Capitolo 23: Una strana serata

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SOFIA

E' passato un mese, le vacanze di natale si stanno avvicinando, con Jorge va a gonfie vele, con Gabriel da quella sera non ci siamo rivolti più una parola. Beh, tranne il buongiorno al mattino, anche se sta scarseggiando. Abbiamo deciso di fare così, uno per la sua propria strada. Sono davanti scuola. "Che barba! Quando arrivano le vacanze?" dice Ali lamentandosi. "Amore, ancora pochi giorni!" Risponde il suo ragazzo.
"Sìììì!" Urla Ali, saltellando come una bambina felice. Scoppiamo tutti a ridere.
Entriamo in classe, facciamo le nostre lezioni noiosissime e l'ora di tornare a casa arriva. Vado a casa con il mio ragazzo. "Allora? Cosa preparo da mangiare alla mia principessa?" mi dice, mi avvicina a lui e mi da un bacio. "Che ne dici di un bel piattone di pasta?"
"Hai fame amore?"
"Sì, molto!" dico ridendo. Si mette a ridere anche lui e alla fine iniziamo a cucinare. Dopo aver pranzato facciamo i compiti e dopo tante coccole va via.
**********
Mi squilla il cellulare, guardo chi è e vedo scritto Gabriel. Decido di rispondere. "Pronto."
"Sofi, puoi scendere un attiamo giù?"
"Che susuccede?"
"Nulla, non importa. Tranquilla, dormi pure."
"Aspetta, aspetta. Arrivo." Attacco, metto qualcosa sopra e scendo piano per uscire fuori di casa, lo trovo davanti al mio cancello con la faccia piena di sangue. "O mio dio! Gabriel che cosa è successo?"
"Storia lunga, hai posto per dormire?"
"Sì, cioè, c'è il divano ma..."
"Non importa dormo da qualche altra parte." Fa per andarsene.
"Gabriel..." lo fermo. "aspetta, posso lasciarti il mio letto. Per una sera posso anche dormire sul divano non importa. Viene dentro che ti medico." Entriamo. "Sofia io"
"Ssh seguimi in camera." Ci rechiamo in camera mia e chiudo la porta. "Vado a prendere la roba per medicarti, non ti muovere." Esco dalla camera e scendo nel bagnetto per prendere l'acqua ossigenata e un po' di ovatta e dei cerotti. Risalgo ed entro nuovamente in camera e vedo Gabri sdraiato con gli occhi chiusi, oddio! E' morto! "Gabriel..." Lo chiamo ma non risponde. "Gabriel!" apre gli occhi lentamente. "Scusami mi sono addormentato, è così comodo questo letto!" Anche pieno di lividi in faccia è sempre bello, ma perché? I suoi genitori hanno veramente fatto una capolavoro. Peccato che è così stronzo! "Tranquillo, vieni che ti medico." Si siede restando vicino a me. Inizio a medicarlo. "Sofia."
"Sì?"
"Ti...ti ringrazio." Mi dice sorridendo, ricambio il sorriso. "Figurati..." lo guardo negli occhi. "ho solo una domanda."
"Dimmi pure."
"Che cosa ti è successo?" Abbassa lo sguardo. "Mio padre è ritornato, ed era furioso perché voleva i soldi da mia madre, lo trovato che la stava picchiando e così sono intervenuto."
"E adesso tua madre dov'è?"
"Al sicuro, per fortuna il suo compagno è tornato presto e ha chiamato la polizia."
"Mi dispiace tanto Gabri."
"Tranquilla. Non so come ringraziarti."
"Di nulla, figurati" lo guardo. "posso farti un'altra domanda?"
"Meno male che ne era solo una!"
"Ecco..." abbasso lo sguardo.
"Dimmi pure."
"Perché sei venuto da me."
"Non lo so." Ok, non me lo vuole dire. Ma non importa, devo aiutarlo e poi sta qui solo per una notte. "Ok, adesso mettiti giù che domani mattina bisogna andare a scuola." Mi guarda perplesso. "Scherzi vero?"
"Che?"
"Sofi, domani è sabato!" Che figura di merda!
"Oh, giusto " si mette a ridere. "dai io, vado a dormire."
Si fa subito serio. "Ti va di dormire con me?"
"Ahm, no, vado in sala tranquillo."
"Dai ti prego."
"Ok, va bene!" Perché gli do sempre vinta? Mi metto vicino a lui e in pochi secondi mi riaddormento.

Innamorata del mio miglior nemico. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora