La concia delle pelli

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Piccolo Cerbiatto mi insegnò come e dove appendere l'acchiappasogni
《È bellissimo, devi essere felice, lui ti ha fatto un bellissimo dono》mi disse
《Sì lo sono, pensavo di essere nervosa in sua presenza invece mi sentivo come se l'avessi conosciuto da sempre》
《Piuma Nera è un uomo molto saggio, lui vede nelle persone cose che altri non vedono, riesce a parlare al tuo spirito attraverso il suo》
《Sono rimasta meravigliata di come Corvo Nero non abbia obbiettato di partire nonostante il sogno fosse venuto da me》
《 Per noi gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le tradizioni, la cultura e la lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere migliore la nostra vita》
《Li ascoltate anche se non siete d'accordo?》
《Nelle decisioni importanti per il villaggio e per la sicurezza delle persone sempre》
《Capisco.....》
Ormai era l'alba, iniziammo la nostra giornata accendendo il fuoco e mettemmo a bollire dell'acqua, ci immergemmo il cervello dell'animale la cui pelle doveva essere conciata in modo da ottenere una mistura, mi spiegò che questa tecnica di concia molto particolare rendeva morbidissima la pelle
《Perché il cervello?》dissi
《Le sostanze rilasciate dal cervello permettono di lavorare meglio le pelli》poi aggiunse
《A seguito di questo metodo è nato un detto sopratutto nei paesi di confine in cui si dice " Qualunque animale ha abbastanza cervello per conciare la propria pelle... tranne l'uomo."》
Rimasi senza parole.
Proseguimmo pulendo la pelle dai residui di carne , la depilammo, poi la immergemmo nella mistura e aspettammo che l'avesse assorbita, Piccolo Cerbiatto mi spiegò che non tutti i tipi di pelle erano uguali , per ciascuna ci voleva il suo tempo.
Imparai come strizzarla, per eliminare i residui rimasti e come stenderla su un telaio in modo da spezzarne le fibre.
Osservai le pelli stese e notai come erano di qualità eccezionali, estremamente morbide al tatto ma anche molto resistenti, mi ricordai di non aver avuto nessuna difficoltà nemmeno quando al fiume avevo lavato i vestiti.
Non riuscivo a stare concentrata, il mio pensiero fisso era Aquila Selvaggia, non potevo non chiedermi se Corvo Nero sarebbe arrivato in tempo o se fosse ormai troppo tardi...
Purtroppo o per fortuna Piccolo Cerbiatto mi aveva svegliata quindi non sapevo come il sogno si sarebbe concluso.
Mi rendevo conto solo ora di quanto Aquila Selvaggia mi interessasse più di quanto volessi ammetterlo, i giorni passati con lui mi avevano fatto capire che non ero più una ragazzina ma mi stavo trasformando in una giovane donna.

Gocce di Luna è  il mio nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora