Capitolo 18: Solo amici

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SOFIA

Ho sentito il ragazzo dell'altra sera, abbiamo organizzato un uscita insieme così mi fa conoscere il suo ragazzo. Sono in ultra ritardo, mi vesto velocemente e stamattina ignoro anche la colazione, anzi, ripensandoci mi prendo una merendina me la mangerò in macchina. In pochi minuti sono davanti a scuola, non ci posso credere di aver corso così tanto in macchina. Entro in classe e mi siedo vicino alla mie amiche. "Ciao peste, pensavo che non venissi." Dice Ali.
"E invece eccomi qui!" dico ridacchiando. Lei scuote la testa e sorride. "Che scema che sei" ride. "comunque stasera ti va di andare in un locale con noi?"
"Mmh, non so. Vi faccio sapere più tardi!"
"Ok, bimba!"
Entra il professore, fa l'appello velocemente e infine inizia a spiegare, ma io dopo qualche minuto o perso il segno perché qualcuno e non faccio nomi, GABRIEL mi rompe le scatole. "Dai girati scema, ti devo dire una cosa " Sì, sarà una delle sue stronzate! Con il cavolo che mi giro!
"se non ti giri, oggi ti butto l'acqua addosso."
"Signorino Paoli" sto per scoppiare dal ridere. "mi rilegga quello che ho letto fino adesso!" lo riprende il professore. "Prof, non ho il libro!"
"Non ne avevo dubbi Paoli! Che stava facendo fino adesso?"
"Ecco, volevo chiedere alla mia compagna davanti se potevo guardare il libro con lei." Stronzo!
"Si metta vicino alla Signorina Gianetti!" Non so, se odio più lui o il professore, in questo istante." Lui con un sorriso fino alle orecchie, prende la sua sedia e si mette vicino a me, il professore incomincia nuovamente la sua lettura.
"Lo so che ti emoziona starmi vicino!" dice a bassa voce.
"Non sai quanto ti odio!"
"Anche io amore. Comunque volevo chiederti se oggi pomeriggio potevo passare da te!"
"Per cosa?"
"Ecco..." Gabriel che si blocca? Rido a crepapelle mentalmente. "no niente, lascia stare. Stavo scherzando." mi sorride.
"Ti devi far curare."
"Ti amo anche io."
"Come no!"
"Sono serio!" mi fa l'occhiolino.
"Tu non sei"
"PAOLI E GIANETTI..." Veniamo interrotti dal professore. "ADESSO BASTA. FUORI DALLA CLASSE."
Dice furioso il professore con la vena che gli pulsa al collo. Mi fa molta paura, ma anche rabbia. E' tutta colpa di quell'idiota!
"Ti odio!" gli dico a bassa voce. Prendo le mie cose e me ne vado fuori dalla classe. Dopo qualche secondo esce lui e praticamente gli salto addosso e lo picchio.
"SEI UN VISCIDO VERME! E' SEMPRE COLPA TUA. QUESTA VOLTA ME LA PAGHI SUL SERIO!" Non so come, mi ritrovo schiacciata al muro. "Chiamami di nuovo così e quella che la deve pagare sei tu!" Sembra seriamente arrabbiato adesso. Forse ho un po' esagerato con le parole, ma non importa. Sono incazzatissima con lui!
"Ti chiamo come mi pare."
"Tu provaci!" Il suo viso è molto vicino al mio. "Ne dovresti avere!"
"Se no che fai? Mi picchi? Ah se è così sei un" a farmi azzittire sono le sue labbra. Chiudo gli occhi e mi lascio andare, ma come al solito la magia va a puttane! Si stacca immediatamente. "Baci di merda! Ma ti lavi i denti ogni tanto? Che schifo." Si allontana. IDIOTA! Scappo in bagno, prima che scoppio a piangere come una bambina.

GABRIEL

Lo so, ho un po' esagerato! Ma non so nemmeno perché lo baciata! Me la devo dimenticare. Il problema e che se la tratto di merda ci sto malissimo. Sto perdendo la testa, devo parlare con qualcuno! Finisco la mia sigaretta e rientro, la campanella è suonata ed entro in classe ma lei non c'è. Adesso mi sento ancora peggio. "La signorina Gianetti?" Mi chiede la prof.
"E' stata cacciata fuori dalla classe per colpa mia prof."
"E adesso dov'è?"
"Non so, prof."
"Vai a cercarla. E ritornate immediatamente." Non me lo faccio ripetere, esco e mi reco verso il bagno delle femmine. Sento dei singhiozzi. "Sofia..." Ma non risponde. "Sofi, sei tu?"
"Lasciami in pace." Sta piangendo, lo sento dal suo tono di voce. Sono proprio idiota!
"Ascolta io"
"Ho detto di andartene."
"Senti, mi mi dispiace ok?" Che non lo sappia nessuno. Non sono un tipo che dice scusa facilmente. La porta del bagno si apre, il suo volto è sporco di mascara provocato dal pianto. "Ah, adesso ti dispiace? Prima mi baci e poi mi tratti come una merda. Non sono una delle tue cagne in calore che ti cade ai piedi!" Forse è per questo che sto perdendo la testa per lei. "Sei uno stronzo!"
"Lo so! Ma l'ho fatto per una sola ragione" abbasso lo sguardo. "che in questo momento non ti posso dire."
"Perché l'ho dici!" Merda, la mia boccaccia ultimamente non si chiude. "Non voglio farti del male, Sofia."
"E per questo che mi tratti così? Beh direi che è un ragionamento del cazzo!" Me lo merito.
"Senti, non so come comportarmi con te. Che sia chiaro che mi piace da impazzire, ma non posso stare con te" Adesso sei un super coglione. "non voglio che ti fai del male per colpa mia. Non te lo meriti!" Mi guarda, ancora con le lacrime agli occhi. "E' per questo che mi hai detto cose brutte?" Annuisco. Rimaniamo un po' in silenzio e poi: "Senti, non possiamo rimanere amici?" le chiedo. "Non ti credere che ti ho perdonato solo per queste parole. Ma do sempre una possibilità. Quindi ci possiamo provare ad essere amici!" Sorrido e lei leggermente.
"Dai sfigata andiamo in classe che se no ci buttano fuori di nuovo. Ma questa volta sarà colpa tua." Si mette a ridere ed è un suono meraviglioso.
"Cretino!"
"Scema."
"Idiota." E continuiamo fino in classe.
"Prof ci scusi, ma si è sentita male e l'ho dovuta portare in infermeria." dico,
"Si sente bene adesso?" chiede la professoressa a Sofi. "Sì meglio." Mi fa un mezzo sorriso.

Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora