Capitolo 7: Sabato

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E' sabato, mi alzo dal letto, vado in bagno a far i miei bisogni vitali e infine mi reco in cucina dove trovo la mia dolce mamma. 
-Buongiorno.- Esclamo per poi mandarle un bacio. 
-Buongiorno bananina ... - Ma perché mi chiama così? La guardo male. - ... come stai?- 
-Bene, mammona mia.- Mi siedo a far colazione. 
-Tesoro, oggi mi accompagni a far la spesa?- Sorrido, amo uscire insieme a lei. 
-Certo! Vado a farmi una doccia.- 
-Okay amore.- Sorrido, questo soprannome è il migliore di tutti. 
Mi reco in bagno, mi spoglio e prima di entrare in doccia, mi pettino i capelli, cristono per due ore per i nodi che si sono formati e mi sgrido da sola per non farmi mai la treccia prima di andare a dormire, accidenti a me che me ne dimentico sempre! Dopo non so quanto, entro finalmente in doccia e un getto d'acqua fredda mi fa rabbrividire, passo l'acqua calda e finalmente mi rilasso. 

                                                              ***
Io e mamma siamo fuori in cortile. -Mamma, posso guidare io?- Le chiedo con espressione da cucciolo coccoloso, così cede facilmente. 
-Okay, pero ... - Mi guarda un espressione spaventata.
- ... però fai piano, okay?- 
-Dai, non fare quella faccia, vado piano e soprattutto guido bene.- 
-Sì sì e io sono Valentino Rossi.- Mi metto a ridere. 
-Allora facciamo così, se tu porti il carrello ... - Cosa che odio. -io vado piano come una lumaca, giuro!- 
-Ora non esagerare, lenta come una lumaca no, se no arriviamo al supermercato alle sei del mattino!- Beh, almeno salto il concerto di quel cretino. Scherzo, lo faccio solo per le mie amiche. 
Entriamo in macchina e ci rechiamo al supermercato, non è lontano da casa, si potrebbe andare anche a piedi, ma dato che amo guidare e soprattutto non amo tanto le buste strapiene di cose che pesano, perché sono una scansa fatiche, andiamo in macchina. 
Parcheggio ed entriamo, dopo qualche minuto che equivale ad un ora, non è colpa mia ma di mia  madre che voleva svaligiare mezzo supermercato, ci avviamo in macchina e ritorniamo a casa. 
Una volta arrivate, mettiamo a posto la spesa e infine pranziamo. Abbiamo preparato una cosa veloce, insalata con pomodori e tonno. 
Appena finito di mangiare, lavo i piatti e infine decido di andare in camera mia a fare un pisolino. 

                                                                   ***
Mi sveglio e cado dal letto, mi sono spaventata per il suono del mio cellulare. 
-DANNATA SUONERIA!- Credo proprio che devo cambiarla. 
Prendo il cellulare e mi viene un colpo al cuore. Sono le cinque del pomeriggio e ho dieci messaggi su WhatsApp. 
Apro la chat:
J: Ragazze ricordate stasera alle otto davanti al locale. 
A: Tranquillo amore, passo a prendere io le ragazze. Vero amori?
T: Vero amore. 
A: Sofi?
     Sofi ci sei?
     Yuu.
T: Sparita. 
G: Rispondi sfigata. 
Ed ecco il coglione, ma buonasera anche a te, stronzo! Non rispondo a lui. 
Io: Ali scusa, mi sono addormentata. 
G: Uh, non hai fatto i compiti secchia?
Io: A differenza tua, io li stavo per fare. Tu non ci pensi nemmeno, quindi lo sfigato sei tu, stronzo!
Accidenti, mi ero promessa di ignorarlo! 
L: Ci risiamo. 
Io: Lui offende e io mi difendo. E' naturale. 
G:Io non offendo mai, piccola. 
Io: No! Tu sei sempre stato un angioletto, ma con le corna. 
G: Lo so che mia ami, amore. 
Io: Hai sbagliato persona, tesoro. 
T: Wow, avete cambiato nomignoli. 
G: Vedo che vi state divertendo. 
L: Da morire amico. 
Non credo che Lele lo ha scritto per davvero, mi sa che era ironico. 
J: Sti due sembrano sposati. 
Io: Moglie di questo? Nemmeno morta. Mai e poi mai. 
J: Mai dire mai, dai retta a zio John. 
Io: Zio John? 
Mi metto a ridere. 
J: Esatto, sono tuo zio.
Io: Ali, quindi tu sei mia zia? Come mai non lo hai detto?
A: L'ho scoperto solo ora. 
Io: Okay allora, ti perdono. 
      Sette e mezza da me, vado a prepararmi, a dopo. 
A: A dopo amore. 

Metto in carica il telefono, accendo il pc per ascoltare la musica, schiaccio sull'icona di spotify e metto le canzoni di Prince Royce, il mio cantante preferito. 
Scappo in bagno per prendere la piastra e ritorno in camera. In tanto che mi liscio i capelli canticchio la canzone senza spiaccicare una parola, tipico mio. 
Quando finisco con i capelli, mi trucco, applico l'ombretto bianco brillantinato, eyeliner, matita grigia, mascara e il rossetto rosso. Passo al abbigliamento, metto quello che ho appena comprato, ai piedi gli stivali neri con tacco, metto gli orecchini in perla bianchi e la collana lunga con il ciondolo a forma di una scarpa brillante. Ho finito di prepararmi vado in sala per mettermi la giacca in pelle. 
-Amore mio, sei bellissima.- Esclama mamma. Le sorrido. 
-Grazie mami.- Le do un bacio sulla guancia. 
Il campanello suona, saluto mamma e vado direttamente fuori casa, vedo la mia amica infighettata. 
-Ma come siamo sexy.- Esclama sorridendo. 
-Grazie zietta, anche tu.-
Entriamo in macchina e prima di passare al locale andiamo a prendere Tami. 





28/05/2022
00.14

Sera a tutti, ecco a voi un altro capitolo. 
scusate il ritardo. 
Un abbraccio. <3




Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora