Gocce di Luna

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Mi fece cenno di sedere su un giaciglio. Il fuoco all'interno era acceso, il tepee era in perfetto ordine, a destra e sinistra c'erano due giacigli, divisi tra loro da tramezzi che servivano anche come poggia-schiena.
Qua e là erano ammucchiati oggetti e riserve alimentari.
La carne secca e il "pemmicam" erano conservati in una specie di borsa di pelle grezza dipinta.
Vi erano poi delle borse in cui era possibile mettere di tutto, di forma rettangolare e ricamate con aculei di porcospino o perline di vetro. Le erbe medicinali erano costudite in una borsa che pendeva dai pali sul lato ovest, alle pareti erano appesi armi ed oggetti vari.
Prese la borraccia, me la porse
《Bevi lentamente》
cercai di assaporare goccia per goccia
《Riportami a casa, io sono solo un peso per te, la tua gente mi odia》
《Non odiano te ma ciò che tu rappresenti》
《Tra qualche giorno mio padre, il generale Tomson, verrà a cercarmi, metterai a rischio tutto il villaggio, le donne, i bambini 》
《Abbiamo cancellato le tracce, ne abbiamo create alcune come diversivo, verranno depistati tra le montagne...》
《Come puoi essere così crudele, li manderai a morte certa, ci sono delle tribù pellerossa senza scrupolo》
Mi alzai e cercai di scappare fuori dalla tenda, dovevo avvisarli pensai, lui mi prese per i polsi, mi spinse a terra, mi sovrastava con il suo corpo, mi spinse giù con forza, cercai di lottare, di liberarmi
《Dove vuoi andare? Ti perderesti e nel giro di qualche giorno, moriresti》
Cercai di graffiarlo ma lui era un abile guerriero prevedeva le mie mosse
《Sei un selvaggio, non sarò mai la tua schiava, vuoi abusare di me, preferisco morire》
《Non ti farò niente che tu non voglia, in questa tribù tutti lavorano per guadagnarsi da mangiare e tu non sarai esente》
《Lasciami andare! Sei un animale!》
《Calmati gatta selvatica!》
La forze mi abbandonarono, lentamente riuscì ad immobilizzarmi.
Ci trovammo faccia a faccia, ansimava, ero contenta che gli avessi dato filo da torcere, i suoi occhi erano meravigliosi, un nocciola scuro, i suoi morbidi capelli mi accarezzava
una parte del viso.
Le labbra di Aquila Selvaggia sfiorarono le mie, un bacio leggero, non avevo mai baciato un uomo prima.
La mia amica Sarah mi raccontò che era una cosa disgustosa.
Rimasi sorpresa quando la sua lingua sfiorò l'angolo della mia bocca, un brivido mi percorse lungo la schiena, ma che cosa stava cercando di fare, pensai di spostare il mio viso a lato ma ero curiosa così rimasi immobile.
La sua lingua scivolò nella mia bocca, accarezzava il mio palato, i miei denti, la mia lingua, io rimasi impietrita, ripensavo alle parole della mia amica, io non lo trovavo affatto disgustoso, mi piaceva, mi emozionava, avrei voluto continuare ma non volevo che si facesse un'idea sbagliata di me, così ripresi a lottare per liberarmi
《Come ti permetti!》dissi , cercando di schiaffeggiarlo....
Si ritrasse, incredulo mi guardava, in effetti , mentre mi stava baciando non mi difesi in alcun modo
《Adesso basta! Sei una bambina viziata, non pensare di giocare con me, siediti e non muoverti》
Rientrò con del cibo, mangiammo in silenzio, ogni tanto lui muoveva i legni per tenere vivo il fuoco.
Mi portò anche un abito indiano da donna e dei mocassini
《Sono tutta sporca, sudore, terra, non metto abiti puliti finché non mi sarò lavata》
Rovistò in un angolo prese del sapone
《Prendi i vestiti e seguimi! 》disse in tono autoritario
Camminammo per una mezzoretta, c'era una piccola insenatura
《Ecco qui puoi lavarti》
《Ma sta scendendo la sera, avrò freddo》
《Ti scalderai al fuoco》mi passò il sapone
《Io non mi spoglio davanti a te》
《Perché sei diversa dalle altre donne? 》
《Nooooo, non voglio che tu mi veda nuda》
《Io non vedo nessun problema》
Decisi di entrare con il mio vestito, quando mi sarei completamente immersa, mi sarei spogliata e lavata
《Che diavolo stai facendo?》mi disse, feci finta di non sentire.
L'acqua era limpida, non era fredda come pensavo, si stava bene, avevo proprio bisogno di rinfrescarmi, tolsi i vestiti e iniziai a lavarmi .
Mi voltai per vedere dove fosse Aquila Selvaggia e lo vidi che stava entrando in acqua nudo, lo guardai scandalizzata , mai nessun uomo s'era preso tanta libertà , non potei fare a meno di notare quanto fosse bello, il mio sguardo curioso si soffermò anche sulle sue parti intime, arrossii talmente tanto che decisi di immergermi in acqua, quando riemersi lui stava nuotando poco più in là.
Non avevo mai nuotato al chiaro di luna, era una sensazione fantastica, avrei voluto fermarmi a gurdare le stelle tutta la notte.
La luna e le stelle si riflettevano nell'acqua e io ballavo nel loro riflesso, mi sentivo libera e leggera
《Dobbiamo tornare》 disse
《Ancora un poco》
《Non contestare sempre, andiamo!》
Nell'oscurità dietro ad un cespuglio mi vestii, mentre camminavamo mi disse
《Da ora in poi il tuo nome sarà Gocce di Luna》
Mi piaceva quel nome mi avrebbe sempre ricordato quel magico momento al fiume

Gocce di Luna è  il mio nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora