Capitolo 22: L' ho dovuto fare.

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SOFIA

La mia domanda è, ma che gli prende? E' da ore che me lo chiedo, ma alla fine poco mi importa! Jorge con me è molto tenero, adoro quando mi prende per mano e per come mi sorride, credo che mi sto prendendo una cotta per lui. Mi alzo
dal letto e scendo giù, saluto mia madre e inizio a mangiare. Dopo finito la colazione mi preparo e infine aspetto Jorge, abbiamo deciso di andare a scuola insieme. Dopo qualche minuto arriva ed esco di casa. "Buongiorno." gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia. "Buongiorno anche a te" ricambia il sorriso. "andiamo?" mi chiede.
"Sì, va bene." entriamo in macchina e ci avviamo per la scuola. Pochi minuti dopo, parcheggia e ci avviciniamo ai nostri amici. "Tesoro." Mi abbraccia Ali.
"Cucciola." Saluto tutti.
"Allora? Sabato sera non abbiamo concerti, quindi possiamo passare la serata insieme. Che ne dite di una cena in pizzeria e infine discoteca?" chiede John. Accettiamo tutti. Arriva Gabriel, ho un tuffo al cuore, accidenti quanto è bello! "Ehi amico!" Lele lo saluta con una pacca sulla spalla.
"Ehi, allora? Tutto bene?"
"Ehi amico, sabato andiamo in discoteca, ci stai?" chiede John.
"Ovvio. Posso far venire un'amica?"
"Certo."
"Bene!" Non gli rivolgo nemmeno una sguardo, nemmeno lui. Beh, meglio così.

************
E' sabato, io e Jorge ci stiamo frequentando, ieri siamo usciti insieme ed è stato veramente carino. Siamo andati al cinema e mi ha pagato il biglietto e il cibo, alla fine della serata c'è stato un bacio e ho sentito, beh, non so come dire. "Allora? C'è l'ho vuoi dire se state insieme o no?" Mi chiede Ali. "Sì, credo di sì, cioè lui mi ha baciata e mi ha detto che gli piaccio." esclamo sorridendo come un'ebete. "Che carino!" dicono in coro le mie amiche. Mi metto a ridere.
Entriamo in discoteca, Jorge non è potuto venire perché finisce di lavorare a mezza notte. Raggiungiamo i nostri amici compreso Gabriel che sta con una delle sue pollastrelle. "Ragazze, vado a prendere qualcosa da bere." esclamo. Mi reco verso il banco. "Che desidera signorina!" mi chiede il barman. "Un mojito, grazie." sorrido. Uno non fa male a nessuno. "Ma congratulazioni amore, non sapevo che ti sei messa con Jorge." dice con un sorrisetto da infame. "Vedo che le voci girano come un fulmine."
"Tanto non durerà a lungo."
"E chi lo dice, sentiamo!"
"Amore, non mi sbaglio mai!"
"Prima cosa, non chiamarmi così, seconda cosa levati che devo passare." Mi blocca. Puzza di alcool da far schifo, mi è passata la voglia di bere. "Lo so benissimo che sei pazza di me e mi vuoi togliere dalla testa."
"Questo è quello che pensi tu!"
"Ah sì? Vuoi vedere che se ti bacio non ti tiri indietro?" Mi si avvicina pericolosamente.
"Gabriel, non posso!"
"Non puoi" la sua voce diventa molto bassa. "ma vuoi ammettilo." mi sussurra. Mi appoggia la fronte sulla mia e chiede gli occhi. "Gabriel, ti prego." cerco di allontanarmi. Mi guarda . "Hai ragione, mi sono sbagliato." Se ne va. Niente affatto, ma ho dovuto.

Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora