Capitolo 11: Il piano

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Pov's Sofia


Sto malissimo, mi gira la testa. Ma di ieri sera mi ricordo tutto! 
Il suo sguardo, le sue labbra e quella maledetta frase che mi ha fatto male. 
-Sì, meglio che dimentichi tutto.- Mi dispiace caro, ma non  ho dimenticato. Anche se da una parte vorrei tanto. 
Mi reco in cucina e decido di prendermi un'aspirina. 
-Tesoro... - Mamma arriva in cucina. -...non stai bene?- 
-Ho solo un po' di mal di testa.- Esclamo con un mezzo sorriso. 
Ieri mi ha accompagnata lui a casa e non abbiamo spiaccicato una parola. 
Ero quasi in coma! C'è l'ho con lui più del solito. E' stato stronzo con me, prima mi bacia e poi mi dice che mi devo dimenticare di quello che è successo. Ha ufficialmente dei problemi! 

                                                                 ***
Ho appena finito i compiti, sorrido, avrò il resto del pomeriggio libero. 
Mi arriva un messaggio:
J: Ragazzi, venite al bar. Vi aspettiamo. 
T: Arrivo tra due minuti, sono a far compere. 
Io: Non vengo, scusatemi non sono in vena. 
G: Sempre la solita. 
Io: Tu Taci. 
G: Se no, che fai?
Io: Ti strangolo.
G: Non ci riuscirai mai. Lo so che sei cotta di me. 
Io: Tu sai male. 
G: So bene perché reagisci così, amore. 
Io: Vaffanculo.
L: Basta.
T: Siamo alle solite. 
Io: E' colpa sua che si intromette sempre. 
A: Dai Sofi vieni. 
Io: No!
J: Se non vieni ti veniamo a prendere sotto casa. 
Io: Tanto non rispondo al citofono. 
A: E noi suoniamo fino a quando apri. 
Io: No, non ci vengo tanto!
L: Uffa! Sei peggio di una vecchia. 
G: Anche io la penso così, amico. 
Io: Non sono vecchia, io sono la più piccola di voi. 
L: Allora se non sei vecchia, dimostralo. Vieni al bar con noi. 
Uffa! Ma perché va sempre a finire così. 
Io: Due minuti e  sono lì. Possibile che mi dovete far muovere di casa con sfide o scommesse? 
J: Ci credo, sei una testa di cazzo! 
Io: Ti ringrazio zio, sei molto affettuoso. 
J: Prego nipotina. 

Pov's Alice


Mi trovo al bar con John, Tami e Lele, non c'è ancora traccia di quei due che litigano di continuo. 
-Ragazzi, sicuramente è successo qualcosa tra quei due.- Esclamo. 
-Se tu che hai avuto la magnifica idea di lasciarli da soli.- Esclama il mio ragazzo. 
-Amore, dico prima che dicedessimo il piano.- 
-E come fai a saperlo?- 
-Non so, sono sensitiva ... - Si mettono a ridere. -...prima di tutto sono spariti tutti e due durante la serata e secondo, non so cosa pensare.- 
-Beh, abbiamo un piano b. Quei due si piacciono ma non voglio ammetterlo. Sono orgogliosi e teste si cazzo.- Esclama Lele. 
Ci mettiamo a ridere. 
-CRETINO, IO SONO LA PIU' PICCOLA.- Ed eccoli qui. 
-Certo, ma rimani sempre vecchia dentro.- 
-Sei uno stupido.- 
-E tu vecchia.- 
-John, intervieni tu?- Chiede Lele. 
-Ho perso le speranze, amico.- Risponde il mio ragazzo. 
-Io per niente.- Esclamo. 
-Allora qual è il piano?- Mi chiede Lele. 
Arrivano e si siedono. Sofia sbuffa. 
-Allora, cosa prendete?- Chiede John. 
-Birra.- Risponde Gabriel. 
-Caffè.- 
-Ecco perché sei così schizzata, dovresti prenderti una camomilla, acidona che non sei altro.- 
-Zitto ubriacone.- 
-Ha parlato quella che non regge l'alcol.- Oh no, ci risiamo. 
-BASTA!- Urla John. Si azzittiscono finalmente. 
Passiamo il pomeriggio insieme e poi quando torno a casa spiego il piano a John. 


Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora