Capitolo 9: Serata di m****

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Pov's Sofia



E' una bellissima serata di una Domenica rilassante, stavo scherzando. Ovviamente! Il mio relax è finito quando Ali mi ha chiamata e mi ha obbligata ad uscire con lei e gli altri, non vuole capire che non posso vedere quel idiota insensibile. 
-Dai Sofi! Non fare la solita vecchia che si rintana in casa a fare la muffa!- Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. 
-Ali, non posso venire.- 
-Un'ora almeno, dai! Anche noi non stiamo tanto. E' solo per prendere una boccata fresca.- Esclama la mia migliore amica. 
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. -Dove vi trovate?- 
-In piazza.- 
-Okay, arrivo.- 
Prendo un jeans e una maglia, mi aggiusto i capelli. Mi trucco e infine sono pronta. 
-Mamma, esco per un'oretta con i miei amici.- Esclamo prendendo prendendo una giacca. 
-Tesoro, sta arrivando tua cugina ... - Cosa? Ho sentito bene? 
-...mi ha chiesto se poteva stare un po' con te.- Con me? La guardo perplessa. Ma se quella sottospecie di tarantola non mi sopporta! Naturalmente è reciproco. 
Suona il campanello. 
-No mamma, ti prego! Dille che sono via. Magari in Africa, in un deserto, che mi sono dispersa. Dille che ... - 
-Non fare l'antipatica amore. Ormai le ho detto che sei libera.- Sbuffo. 
Mamma apre il cancelletto e in pochi secondi la tarantola è alla porta. 
-Ciao.- Esclama con un sorriso falso che si vede anche da tre metri. 
-Ciao.- Rispondo. Sembro un cane bastonato.
-Ascolta, non ho nulla da fare. Ti va di uscire un po' con me?- 
-Ecco vedi Lu ... - 
-Sofia stava dicendo ... - Ovviamente mia madre interviene, la guardo male. -... voleva dire che sei invitata ad uscire con lei e i suoi amici. - Me la pagherà. 
-Va bene.- Esclama sorridendo. 
-Andiamo.- Sono infastidita. 

                                                                        ***
Siamo arrivate, usciamo dalla macchina ci avviamo dai miei amici. 
-Ehi Sofi.- Si avvicina Lele. 
-Ciao.- Mi abbraccia. 
-No, quella no! Ti prego.- Esclama all'orecchio, scoppio a ridere. 
-Cazzo ti ridi, sfigata.- Ma chi può essere. 
-Ciao stronzo.- Mi sorride. 
-Ciao amore.- 
-Fottiti.- 
-Ti amo anche io...- Ehi, quella frase non è nel nostro vocabolario. 
- ... ehi Lucia ... - Vedo che si ricorda il suo nome. Gelosa eh? Non ti rispondo neanche, guarda. 
-...allora, come stai? Tua cugina non mi ha fatto sapere più niente di te.- 
-E che non ci vediamo spesso, preferisco mai. Ma stasera sono stata costretta dai miei. Sai è un po' acida.- Stronza. 
-Lucia ti ho sentita.- 
-Scherzo, sfigatella.- Cerca di abbracciarmi, io mi dileguo. Mi reco verso gli altri e lascio soli quei due. 
-Scusami Sofi, ma quella ragazza non la reggo. Non mi piace, proprio a pelle.- Esclama John.
-Non sei l'unico guarda!-Esclamo, sono nera dalla rabbia. 
-Nemmeno a me piace.- Esclama Lele. 
-Idem.- 
-Dovremo fondare un club e chiamarlo fuori le cagne.- Interviene ridendo Ali e la seguiamo anche noi. 
Passiamo l'ora a ridere e scherzare e intanto quei due sono spariti dal nulla. 
L'ora di tornare a casa è quasi arrivata, ma non c'è ancora nessuna traccia di mia cugina e l'altro. Se non arriva la mollo qua, giuro! Sto per scoppiare dal nervoso.
Quando mi arrabbio posso trasformarmi in un cane rabbioso. 
Altro quello a due teste, io sono peggio! 
Provo a chiamarla ma non risponde, ma alla quarta telefonata finalmente risponde e perdo del tutto il controllo.
-DOVE CAZZO SEI? MIA MADRE MI HA GIA' FATTO UNO SQUILLO, MUOVITI A VENIRE QUI, SE NO TI LASCIO QUI E TE NE RITORNI A PIEDI A CASA TUA.- Attacco. 
I miei amici mi guardano sbalorditi. 
Qualche minuto dopo vedo lei con lui, mano nella mano e qualcosa dentro al mio petto mi stritola il cuore. 
Mi viene pericolosamente vicino: -Non permetterti mai più ad urlarmi così al telefono! Hai capito, stupida bimbetta!- Una lacrima mi riga il viso. Non so se è per il nervoso o perché mi sta facendo fare una figuraccia davanti i miei amici. Mi asciugo le lacrime, sperando che nessuno mi ha vista. 
-Se no che fai? Sentiamo!- Esclamo. 
-Ti strappo i capelli.- 
-Ora sei tu una bambina. Stronza che non sei altro.- L'ho detto sul serio? Ops. 
-Che cosa hai detto?- Fa per avvicinarsi nuovamente ma Gabriel la blocca. 
-Ehi, ehi, basta! Smettetela!- Interviene Gabriel. 
-Tu stai zitto!- Mi guarda male. 
-Vuoi che te la mollo a te?- Mi chiede. 
-Mollala! Tanto mi so difendere, non ho nessun problema ... - Lui sorride ma non la molla. -... avanti, mollala! Questa stronza è da quando sono piccola che mi tratta male. Invece di essermi amica ... - 
-Ora basta ... - Interviene John. -...andiamo a casa. Gabri accompagna Lucia e Sofia a casa loro. Che serata di merda.- 
-John, ho la mia macchina.- 
-Perfetto, accompagna tua cugina con Gabriel.- 
-Perché? 
-Così non c'è pericolo che tu e tua cugina non fate una rissa che risveglia mezza città.- Sbuffo e mi reco verso la macchina come un cane bastonato. Saluto i miei amici ed entriamo. 
Accompagno in silenzio totale la tarantola e lo scimmione. 
Il tragitto per fortuna è breve e devo cercare di trattenere nuovamente le lacrime. Appena arrivata davanti casa di quella stronza, lei scende e infine porto Gabriel. 
-Vuoi che guido io?- Mi chiede. 
-Che fai il gentiluomo, ora?- Lui alza le mani come segno di arresa. 
-Vai in centro, ma la faccio a piedi.- Faccio come mi ha detto. 

                                                                            ***
Entro a casa con gli occhi gonfi e rossi. 
Trovo mia madre che si trova in sala. 
-Sofi dov'eri ... - Mi si avvicina. -...tesoro, hai pianto?- Mi chiede. 
L'abbraccio e sfogo tutto il nervoso e mi scuso per il ritardo. 
-tranquilla amore mio, è stata colpa mia e dovevo prima chiedertelo se poteva uscire con te Lucia.- 
-Tranquilla mamma, non fa niente.- Le do un bacio e vado in camera mia. 
Mi arriva un sms di Ali. 
A: So, come stai? Dio, non ti ho mai vista così incavolata. 
Io: Un pochino meglio. Scusatemi se mi sono innervosita. 
A: Ma amore, di cosa. Ti posso fare una domanda? 
Io: Dimmi. 
A: Ti sei infastidita perché è sparita con Gabri?
Io: No, non mi interessa che è sparita con lui. Quello che mi ha fatto girare le palle e che mi ha trattata male davanti a voi. E' una cosa che non tollero, essere umiliata. Comunque, per la prima volta mi pento di aver trattato male Gabriel. Si è offerto di guidare lui. 
A: Che dolce! Ma che AMORE! 
Io: Non ti allargare ora. 
A: Notte cucciola. 
Io: Buonanotte tesoro. 






Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora