"Okay Joy io scendo" mi lascia un bacio ancora umido sulla guancia.
La sua figura alta e snella si alza nel buio, non voglio che se ne vada.
"No"
Chiudo gli occhi e faccio uscire una frase decente."Resta ti prego"
Dico ancora stesa sul divano con il mio vestitino che copre un quarto del mio corpo.
Lui posa lo sguardo sulle mie gambe ormai nude si toglie la giacca rimanendo così in camicia.
Si posa accanto a me sul divano.
La testa mi gira e tutto l'alcool che ho in corpo inizia a sentirsi."Stai bene?"
Apro la bocca per rispondere ed esce un quintale di vomito.
Se ne avessi le forze mi sotterrerei, ma sono stanca e mi fa malissimo lo stomaco."Scusa" dico imbarazzata navigando nel vomito.
Alex si alza e va in bagno tornando poco dopo con dei fazzoletti.Per fortuna io sono pulita, la sua camicia fa un po' schifo.
"Chi l'avrebbe mai detto che alla tua prima sbornia ti avrei assistito io?"
Dice ridendo,nonostante tutto ride ed è meraviglioso."Scusami"
"Ma va per una camicia?"
Mi fa l'occhiolino mi prende di nuovo in braccio.
"Ah ma allora la cosa ti sta piacendo? "
Dico debolmente come se a me non piacesse per niente "la cosa"."Andiamo in camera"
Afferma con autorità, chiunque penserebbe male invece stiamo giocando al medico e il paziente."Non andare via" gli sussurro all'orecchio.
"No tranquilla farò la notte" Dice scherzando avvicinandosi un po' troppo con le labbra.Siamo nella mia stanza da letto,quante notti ho sognato di averlo accanto a me? Adesso è qui che mi accarezza una spalla.
C'è spazio per entrambi nel letto,senza che succeda niente.
Il problema è che lui è come una calamita,durante la notte infatti fu inevitabile non trovarsi appiccicati e cercare costantemente di il suo corpo.Mi sveglio praticamente su di lui con le nostre gambe che formano un intreccio abbastanza particolare. Nonostante tutto mi sento benissimo, credo sia stata la notte più bella della mia vita. Non abbiamo fatto niente se non dormire abbracciati.
Le sue braccia circondano la mia vita ed io sono sul suo petto, vorrei durasse in eterno questa magia.
Ma purtroppo suona un cellulare, il suo.
Rimango ferma immobile sperando che lui non lo senta, ma invece mi sposta delicatamente dal suo petto e si alza per rispondere.Continuo a fingere di dormire ascoltando ciò che dice.
"Pronto"
"Sì"
"Non preoccuparti"
"Adesso vengo"
"In cucina credo"Quelle parole sono dette piano e mi stanno lacerando il cuore. Con chi sta parlando? non è di certo Nate l'avrebbe mandato a quel paese,nemmeno sua madre credo. C'è troppa complicità e un filo di preoccupazione e paura nella sua voce.
Il tutto presumerebbe stia parlando con la sua compagna?Per questo non mi fido,non so nulla di lui.
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ANIMA COMPLICATA
Teen FictionAnima Complicata_ Perché le persone calpestano il tuo cuore, anche se tu avevi fatto la premessa che fosse già in frantumi.