Mi sveglio con le braccia di Nate ancora in torno al mio bacino.
Sento il suo respiro affannoso sul mio collo,russa.
Nonostante ciò è adorabile sentirlo quasi soffocare... Ho seriamente dei problemi, lo so.
Cerco di alzarmi senza svegliarlo ma l'impresa fallisce, è abbastanza possente il suo corpo.Credo sia abbastanza tardi, il sole entra dalla finestra, illuminando il mio salotto. Capisco che dovrei fare delle pulizie ben fatte.
Non ho avuto tempo per riordinare, come la mia vita del resto. Resta sempre disordinata,incasinata.
Non trovo la stabilità che cerco da molto.Di stabile al momento lo è solo il braccio di Nate, che al momento sta arrivando in dei punti particolari.
"Nate..."
Cerco di deviare la sua mano che è arrivata fin sul petto, riportando il braccio giù. L'altra mano invece scende verso il basso ventre, a questo punto credo si stia approfittando del mio silenzio."NATE!" urlo verso il suo orecchio.
Spalanca i suoi occchioni verdissimi e sbatte più volte le sue lunghe ciglia.
"Cazzo Joel!"
Sorrido mentre intuisco dalla sua faccia di averlo spaventato."Cosa ridi!" dice massaggiandosi le tempie.
"Non volevo urlare così tanto" cerco di soffocare il mio istinto di ridere a crepa pelle."Ti alzi?" mi guarda.
Cavolo,sono praticamente io ad immobilizzare lui sta volta.
"Scusa"
Scendo dal divano, stranamente ho dormito bene, anche se eravamo in due."Ti va del caffè?" dico mentre raggiungo la cucina.
Mi segue come un cagnolino.
"Non sono Alex non bevo caffè"Mi sento svenire alla parola Alex.
Anche il solo pronunciare il suo nome suscita in me le così dette 'farfalle allo stomaco'.Mi volto verso di lui seduto sul bancone della cucina mezzo addormentato.
"Scusa, con cosa fai colazione?"
"Pancake, pizza qualsiasi cosa.."
"Sai che fai proprio schifo?"
Rido mentre lui sembra soddisfatto della mia affermazione."Non ho pancake, non te li preparo neanche... Non pensarci."
Mi guarda con aria di sfida,forse non ha ancora capito che io non preparo la colazione per nessuno.."Se io ti chiamassi 'Joy' tu in un batter d'occhio me ne faresti cinquanta di pancake."
Cerco di nascondere il mio imbarazzo. Ormai, credo che lui abbia capito che io provi qualcosa per il suo migliore amico.
Gli lancio un biscotto e lo prendo in pieno viso."Mangia il biscotto e sta zitto!"
"Potevo morire lo sai?"
"Ah si? Per un biscotto?"
"Metti che mi andava in bocca e soffocavo"Lo guardo storto con disapprovazione.
"Quanto sei idiota?"
"Troppo altrimenti stanotte ti avrei.."Non gli faccio finire la frase perché lo colpisco con un altro biscotto.
"Non finire la frase."
Dico scandendo le parole,minacciandolo con altri biscotti."Dicevo la pura verità,non ho mai dormito... e basta con una ragazza."
"Beh con me sì."
"Perché sono un idiota"
Dice ammettendo a se stesso."Beh ma io ho bisogno di te come amico" dico sinceramente.
"Si certo,farò l'amico gay"
Ride mentre io mi avvicino per abbracciarlo.Mi stringe forte, sento tanta protezione dalle sua braccia.
"Seriamente,non ho mai avuto un vero amico."
Sussurro al suo orecchio.

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ANIMA COMPLICATA
Teen FictionAnima Complicata_ Perché le persone calpestano il tuo cuore, anche se tu avevi fatto la premessa che fosse già in frantumi.