Capitolo 15: Rinchiusi in uno sgabuzzino

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SOFIA

Sono appena tornata a casa da scuola, ho tanto sonno, quindi decido di andare immediatamente a farmi un riposino. Appena tocco la testa nel cuscino crollo in un sonno profondo.
Dopo qualche ora, sento un suono che mi rompono i timpani e mi fa buttare giù dal letto. Chi cavolo è a quest'ora? Corro in sala, prendo la cornetta del citofono. "Chi è?" chiedo.
"Gabriel!" Che diavolo ci fa qui? Forse per la ricerca? Ma ti sei fumata qualcosa che ti ha rovinato la memoria? Sempre gentile sei! Oh accidenti, la ricerca me ne sono completamente dimenticata! Apro e come al solito in pochi secondi è davanti a me e porca paletta io sembrerò un mostro! Sarò piena di mascara sotto gli occhi e avrò un alito rivoltante.
"Un momento che vado in bagno!" dico.
"Wow, non sapevo che si salutava così!" dice facendo il finto offeso.
"Mi sono addormenta ok? e...e... vado in bagno!" lo sento ridere.
Scappo nel bagno, mi lavo la faccia, i denti e mi rifaccio la coda ai capelli. Dopo che sono almeno un po' decente ritorno in sala.
"Vuoi qualcosa da bere?" gli chiedo.
"Vuoi far conversazione, per caso?" mi chiede con un sorriso malizioso. Alzo gli occhi al cielo.
"Ti sto offrendo da bere e tu rispondi così?"
"Beh, ho capito un'altra cosa!"
"Se, se!"
Ci rechiamo in camera mia e iniziamo con la ricerca, ma un piccolo problema interrompe tutto, inizia a brontolarmi lo stomaco, accidenti perché non ho pranzato!
"Ehm, io mi vado a fare un panino!"
"Me lo faresti anche a me?" mi chiede.
"Ok! Cosa ti ci metto?"
"Boh!"
"Bene, scendi e decidi!" Scendiamo in cucina e trovo mia madre.
"Ciao mamma, non ti ho sentita."
"Pensavo che dormivi tesoro" guarda Gabri. "ah ciao Gabriel!" lo saluta con un sorriso.
"Ciao!" risponde ricambiando il sorriso.
"Perché siete scesi?" mi chiede mamma.
"Fame. Non ho pranzato!"
"Tesoro..." Oh no! Adesso inizia con le prediche. "lo sai bene che i pasti sono molto importanti!"
"Lo so, mamma!" la guardo male. Accidenti, proprio davanti a lui mi rimprovera, come se avessi sei anni.
"Dai cosa vi preparo?"
"Tranquilla mamma ci facciamo il panino!"
"Ok tesoro." se ne va in camera sua. Inizio a preparare i panini , mangiamo e infine ritorniamo su.
Alla fine lui se ne va che deve fare le prove e io mi rimetto a rileggere la ricerca quasi finita.

GABRIEL

Quanto era bella senza trucco? Ma sono proprio stupido, penso alla ragazza che non sopporto. Mi avvio a casa di John. Ci sono anche le ragazze tranne lei, ovviamente.
"E Sofi dov'è?" Chiede Lele.
"A casa."
"Non viene?"
"Lo sai, io non mi sbaglio mai! E' una sfigata!" Lele sorride e scuote la testa.
Dopo due ore di prove, ci salutiamo tutti e mi metto in macchina e vado a casa. Mi squilla il cellulare, proprio ora mi dovete chiamare?
"Pronto!" rispondo.
"Ciao amore."
"Chi sei?" chiedo perplesso.
"Ti sei dimenticato il mio nome per caso" a quanto pare sì, sarà una delle pollastrelle. "sono Jasmine."
"Jasmine scusa ma ho sonno!"
"Hai sonno anche se sono da sola a casa?" ma ripensandoci.
"Due minuti e sono da te."
Mi avvio per la sua casa, appena arrivo suono, lei mi apre la porta ed è stupenda con solo quel baby doll addosso! E decido di andare al dunque. La prendo in braccio e la porta in una delle camere della casa.
Alle cinque del mattino, mi alzo dal letto sconosciuto, prendo i miei vestiti e me ne ritorno a casa per fare una doccia, vestire e andare a scuola.

