1. Something special

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"Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni"Oscar Wilde

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"Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni"
Oscar Wilde


Le porte dell'ascensore si aprirono sull'ultimo piano di un grattacielo a Midtown, quello che ospitava l'importante studio legale Keller & Keller. Era la prima volta che Marlene ci metteva piede e si stupì di quanto la realtà avesse superato di gran lunga la sua fin troppo fervida fantasia. Il pavimento sotto il tacco dodici delle sue Louboutin era talmente lucido da sembrare trasparente, le pareti erano bianche, quasi asettiche, adornate qua e là da alcune perfette riproduzioni di famosi dipinti. Il mobilio, invece, era moderno ed essenziale, a suo modo alquanto elegante.

Sfiorò distrattamente la cintura del trench bianco che indossava, mentre raggiungeva la reception con passo deciso. La donna oltre il bancone, bionda e sulla quarantina, la accolse con un ampio sorriso. Le unghie laccate di rosso di Marlene si appoggiarono appena al ripiano di vetro color ambra. Guardò negli occhi la donna bionda e ricambiò con gentilezza il suo sorriso.

«Buongiorno. Ho appuntamento con il signor Keller» le disse risoluta.

L'indice destro della donna scivolò sulla pagina dell'enorme agenda che aveva davanti, poi i suoi occhi si sollevarono dal foglio bianco e Marlene la vide annuire. «L'avvocato la aspetta, signorina Evans. Ultima porta sulla destra» precisò.

Marlene buttò l'occhio sul corridoio di fronte a sé e ricominciò a camminare, decisa ed elegante, mentre Monet e Van Gogh le sfilavano accanto, fino a ritrovarsi proprio davanti alla porta in noce scuro dell'ufficio di Andrew. Fece un lungo respiro e girò la maniglia lucida d'ottone. Varcò la soglia e lui era lì, seduto sulla sua poltrona di pelle nera. Marlene non riusciva a vederlo in faccia, ciò che vedeva era solo lo schienale della poltrona rivolto verso di lei, ma l'ufficio era impregnato del suo profumo, quello che gli aveva regalato per il loro sesto mese insieme. Avanzò lentamente verso la scrivania, mentre l'uomo continuava a darle le spalle impegnato a leggere uno dei suoi – per come la vedeva lei – noiosi fascicoli. Vide la mano maschile sfiorare il plico e sorrise maliziosa. Poi slacciò la cintura del suo trench e lo lasciò scivolare giù, sul pavimento trasparente, esibendo la costosa lingerie di pizzo nero, il regalo di Andy per i primi sei mesi insieme.

«Buon compleanno, tesoro!» esclamò, con entrambe le mani poggiate sui fianchi, in attesa che Andrew Keller si voltasse per godersi lo spettacolo che aveva accuratamente preparato per lui.

La poltrona ruotò adagio nella direzione di Marlene fino a che due occhi scuri come la notte non incontrarono quelli di lei, azzurri e spaesati. Il cuore le fece un paio di capriole nel petto e il suo corpo, d'improvviso, divenne rigido, come colpito da un taser. L'uomo che aveva di fronte, con i capelli folti pettinati all'indietro e un sorriso obliquo sulle labbra, non era affatto Andrew Keller e la giovane donna non sapeva cosa dire né pensare. Svelta si chinò sul pavimento per recuperare il soprabito che le sfiorava i tacchi e infilarlo alla velocità della luce sotto lo sguardo divertito del tizio.

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