Resto con te

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Eravamo li stesi a terra. Justin era svenuto per aver perso troppo sangue , io continuavo a piangere , stringendolo forte a me . Arrivarono Jhon e Deasy. Guardavano sconvolti. Il corpo privo di vita di Steve , Justin tra le mie braccia , le lacrime che scendevano sul mio viso . Si poteva vedere il terrore sul mio volto. Jhon e Deasy si avvicinarono .
" Cosa cazzo è successo?" disse Jhon toccando i polsi di Justin.
Non riuscivo a parlare. Mi sentivo un mostro. Ma cosa avrei potuto fare? Avrei dovuto stare a guardare mentre uccideva Justin? ..
" Cazzo Tanya parla cosa è successo" urlò Jhon .
Le lacrime di Deasy si unirono alle mie. Jhon ordinò a Deasy di chiamare gli altri ragazzi .Così fece.
"Tanya te lo dirò per l'ultima volta , parla" urlò Jhon .
"Steve" sussurrai.
"Cosa ha fatto?" chiese,mantenendomi per il mento.
"Io-io l'ho ucciso, volevo solo proteggere Justin" dissi mentre le lacrime scendevano sul mio volto.
"Cazzo, sei stata tu?!" disse , quasi non riusciva a crederci.
Nel frattempo arrivarono gli altri ragazzi , che davanti la scena rimasero ammutoliti , strofinandosi la mano tra i capelli.
"Portate Justin dentro" ordinò Jhon.
Io rimasi a terra , ero troppo sconvolta.Il mio corpo era paralizzato, non riuscivo a muovermi. La mia maglia era sporca di sangue, non sapevo se fosse il sangue di Steve o quello di Justin. Mi vergognavo di me stessa. Di quello che avevo fatto. Jhonny e Marcus portarono via il corpo senza vita di Steve , per gettarlo chi sa dove. Ero immobile , le mie labbra tremavano, i miei occhi erano ancora bagnati.Arrivò Deasy , mi strinse forte a sé.
"Non preoccuparti , ci sono io con te" disse asciugando le mie lacrime.
" Sono un mostro" dissi allontanandola da me.
"Tanya , stavi solo difendendo la vita di Justin, lo stava uccidendo davanti ai tuoi occhi. ! " disse stringendo forte il mio viso.
" No! Se non fossi uscita con Steve tutto questo non sarebbe accaduto . Se non fossi venuta qui , Justin ora non sarebbe moribondo" esclamai.
"Justin starà bene! È successo Tanya non puoi tornare indietro ora!'' Urlò.
"Io me ne torno in Italia" sussurrai.
"Cosa? È il nostro divertirci, l'evadere da un mondo che ci sta stretto? A noi non ci pensi." Urlò mentre le lacrime scendevano sul suo viso.
"Certo che ci penso. Ma non posso restare , Deasy! " urlai.
"No, tu non ci pensi! Tu vuoi solo scappare , così come hai sempre fatto , vero? Ogni volta che si tratta di aiutare qualcuno,tu se li , pronta, senza avere paura. Quando si tratta di aiutare te stessa , vuoi scappare. Ma quanto credi di andare lontano , con qualcosa che hai dentro , eeh?!" Esclamò.
" Tu non capisci! " urlai.
" Sei tu quella che non capisce, vuoi andartene vai , ma non tornare mai più. " disse per poi dirigersi in casa.
"Deasy aspetta " urlai. Lei continuò a camminare senza voltarsi.
Ero sola. Forse Deasy aveva ragione. Il danno era ormai fatto , non si poteva tornare indietro. Mi stropicciai gli occhi, asciugando il mio viso con il polso.Non sapevo cosa fare. Rischiavo di perdere la mia migliore amica. Se solo mio padre sapesse tutto quello che è successo , ne rimarrebbe deluso. Non potevo scappare, non ora. Dovevo affrontare la situazione. Non potevo abbandonare Deasy , gli ho promesso di proteggerla e di stargli vicina. Non potevo abbandonare Justin, non in quel momento , non dopo tutto quello che era successo. Dovevo farmi forza.Decisi di alzarmi dall'erba bagnata e di recarmi in casa per fare un bagno , mi sentivo sporca. Non appena spalancai la porta , sentì la voce di Deasy dire qualcosa.
"Se stai cercando le valigie , sono in cantina. Fortunatamente ti ho convinto a non buttarle, dicevi che non sarebbero più servite" disse.
Era seduta sul divano, guardava 4 amiche e un paio di Jeans. Uno dei nostri film preferiti.
"Sai bene che non andrò da nessuna parte. Io non so abbandonare! " dissi.
Mi sedetti affianco a lei sul divano. Aspettando una sua risposta. I suoi occhi mi guardavano straniti.
"Cosa?" rispose , chiudendo la tv.
"Io resto." risposi.
Mi sorrise. "Ho sbagliato a trattarti in quel modo, ti ho assalita invece di aiutarti". disse.
"Non importa." risposi.
"Ogni volta che ti spingerai troppo oltre,io sarò qui a tirarti indietro. Ogni giorno , ogni secondo , finché avrai bisogno di me!'' disse tenendomi le mani.
"Sei la mia migliore amica , sei tutto quello che ho." dissi abbracciandola forte .
"E tu sei la mia" rispose.
Mentre l'abbracciavo non facevo che pensare . Se fossi tornata in Italia , l'avrei persa. Non potevo deluderla.
"Stai bene?" chiese .
" Beh vediamo: ho ucciso un uomo, Justin stava per morire davanti ai miei occhi , stavo per perdere la mia migliore amica, se mio padre scoprisse tutto questo mi ucciderebbe,potrebbe anche arrestarmi.Beh si sto bene!" dissi ridendo per sdrammatizzare.
"Immagino tuo padre che viene a trovarti dietro le sbarre" disse iniziando a ridere.

"Tanya sei una bimba cattiva , è questo quello che ti ho insegnato?!" dissi imitando la voce di mio padre.
"Per non parlare del tuo ragazzo delinquente!" disse Deasy continuando ad imitare mio padre.
"Ehy non è il mio ragazzo" dissi dandole un pugni sulla spalla.
"Aiaah. Lo sarà presto" disse ricambiando il pugno.
"Meglio che vada a lavarmi" dissi.
"Vai " disse dandomi uno schiaffo sulla chiappa destra.
Iniziai a salire le scale. Mi girai di scatto avevo dimenticato una cosa importante.
"Deasy.." dissi.
"Cosa c'è?" rispose riaccendendo la tv.
"Ti voglio bene". dissi facendo un grande sorriso.
" Te ne voglio anche io , ciccia" rispose.
JUSTIN VOICE:
Ero sdraiato sul mio letto, la testa stava per scoppiarmi. Sentivo delle voci affianco a me. Faticai ad aprire gli occhi, ma riuscì a vedere che erano i ragazzi che chiacchieravano.
Richiusi gli occhi e sprofondai nel cuscino.
"Dove sei stato Jhon?" chiese Marcus.
"Da Deasy, ha litigato con Tanya" rispose sedendosi su una sedia.
Non appena sentì il nome *Tanya* , la conversazione catturò il mio interesse.E iniziai ad ascoltare cosa dicevano, rimanendo in silenzio.
"Per quale motivo hanno litigato?" Chiese Jhonny.
"Tanya vuole tornare in Italia"disse.
A quelle assurde parole mi alzai dal letto. Lei non poteva andarsene, non poteva abbandonarmi dopo avermi salvato la vita, non poteva incatenarmi il cuore e andare via come se non fosse successo niente. Era assurdo.
"JB , ti sei svegliato finalmente" disse Marcus.
Mi alzai dal letto , lanciando le coperte che mi coprivano , corsi all'armadio per trovare qualcosa da mettere. Sentivo il mio cuore battere a mille, la rabbia e il dolore stavano prendendo la meglio su di me. Jhon si avvicinò a me , cercando di farmi sedere.
"Dove credi di andare , devi riposare!'' disse .
Mi accasciai al centro del letto. Portai le mani ai capelli , facendole scivolare sul viso. Dopo tutto quello che era successo , dopo tutto quello che mi aveva detto , lei voleva andarsene?. Non accettavo che la prima donna a cui ho aperto il mio cuore , volesse abbandonarmi. Ripensavo a quello che mi aveva detto prima che svenissi:
"Dovessi anche attraversare l'inferno, io sarò sempre al tuo fianco. Qualunque cosa orribile tu possa fare o anche solo pensare, io starò dalla tua parte e ti difenderò.Nessuno può toccarti tranne me.'' Era solo una stupida bugia ?.
"Justin stai bene?" chiese Jhonny.
Mi alzai dal letto,mi avvicinai a una sedia vuota e le diedi un fortissimo calcio, facendola arrivare dall'altro lato della stanza.
"Cazzo no! Non sto bene" urlai dando un pugno al muro.
"Bieber calmati!" mi disse Jhon.
"Calmarmi? Cazzo Jhon come fai a dirmi di stare calmo!" Urlai.
"So che è difficile , ma credo sia spaventata da tutto questo, dovresti lasciarla andare" rispose.
"Sai tutto questo è colpa tua!" sbottai.
"Colpa mia? E perché mai?" disse incrociando le braccia.
"Se tu non mi avessi detto di lasciarmi andare, di donare il mio cuore ad una persona, ora tutto questo non mi farebbe così male!" urlai.
Jhon rimase in silenzio. Marcus e Jhonny si alzarono per recarsi nelle loro camere. Afferrai un sedia e la lanciai contro il muro. Mi sentivo perso,la rabbia faceva parte di me. Suonò il campanello, feci cenno a Jhon di andare ad aprire, così fece. Mi distesi sul letto. Non so se mi facesse più male il cuore o le parti ferite del mio corpo. Avevo gli occhi chiusi, sentivo dei piccoli passi avvicinarsi al mio letto. Una mano accarezzò il mio labbro rotto. L'afferrai stringendola per il polso. Non appena i miei occhi si aprirono , videro Tanya. La mia presa si allentò per poi lasciandole la mano . Mi girai di spalle , non avevo il coraggio di guardarla. Ma sopratutto con quale coraggio lei era venuta a trovarmi , dopo aver mentito?. Sentì il peso del suo corpo appoggiarsi sul mio letto, mentre mi accarezzava i capelli.
"Justin.." sussurrò.
"Cosa vuoi?" risposi freddo.
"Sono venuta a vedere come stavi" rispose intimidita.
"Sto bene , ora puoi anche andartene" risposi.
"Cosa ti succede?" chiese.
"Sei ancora qui? Ti ho ordinato di andartene. " urlai.

Mi girai verso di lei. In un'attimo il suo corpo di alzò dal mio letto. I suoi occhi cercavano di trattenere le lacrime. Tremava.
" Cosa ti prende ora?" sbottò.
"Non voglio bugiardi nella mia vita. Quindi sei libera di tornartene in Italia"dissi .
"Non andrò Justin! Ci sono troppo dentro , non posso tirarmi indietro. C'è qualcosa di veramente importante che mi spinge a restare". disse .
" Ma Jhon mi ha detto che saresti partita" dissi confuso.
"Ed è vero, è quello che avevo intenzione di fare. Avevo paura." disse.
Si sedette accanto a me, sul letto. Mi avvicinai a lei e le accarezzai le guance.
"Tu non andrai da nessuna parte. Credo che tu sia la mia grande occasione, credo che tu mi renda migliore. Tu mi fai venire voglia di imparare, mi fai venire voglia di fare il bravo , credo di poterci riuscire solo con te al mio fianco. Quindi non andrai da nessuna parte. E se vuoi avere paura va bene , ma abbi paura insieme a me." dissi guardandola nei suoi occhi color cioccolato.
"Io resto con te. Preferisco litigare ogni secondo con te che stare bene con chiunque altro." rispose.
L'abbracciai forte. Solo il pensiero di stare lontano da lei, mi aveva ucciso., mi aveva stracciato il cuore.
"Ci tengo tantissimo a te. So che non è molto per spingerti a restare con me. So che ci saranno periodi dove tutto andrà male, periodi difficili. Ma ti prometto che ne varrà la pena. Ti proteggerò da tutto e tutti, piccola" dissi.
"Resterò al tuo fianco , finché non manderai via a calci." rispose per poi ridere.
"Allora resterai per sempre,piccola" dissi.
Annuì. Appoggiò la sua testa al mio petto mentre continuavo a stringerla forte, per paura che qualcuno potesse portarmela via.
"Volevo ringraziarti, mi hai salvato la vita." dissi accarezzandole i capelli.
"Stava per ucciderti , era il minimo che potessi fare!" rispose.
"Non intendo con Steve. Tu mi hai salvato la vita quando hai comprato la casa affianco alla mia, quando hai deciso di venire ad abitare a Los Angeles, quando sei scesa dalla tua auto il primo giorno che ti ho visto e quando hai deciso di darmi un occasione." esclamai.
"Tu hai salvato la mia. Quando hai portato le mie valigie in casa, quando ti comportavi da perfetto stronzo, quando hai iniziato ad essere dolce e mi hai fatto sentire unica" rispose.
Si rannicchiò tra le mie forti braccia. Appoggio la sua testa al mio petto, continuavo ad accarezzarle i capelli.Tutto quello di cui avevo bisogno era tra le mie braccia. La sentivo mia.Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Sentivo che in quell'abbraccio desiderava perdersi.Si sentiva protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c'ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male. Ho sempre pensato che l'amore fosse fatto di baci e parole dolci. Ora so, invece,che è fatto anche di graffi, parolacce e di "vattene via", per poi stare tutto il giorno a chiedersi scusa, uno tra le braccia dell'altro.
"A cosa stai pensando?" Chiese.
"A te" risposi mordendomi il labbro.
Non ebbe il tempo di rispondere. Entrarono i ragazzi in camera, un po' imbarazzati, pensando di aver interrotto qualcosa. C'era anche Deasy.
"Disturbiamo?" Chiese Marcus mentre si accomodava sulla poltrona.
"No" disse Tanya ridendo staccandosi da me.
Mi alzai, mi sedetti alla fine del letto e le feci cenno di sedersi sulle mie gambe. Così fece.
"Allora come ti senti, Bieber?" chiese Jhon con Deasy sulle gambe.
"Molto meglio" risposi guardando Tanya.
"Comunque prima ho detto una cazzata, quindi non lanciare più sedie in aria. Tanya resta qui" disse.
"Lanci sedie , Bieber?" chiese Tanya divertita.
Tutti scoppiarono a ridere.
"Cos'è un complotto contro di me? Ero nervoso , non volevo andasse via" risposi imbarazzato.
" Ma che romanticone sei diventato" disse Jhon.
"Pensa a Deasy , Jhon!" risposi lanciandogli un cuscino.
Tutti continuavano a ridere. Si stava bene davvero. Speravo solo che le cose potessero andare per il verso giusto questa volta.
"Justin ha Tanya, Jhon ha Deasy . E io e Jhonny? " disse Marcus.
" Potreste sempre fare coppia " esclamò Tanya. Era così bella quando rideva.
"Dovevate portare altre due amiche"disse Jhonny.
" Uscite e andate a trovarle" esclamò Jhon.
"Qualcuno ha fame ? " disse Deasy.
"Si, da morire" esclamarono tutti.
"Beh, ordiniamo una pizza!" dissi .
