capitolo 22

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Assomiglia tanto alla felicità... qui tra le sue braccia.
Forse in fondo anche  lui stava aspettando questo abbraccio tanto quanto me.

Ma la felicità  si sa dura poco..
《Alex ma oggi non c'è  lezione?》
Una voce alquanto  fastidiosa si intromette nel nostro abbraccio.

Lascia scivolare subito la stretta dai miei fianchi, si alza in piedi di scatto,facendomi  rimanere su quella scaletta da sola.

"Carol! Si certo... si fa lezione forza dentro.》
Dice frettolosamente  entrando nell'edificio.

Lo sguardo  fiero di Carol mi fa imbestialire ma cerco di far finta di niente, vorrei solo sapere perché Alex mi ha lasciato appena l'ha vista.

Entriamo quasi tutti nell'aula, mentre lui inzia ad accendere il computer  senza degnarmi di uno sguardo.

《Ragazzi tra pochi giorni c'è il primo test, quindi al computer vi faccio  fare  una simulazione.》

Tutti sono preoccupati per la prova tranne me,qualcosa mi sta lacerando lo stomaco,non è  l'ansia è Alex.

La sfiga vuole che il mio posto sia affianco a Carol, cerco di trattenere il mio nervoso cercando  di fare la simulazione del test.
Vorrei chiamarlo perché  non capisco quasi  nulla ma il mio orgoglio  me lo impedisce.

《Alex!!》la sento urlare il suo nome è vorrei ucciderla seriamente,perché se lui arriva vedrà  che non ho ancora risposto neanche ad una domanda.

《Dimmi》sento la sua  voce dietro le mie spalle, mentre lei indica la schermata del computer picchiettando con l'unghia.

Cerco di rispondere alle domande per non posare lo sguardo su di loro: appiccicati,mentre lui a bassa voce  le spiega.

Dopo un dieci minuti, i più lunghi della mia vita si stacca da lei.
Si volta verso di me si avvicina e mi sussurra all'orecchio facendomi  rabbrividire.
《Hai bisogno? Tutto okay?》

L'unico  bisogno che ho in questo momento  è fare chiarezza dentro di me e lui non è d'aiuto.

Faccio cenno di no, senza spostare lo guardo dal computer, mentre lui è  ancora lì  a fissarmi.
Quindi decido di rispondere a parole.
《Tranquillo tutto okay》
Dico voltandomi per un istante verso di lui,ancora chinato  vicino a me.

Il suo sguardo parla: vuole che legga fra le righe la sua domanda. Ma non ho intenzione di rispondere a suo piacimento. 

Faccio la dura anche se in realtà vorrei sprofondare nel suo petto, stretta a lui.
Continuo a sentirmi addosso il suo sguardo ma non voglio cedere.

Continuo a digitare senza fermarmi non so nemmeno cosa sto scrivendo, con la coda dell'occhio vedo Alex  sempre più agitato dalla mia non "corrispondenza".

All'improvviso sentiamo crollare un telefono a terra, è il  suo. Mi giro velocemente preoccupata
"Si è rotto?" Esclamo senza pensarci il primo pensiero venuto in mente.

Lui mi guarda, sorride,raccoglie il telefono da terra e squadra la situazione.
È integro,senza nemmeno un graffio.

ANIMA COMPLICATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora