giacca calda ed enorme.
«Che giornata» mormoro, questa volta accettando ben volentieri la sua mano. Gocce di pioggia gli scendono lungo gli zigomi, e gli bagnano le labbra carnose. Se prima avevo qualche speranza di resistere, ora Drew ha di nuovo acceso la scintilla di passione sepolta nell'anfratto più nascosto del mio corpo. Si abbassa alla mia altezza e mi guarda negli occhi, il respiro mi si mozza in gola.
«Sembri un pulcino fradicio» sorride in modo dolce.
«Tecnicamente siamo ancora sotto la pioggia» preciso stizzita. Drew ride.
«Lo so, formaggino» mi lascia un delicato e soffice bacio sulle labbra. «Lo so.»
Finalmente entriamo in casa, ancora una volta non riesco – per fortuna – a soffermarmi troppo sul bacio di Drew, perché Annabelle è seduta su una poltrona, avvolta da una coperta e con in mano una tazza fumante. Ha i capelli fradici e il trucco sbavato, e nonostante tutto è ancora perfetta. Drew mi leva la sua giacca dalle spalle e la mette davanti ad una stufa enorme, poi sparisce in una stanza e torna con una coperta enorme. Mi trascina sul divano e si siede anche lui, poi ci copre entrambi. È così dolce in momenti come questo, mi si stringe il cuore. Solo che non ho tempo per soffermarmi troppo su ciò che succede fra noi, perché al momento c'è una questione più importante da risolvere. Restiamo tutti in silenzio, Jace compreso. Lui è seduto su una sedia e ci guarda tutti quanti in volto, a ruota.
«Beh... direi che è evidente ciò che tutti ci stiamo chiedendo.» È stato Drew a parlare. Io mi stringo nella coperta, Annabelle circonda con entrambe le mani la tazza, Jace contrae la mascella. «Che è successo?»Ciao fiori di campo!🙊
*Solita trafila di scuse...*
Sono davvero soddisfatta di questo capitolo, non so perché ma mi piace davvero tanto ahah.
Allora... Le amiche di Annabelle hanno messo in giro delle voci – forse false, o forse no eheh – sul suo conto, e lei è scomparsa. Subito Drew e Liz si mettono a cercarla, ma la trova prima Jace, nella casa sul lago che era dei genitori di Annabelle. Oltretutto ci sono stati ben due baci fra Liz e Drew eheheh... #Drewliz shipper amatemi! Per ora non ne hanno apertamente parlato, ma è il momento di mettere in chiaro le cose eheh... E lo stesso vale per la storia di Annabelle...
Vi adoro, come sempre grazie per la pazienza.♥️
Al prossimo capitolo!🔜
-A✨
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Friends
RomanceLiz Jones si è appena trasferita dalla popolosa Sydney, in Australia, alla tranquilla Louisville, nel Kentucky, America. Più che essersi trasferita, è scappata da un passato di violenze e alcolismo. Non le piace farsi mettere i piedi in testa da nes...