"Quanto mi manca la mia adorata pizza " disse Tanya leccandosi i baffi.
"Provvediamo subito, piccola" dissi alzandomi per prendere il mio cellulare. " Conosco un pizzeria italiana" dissi per poi digitare il numero,portare il telefono all'orecchio e ordinare le pizze.
"Potremmo mangiare da noi" disse Deasy.
"Certo, su andiamo. La pizza arriverà tra un'oretta" dissi .
Scendemmo tutti le scale e ci recammo a casa delle ragazze. Avevano davvero una bella casa. Marcus e Jhonny aiutarono Deasy ad apparecchiare. Io e Jhon stavamo parlando di affari. Tanya era seduta sul divano a guardare lo schermo del suo cellulare, sembrava triste. Mi allontanai da Jhon e mi sedetti accanto a Tanya sul divano.
"C'è qualcosa che non va piccola?" chiesi.
Spostai dai suoi occhi una ciocca di capelli e glieli sistemai dietro le orecchie. Il suo volto era splendido.
"Sto bene" rispose.
Non mi guardò neanche per un attimo , continuava a fissare una foto che aveva sul cellulare. Ogni tanto faceva un piccolo sorriso.
"È la tua famiglia?" Chiesi.
Si girò verso di me mostrandomi la foto. "Si. Questo alto è mio padre Giovanni, questa a destra è mia madre Rosa, la bionda tinta è mia sorella Emily, questo adolescente scalmanato è mio fratello Carmine, e questo batuffolone bianco è Chuck , il mio adorato cagnone."
"Tuo padre mi spaventa." risi "Siete una famiglia davvero fantastica " dissi.
Mi fece un sorriso. Presi il telefono dalle sue mani e misi la fotocamera.
" Facciamoci una foto" dissi mettendo il mio braccio sulle sue spalle.
"Ora?" rispose.
" Si. Ora fai uno dei tuoi migliori sorrisi e mettiti in posa" dissi.
*click-click*
"Fatto e ora la metto come blocca schermo, così ogni volta che userai il tuo iphone ti ricorderai di noi" dissi poggiandole il telefono sulla mano.
"Come posso dimenticarmi di noi?" disse sorridendo.
"Non puoi è impossibile. Sono troppo sexy da dimenticare" risposi.
"E sei anche modesto" disse.
Suonarono alla porta. Marcus andò ad aprire. Diede i soldi con la mancia al fattorino e prese le pizze.
"Tutti a tavola" disse Deasy.
"Finalmente si mangia" disse Jhon leccandosi i baffi.
Ci accomodammo tutti a tavola, come una famiglia. C'era allegria,gioia, era da tempo che non cenavo in quel modo.
"Questa è una vera pizza napoletana" disse Deasy.
"È buonissima, ti ricordi tutti i sabato sera andavamo da Luigi a mangiarla" disse Tanya.
"Come dimenticarlo." disse Deasy.
"Vi manca l'Italia?" Chiese Jhonny.
"L'Italia non mi manca. Mi mancano la mia famiglia e i miei amici" disse Deasy.
Tanya di alzò da tavolo il suo telefono stava squillando. Fece cenno a Deasy di seguirla. Così fece.
Salirono di sopra, sembravano preoccupate . Ma decisi di non immischiarmi. Stavamo parlando di Hockey, erano già passati dieci minuti e le ragazze erano ancora di sopra. Decisi di andare a controllare.
"Dove vai Bieber?" Disse Jhon.

"Vado a controllare le ragazze" dissi.
Non feci neanche in tempo a dirlo che le ragazze scesero le scale.
"Eccoci" dissero in coro.
Feci cenno a Tanya di seguirmi in cucina. I ragazzi guardarono in modo strano, come se avessimo cinque teste. La feci sedere sul bancone della cucina.
"Chi era?" chiesi accarezzandole il volto.
Nei suoi occhi si poteva leggere la disperazione, qualcosa non andava e io dovevo capire cosa.