***********

Sono davanti a scuola e trovo John che mi si avvicina. "Ehi amico!"
"Ehi!" gli do una pacca sulla spalla.
"Allora, pronto per sabato?"
"Come sempre amico."
"Bene."
Arrivano le ragazze.
"Buongiorno splendore." dice John dando un bacio alla sua ragazza.
"Giorno amore mio!" come sono sdolcinati.
"Giorno Gente." si avvicina anche Tamara. E dopo un po' arriva anche lei, la mia preferita. Ma che sto dicendo?
"Buongiorno!" esclama.
"Giorno Nipotina." dice John abbracciandola.
"Giorno Zietto!"
"Giorno stronzetta, ieri ci hai dato buca!" dice Ali.
"Scusatemi, mi sono addormentata nuovamente."
"Come sempre! Solita secchia sei!" Dico sorridendo.
"E tu il solito stronzo!"
"Incominciamo?" chiede John infastidito.
Lasciamo perdere il discorso perché suona la campanella.
Entriamo in classe e dopo qualche minuto inizia la lezione. Io stuzzico un po' Sofia, come sempre. Le tiro le palline di carta. "CAZZO LA SMETTI?" Urla girandosi verso di me, se ne accorge dopo qualche secondo che siamo a lezione e che il professore la sta guardando malissimo ed è tutto rosso in faccia, mai quanto lei. Scoppio in una sana risata.
"Signorina Gianetti, che comportamento è questo?"
"Mi...mimi scusi professore io"
"Paoli smettila di ridere! Oggi voi due siete in punizione."
"Ma prof..." Sofia prova a parlare.
"Ma niente, Gianetti. FUORI DALLA CLASSE! ORA!" Sofia mi guarda, ha gli occhi lucidi, va verso la porta dell'aula ed esce.
"Paoli fuori!" dice il prof indicandomi la porta, sorrido e me ne vado fuori.
Esco fuori e lei si avvinghia a me e mi da piccoli pugni sulle spalle. "Sei un viscido verme, stronzo e soprattutto stupido." Io mi metto a ridere. In pochi secondi riesco a liberarmi e scappare per tutta la scuola. Entro in aula libera, lei entra e la porta si chiude. Aspettate ma questa non è un aula, le aule non sono strette. OPS.
Prendiamo fiato. "Dove cavolo siamo?" chiedo.
"Cretino, siamo in uno sgabuzzino, io esco!" prova ad aprire la porta me è chiusa.
"Che cosa succede?"
"Succede che qualcuno lassù mi vuole male." dice l'isterica.
"Non sai fare nulla" provo ad aprire ma non si apre.
"Non fare nulla, gne gne gne,." m'imita.
"Bene siamo chiusi dentro!" dico sorridendo.
"Ti sembra divertente?" mi chiede con una faccia seria.
"Sì!" dico divertito.
"A me niente affatto! Cazzo, ti vorrei menare dalla mattina alla sera, giuro!"
"Mmh, ti piace il sadomaso?"
"Idiota pervertito!" sbuffa e si appoggia al muro. Rimaniamo in silenzio per un po'.
Lei continua a sbuffare. "La smetti di sbuffare?" dico io.
"Sbuffo quanto mi pare e piace, ok?"
"A me da fastidio!"
"E per questo che continuo!" Dice fingendo un sorriso.
"Mi stai annoiando!"
"La cosa è reciproca."
"Ma dai, so bene che hai perso la testa per me."
"Ti stai sbagliando di grosso, caro!"
"Ah sì?..." mi avvicino a lei e la blocco al muro, la guardo negli occhi e riesco a vedere il suo rossore nelle guance. "sì, sei completamente pazza di me!" dico ancora vicino a lei.
"Ti stai sbagliando!" mi dice con voce bassa.
"Ah sì? E perché sei diventando rossa in faccia?"
"Perché ho caldo!"
"Bugiarda!"
"E' vero! E poi tu mi stai addosso e quindi fa ancora più caldo!" Sorrido con malizia. Mi avvicino sempre di più alle sue labbra e la bacio. Ma in quel momento la porta dello sgabuzzino su apre e appare davanti a noi la bidella furiosa.
"CHE DIAVOLO CI FATE VOI QUI?"
"Beh ecco, noi " Sofia cerca di dire qualcosa ma la bidella interrompe. "Non voglio sapere niente. Uscite immediatamente di qui!" Usciamo e ci porta in classe, Sofia è in silenzio io sorrido divertito. Ci becchiamo la nota, Sofia come sempre mi odia sempre di più e io sorrido. Ci tocca fare le pulizie qui a scuola! Meraviglioso.
Torno al posto e trovo il mio amico che mi guarda. "Che c'è?" gli chiede.
"Gabriel, abbiamo le prove oggi!"
"Tranquillo in qualche modo ci sarò, ok?"
"Non mi fido tanto, ma cerco di crederti! Ah e poi mi racconti perché la bidella è così furiosa con voi due!"
"Oh sì certo amico, ti farai due risate."

Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora