Fu un dolce risveglio, trovarsi abbracciati con la pancia di lei scoperta.
Aquila Selvaggia faticava ancora a crederci, presto sarebbe diventato padre.
Si diedero un bacio e raggiunsero la tribù che era già pronta per partire.
Il viaggio sembrava interminabile, Gocce di Luna iniziava ad essere stanca di cavalcare, Piccolo Cerbiatto le chiese
《Tutto bene?》
《Un po' stanca, era da tanto che non cavalcavo》
《Domani a mezzogiorno arriveremo e monteremo le tende, così potrai riposare》
《Dio sia lodato!》
Piccoli Cerbiatto non aveva mai sentito quell'espressione rimase sorpresa, Elisabeth si affrettò a spiegarle che in quel modo si ringraziava Dio per qualcosa di bello che sarebbe accaduto.
Il cielo diventava sempre più grigio, Aquila Selvaggia era sempre più pensieroso, invitò
tutti a spronare i cavalli per velocizzare il cammino e trovare un rifugio in mezzo agli alberi.
Appena entrarono nel bosco la pioggia scese fortissima, fortunatamente erano arrivati in tempo a ripararsi.
Quando furono tutti riuniti Aquila Selvaggia disse
《Presto io e Gocce di Luna avremo un bambino, ringraziamo il Grande Spirito per il dono che ci ha fatto》
Tutti esultarono e si congratularono con loro, Piccolo Cerbiatto corse subito ad abbracciare Gocce di Luna.
La pioggia non cessava, iniziava a filtrare tra i rami, legarono un telo tra un albero e l'altro e vi si ripararono.
Aquila Selvaggia disse
《Riposiamo, domani mattina presto riprenderemo il cammino, anche se dovesse piovere, temo che quest'anno la neve arrivi prima》
Tutti erano d'accordo.
Aquila Selvaggia andò ad abbracciare Gocce di Luna e si addormentarono.
Quando si svegliarono la pioggia era cessata, velocemente ripresero il loro viaggio.
Gocce di Luna si rese conto che Il nuovo giorno stava sorgendo, il chiarore dell'alba iniziò ad accarezzare dolcemente gli alberi all'orizzonte, passare dall'oscurità della notte alle prime luci del mattino, era sempre un'esperienza unica, generava in lei una sensazione di libertà, era un'emozione che le arrivava direttamente al cuore.
Giunsero ad un ruscello, tutti scesero dai carri e dai cavalli, mentre attraversavano il ruscello si fermavano, si chinavano e si gettavano l'acqua sul viso pregando nella lingua antica il Grande Spirito
Aquila Selvaggia si avvicinò per aiutare Gocce di Luna lei gli chiese
《Cosa stanno dicendo?》
《Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti dà e per la gioia della vita. E se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore. 》
Gocce di Luna trasse un profondo respiro e disse
《Io ho tanti motivi per ringraziarlo》 mentre lo diceva si accarezzava la pancia
《Anch'io 》 replicò lui.
Al di la del ruscello si vedeva un sentiero che terminava in un boschetto, Gocce di Luna rimase meravigliata, vide che gli alberi erano sovrastati da una rupe che si ergeva ripida sopra di loro. Si addentrarono nel boschetto fitto di rami bassi, giunsero in una zona rocciosa che arrivava alla rupe in uno stretto sentiero, lasciarono i carri , presero alcune provviste, salirono il sentiero attorno alla rupe, a Gocce di Luna sembrava di non arrivare mai, più le sembrava di essere vicina, più la rupe sembrava diventare più alta.
Aquila Selvaggia si infilò dentro ad una spaccatura della roccia, così fecero tutti, la salita sembrava anche stavolta non finire mai, Gocce di Luna iniziò a preoccuparsi, una scivolata sarebbe stata fatale per il bambino, le donne sagge della tribù le si misero accanto a turno e nei tratti più difficili la aiutavano, erano generose e fantastiche, grazie a loro si sentiva parte della tribù.
Giunsero ad un'altra apertura della rupe, questa volta però Gocce di Luna si trovò innanzi uno spettacolo meraviglioso, c'era un prato erboso con delle tende accampate qua e la, odore di fumo e un buon profumo di cibo aleggiava nell'aria, la pancia di Gocce di Luna iniziava a brontolare per la fame.
Dalla tenda centrale uscì un anziano, aveva la pelle rugosa , i capelli grigi raccolti in una treccia che gli arrivava alle ginocchia, si diresse verso Aquila Selvaggia, lo abbracciò, parlando i due si diressero verso di lei
《Gocce di Luna ti presento Dialogante-con-lo-Spirito》
lei inchinò la testa in segno di rispetto, lui l'abbracciò come aveva fatto con Aquila Selvaggia
《Non vedevo l'ora di conoscerti, tutte le tribù parlano di te》
Non sapendo cosa dire gli sorrise, dentro di lei però non poteva fare a meno di chiedersi cosa avessero da dire di lei tribù indiane.
《Venite nella mia tenda sarete stanchi ed affamati, avrete tempo più tardi per accamparvi》
Gocce di Luna, si sedette, aveva talmente tanta fame che avrebbe mangiato un bisonte intero, iniziò con un boccone, poi un altro e così via via, si rese conto che non riusciva a controllarsi.
La moglie di Dialogante-con-lo-Spirito le disse
《Quando arriverà il bambino?》
《In primavera, da cosa lo hai capito?》
《Da come mangi, anch'io con le mie gravidanze avevo tanta fame come te, vieni adesso sdraiati , devi riposare, arrivare fin qui sarà stato difficile per te》
《Un po'》
Aquila Selvaggia le diede un bacio, uscì dalla tenda, raggiunse gli altri uomini, insieme tornarono ai carri, presero le tende e le portarono alla rupe. Aquila Selvaggia non voleva affaticare ulteriormente Gocce di Luna così montò la tenda da solo, accese il fuoco, andò a prenderla quando ormai la sera era calata, anzi era già ora di andare a dormire.
La fece entrare e le disse
《Siediti accanto al fuoco》
《Posso aiutarti a sistemare?》
《No》
《Sono incinta non ammalata, posso aiutarti》
《Non voglio che ti ammali, quindi donna per il bene del bambino ascoltami!》
Gocce di Luna rimase sorpresa, l'aveva chiamata donna non con il suo nome, era la prima volta, capì che era preoccupato seriamente per lei ed il bambino.
Aprì la borsa per prendere il pettine, si preparò per andare a dormire, sciolse le trecce, si tolse i mocassini, l'abito e per un attimo si fermò ad osservare il suo corpo, notò con gioia che la rotondità della sua pancia, iniziava a vedersi, si mise ad accarezzarla.
Aquila Selvaggia quando la vide le si avvicinò, mise le sue mani su quelle di lei ed insieme coccolarono il loro piccolo.
Improvvisamente sentirono qualcosa, il bambino si stava muovendo, si guardarono meravigliati ed emozionati,
continuarono ad accarezzare la pancia e questa volta si sentì un colpo più forte
《È forte come il suo papà 》 disse lei
《Sarà sicuramente bella come la sua mamma》 disse lui
Stanchi si baciarono e si misero a dormire
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Gocce di Luna è il mio nome
Historical FictionElisabeth stava raggiungendo i suoi genitori a FortHall, la diligenza venne assalita dagli indiani , trovava oltraggioso che dei selvaggi la facessero prigioniera, abituata agli agi della città, vivere nella natura selvaggia lo trovava disdicevo...