Capitolo 1: Punzecchiarsi

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È il primo giorno di scuola, è un dilemma svegliarsi dopo una notte insonne.
Ho passato la notte in bianco!
Mi alzo, saluto il mio caro amato letto e vado in bagno saltellando per farmi passare il tremolio provocato dal freddo.
Entro in bagno mi sciacquo la faccia e infine scendo in cucina, dove trovo la mia mamma, la saluto con un bacio affettuoso.

Mi siedo e mangio qualcosa.
Quando finisco di far colazione mi reco in camera mia per finire di prepararmi.
Ho optato un pantalone ad elefante color nero e una t-shirt dello stesso color del pantalone.
Il trucco è sempre una tragedia di prima mattina, quindi decido sempre di andare leggera, matita nera per far risaltare i miei occhi azzurri e il mascara, lucidalabbra nude, tanto so bene che mi si toglierà durante la giornate! Non perché mi sbaciucchio con i tipo, ma bevo e mangio di continuo.
Mi pettino i miei lunghi capelli color castano chiaro e decido di lasciarli sciolti, tanto sono puliti.
Sono finalmente pronta, saluto mia madre ed esco, mi reco verso la mia bellissima Smart che l'ho chiamata Martina, sapete, Smart, Martina, più o meno uguali, sto sconnettendo.

                                                      **
Premo un tasto per spegnere la musica ed esco dalla mia adorata macchina.
Ed eccomi davanti al carcere, una farsa chiamata scuola.
Vedole mie due amiche mi corrono incontro.
-Ciao Peste!- Urla Tamara.
-Cucciola.- Urla Alice.
-Cuori miei.- Le Abbraccio.
-Finalmente ragazze.- Esclama Alice.
-Quanto mi siete mancate!- Esclamo.
-Uh come vi siete mancate!- Una voce che non sentivo da mesi. Ed ecco a voi lo stronzo che odio tanto.
Alto, ben messo fisicamente, lo trovo ancora più in forma di tre mesi fa, capelli color nero corvino e gli occhi che sembrano il cielo limpido.
I suoi amici lo seguono e ridono insieme a lui.
Lo guardo male, lui invece sembra divertito.
-Che c'è Gianetti, ti sono mancato?- Mi chiede con un sorriso a trentadue denti.
-Oh da morire guarda, non vedevo l'ora di rivederti, stavo morendo senza te.- Esclamo fingendo con teatralità drammatica.
Le mie amiche scoppiano a ridere.
Lui mi guarda sempre con il suo sorriso stampato in bocca e se ne va.
Entriamo in classe e le mie amiche non fanno altro che confabulare tra loro.
-Allora, posso sapere anche io cosa c'è di così interessante?- Le mie amiche mi guardano e decidono finalmente di dirmi chissà quale segreto che bisogna non dire in giro.
-Okay Sofi, siediti  ...  - Sembra tragica sul serio. -... Paoli è in classe con noi quest'anno.- Sarà un anno difficile a quanto pare, sono due anni che continuiamo ad aver battibecchi, ma non so esattamente il motivo , forse perché mi sta sulle scatole.
-E che sarà mai, ragazze ... - Pensavo si trattasse di una tragedia infondo. - ... lo ignorerò semplicemente ... - Anche se la vedo ardua.
-...e se rompe, lo impicco.- Esclamo con una estrema tranquillità.
-Sofi ma questo è omicidio!- Esclama Tamara spaventata.
-Tami ho solo pensato a questa splendida idea ... - Mi metto a ridere. - ...ma non lo farò, perché mi tocca il carcere minorile, con le ragazze più diaboliche di me e ... - Oddio, m'immagino dietro le sbarre con le ragazze di due metri che mi battono il cinque per aver impiccato il mio nemico. - ...  aah, lasciamo stare.- Alice si mette a ridere, invece Tami mi guarda con gli occhi sgranati. Chissà cosa sta pensando di me in questo momento.
Arriva il professore, ci sediamo.

                                ***

L'intervallo ,se da grande mi chiedono cosa mi piaceva della scuola, rispondo: L'INTERVALLO! Ma che bugiarda sei?

Sei una secchiona. Ti piacciono tutte le materie. Dì la verità, BUGIARDA!
Ehi, volevo far colpo, okay?
Siamo fuori in cortile e di solito non porto mai qualcosa da sgranocchiare. Ma che stai dicendo? Tua madre ti prepara sempre qualcosa la sera prima, ma tu, come al solito ti dimentichi.
Okay, okay, al mattino sono simile ad uno zombie e non so nemmeno come mi chiamo appena sveglia.
Guardo Tami che sta mangiando le patatine e il mio stomaco sta urlando:-BUTTAMI GIU' IL CIBO, PERFAVORE!-
Doretta al mio stomaco, ovviamente, guardo la mia migliore amica con gli occhi da cucciolo.
-Che c'è?- Mi chiede. Ma sapendo già la mia risposta mi porge il pacchetto di patatine. Sorrido.
-Lo sai che sei un amore?- Alza gli occhi al cielo.
Inizio a sgranocchiare.
-Ehi, chi sarebbe un amore?- Chiede Alice facendo la finta gelosa.
-Tu.- Rispondo.
-Ehi!-Mi guarda male Tami.
Sorrido.
-Mi dai un'altra patatina, chicca?-
-Sei una benedetta ruffiana, amica mia.- Mi metto a ridere.
Mi porge nuovamente il pacchetto e afferro una decina di patatine.
-Gianetti, non ti conviene mangiare così tanto, se no prendi molti chili.- Esclama Gabriel.
Quel maledetto mi ha appena detto grassa?
Hai le allucinazioni!
Lo guardo male.
-Fottiti!-Scoppia a ridere.
-Già fatto, pupa. Però per te, farei volentieri un altro sforzo!- Mi fa l'occhiolino.
-Manco morta.- Esclamo fingendo un sorriso. Mi si avvicina pericolosamente.
-Lo so benissimo che fai sogni perversi si di me, porcellina.- Mi sorride.
-E tu sei un depravato!- Esclamo. Lo guardo con sfida.

-Sempre pupa.- Mi fa l'occhiolino.
Suonala campanella un massa di alunni si riunisce per rientrare.

La scuola è appena iniziata e io e quel cretino già ci punzecchiamo.
ANDIAMOBENE!



                                                         ___________

15/05/2022

Ore 00:28

Hola a tutti, 
ho deciso di aggiustare un po' questa storia, ora che ho un po' di tempo libero, prima non potevo perché dovevo stare dietro allo studio (Patente che ho superato la teoria con grandi risultati, 0 errori, ancora non ci credo. *-*) Non so, quando riaggiornerò gli altri capitoli, sicuramente di sera perché mi sento più tranquilla. 

Un abbraccio, ROBERTINA. 

PS. HO MESSO LA DATA E L'ORA PERCHE' HO PRESO WATTPAD COME UN DIARIO, PERSONA... NO VABBE' CAPITEMI E' TARDI E DEVO ANDARE A DORMIRE. :D NOTTEEEEEEEEEEEEEEEEEE <3 

Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora