Fu una festa bellissima, tutta la tribù venne invitata, canti, balli, cibo in abbondanza.
Piccolo Cerbiatto era raggiante, Gocce di Luna notò che alcuni ragazzi le ronzavano attorno.
Aquila Selvaggia la raggiunse, l'abbracciò dicendo
《Questa bellissima fanciulla cosa fa qui tutta sola!》teneramente le diede un bacio sulla guancia
《Mi stavo guardando attorno.... cercavo un buon partito da sposare》
Le braccia di Aquila Selvaggia si irrigidirono
《Si vocifera che il capo tribù abbia messo gli occhi su di me, voglio constatare se sia davvero bellissimo》 sorridendo si alzò in punta di piedi e lo baciò
《Vuoi farmi ingelosire? 》
《Può darsi》disse ridendo poi si mise a scappare per gioco
Lui la raggiunse immediatamente, la fece roteare su se stessa bloccandole le braccia dietro la schiena
《Adesso signorina "so tutto io" come la mettiamo》le sfiorò le labbra con le sue
《Cosi Non vale, devi insegnarmi a difendermi....a combattere》disse civettando
Corvo nero si avvicinò loro e disse
《Aquila Selvaggia, volevo avvisarti che tra poco ci riuniremo al grande fuoco per ringraziare il grande Spirito》
《Vengo immediatamente, a dopo Gocce di Luna 》lasciò le mani di Elisabeth e raggiunse gli altri .
Prese il suo calumet , si sedette in cerchio attorno al fuoco.
Con movimenti lenti tutti misero il tabacco, accesero il calumet, intonarono diversi canti con melodie pacate , rilassanti, meditative.
Aquila Selvaggia voleva ringraziare per essersi salvato dall'attacco di Alce Nero, per avere incontrato la sua amata Elisabeth, voleva anche invocare una particolare benedizione per quel giorno in particolare.
Ormai era sera, si vedeva il sole tramontare dietro le montagne.
Finita la preghiera i genitori di Piccolo Cerbiatto chiamarono Gocce di Luna, le fecero cenno di sedersi accanto a loro.
Elisabeth si mise comoda, era piuttosto stanca, ma felice.
Le passarono un piatto con del cibo, erano sempre in ansia che lei mangiasse troppo poco.
All'improvviso le venne un senso di nostalgia, stare accanto a loro, le loro attenzioni non facevano altro che ricordarle quanto la sua famiglia le mancasse.
Assorta nei suoi pensieri, si spaventò quando vide Aquila Selvaggia avvicinarsi
《Posso sedermi accanto a Gocce di Luna》chiese ai genitori di Piccolo Cerbiatto, loro fecero un cenno di assenso con la testa.
Elisabeth era stupita, Aquila Selvaggia la guardava, sembrava stesse aspettando il suo consenso,
Piccolo Cerbiatto le diede una leggera gomitata e le fece capire di rispondere
《Sì...》disse incerta
Aquila Selvaggia si sedette accanto a lei, aprì una coperta e l'avvolse con se.《Cosa sta succedendo? 》chiese Elisabeth
《Ti sto corteggiando...》prese fiato imbarazzato
《È usanza che i corteggiatori si presentino dopo il tramonto davanti al tepee della famiglia di lei chiedendo di sedersi accanto alla ragazza e avvolgendola nella coperta. Se lei gradisce, la conversazione si prolunga e ci è concesso qualche "approfondimento" reciproco della conoscenza del corpo dell'altro》disse ammiccando
《Dobbiamo categoricamente stare sempre seduti, è vietato sdraiarsi sotto la coperta.....》le diede un piccolo bacio sulla fronte
《cosa che farei ben volentieri!》sussurrò Aquila Selvaggia
《Se tu non mi vuoi, è il momento di congedarmi, davanti a tutta la tribù》
Elisabeth era rimasta senza parole, tutto questo lo stava facendo per lei.
《Elisabeth , voglio che tu non ti senta più mia prigioniera, ma libera, libera di scegliere, libera di amarmi e di permettermi di amarti, essere riconosciuta come la mia donna all'interno della tribù a tutti gli effetti.》
《Quello che stai facendo per me è bellissimo, non sai quanto sia importante per me》disse lei
Aquila Selvaggia divenne serio in viso
《Elisabeth sei libera!》
Sì sentiva felice e triste allo stesso tempo, era da tanto che aspettava quelle parole
《 Io ti amo, non posso obbligarti a restare contro la tua volontà, ti voglio come moglie e madre dei miei figli, ma solo se anche tu lo vuoi.........so quanto ti costi questa scelta, capisco anche quanto ti manchi la tua famiglia》riprese dicendo
《La vita qui al villaggio è dura, non ci sono gli agi a cui eri abituata , sarai costantemente in pericolo di vita》
Elisabeth pianse pianse a dirotto, non riusciva a smettere, era molto combattuta, avrebbe voluto prendere il primo cavallo e correre verso Fort Hall dalla sua famiglia, ma amava quell'uomo con tutta se stessa, voleva essere per sempre sua.
Era ad un bivio non sapeva quale sarebbe stata la scelta giusta, in entrambi i casi avrebbe dovuto rinunciare a qualcuno che amava.
Abbracciò forte Aquila Selvaggia, appoggiò la testa sulla sua spalla, sprofondò nel suo caldo abbraccio, continuò a singhiozzare , non riuscì a dire una parola, lo baciò per la prima volta come una donna bacia il suo uomo.
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Gocce di Luna è il mio nome
Ficção HistóricaElisabeth stava raggiungendo i suoi genitori a FortHall, la diligenza venne assalita dagli indiani , trovava oltraggioso che dei selvaggi la facessero prigioniera, abituata agli agi della città, vivere nella natura selvaggia lo trovava disdicevo...