"Nicolas" disse.
"Cosa ha fatto?" chiesi.
"Sta venendo, sta venendo a prendere Deasy." Disse. I suoi occhi diventarono lucidi.
"Cazzo." sbottai.
"Io devo proteggerla, devo tenerla al sicuro" disse passandosi la mano tra i capelli.
"Non preoccuparti piccola, non appena verrà qui, Jhon gli darà un calcio in culo" dissi cercando di rassicurarla.
Mi abbracciò forte a se. Amavo essere il suo eroe, il suo protettore, il suo angelo custode, il suo principe azzurro. Ci recammo in cucina , notammo che Deasy e Jhon non c'erano, erano saliti in camera. Ci sedemmo a tavola per continuare a mangiare. Tanya per tutto il tempo giocò nervosa con il suo piatto , ma non toccò nulla. Io e i ragazzi iniziammo a sparecchiare.
TANYA VOICE:
Per tutta la sera , dopo quella telefonata , non feci che pensare a tutto il male che Nicolas avesse fatto a Deasy. Se solo l'avesse toccata di nuovo con un dito , giuro, non so cosa sarei stata capace di fare. Ripensai alla breve telefonata:
"Pronto"
"Ciao Tanya, avverti Deasy , sto venendo a prenderla. Ah dimenticavo ho una sorpresa per te" .
La linea cadde. Questo era tutto quello che aveva detto. Quel bastardo , figlio di puttana! Cosa intendeva per "ho una sorpresa per te". Ero spaventata.
I miei pensieri furono interrotti da Marcus e Jhonny.
"Beh è meglio andare Jhonny, meglio lasciarli un po da soli." Disse Marcus.
"Hai ragione amico" disse Jhonny.
Salutarono me e Justin, per poi aprire la porta e recarsi a casa. Justin si avvicinò a me, stringendomi a se, come per farmi capire che lui era li, mi avrebbe aiutato. Scesero Jhon e Deasy dalle scale.
"Justin devo parlarti" disse Jhon. Nei suoi occhi si poteva vedere la rabbia.
"So già tutto amico. Conta pure su di me" disse Justin dando una pacca a Jhon.
"È vicino" dissi mantenendomi il cuore.
"Cosa c'è piccola? Stai bene?" Disse Justin avvicinandosi a me.
"Lui è vicino. Ha chiamato già stamattina, ma non ho risposto. Deve essere arrivato a Los Angeles". dissi con voce sconvolta.
"Per stanotte dormiremo qui, se per voi va bene." Disse Jhon.
"Certo" disse Deasy.
"Jhon chiudiamo tutte le porte di casa" . disse Justin.
Il cuore ad un tratto mi faceva male. Mi appoggiai al braccio del divano. Il mio sguardo fisso nel vuoto.
"Non preoccuparti Tanya" disse Deasy.
"Ha detto che ha un sorpresa per me". Dissi.
"Cosa? Perché non me l'hai detto prima?". Disse .
"Non lo so." Dissi.
"Cazzo cosa centri tu? Perché quel coglione devi tirarti in ballo." Disse urlando . In lei si vedeva la preoccupazione per me.
"Non devi pensare a me Deasy. Ora dobbiamo proteggere te!" Dissi.
"Non ci sono solo io, ora ci sei anche tu. Ma giuro che se osa anche solo toccarti con un dito , lo strangolo con le mie mani" urlò.
"Cosa succede ragazze?" Disse Justin insieme a Jhon.
"Nicolas ha detto a Tanya che ha una sorpresa per lei. " disse Deasy.
"Cosa?Cosa centri tu?" disse Justin.
"Mi odia Justin. È ovvio." Sbottai.
Si passo nervosamente la mano tra i capelli cercando di mantenere la calma. Lo stesso fece Jhon.
"Hai delle armi in casa?" Chiese Justin.
"Si sono di sopra" risposi.
"Cosa avete delle armi in casa?!" disse Jhon.
"Il padre di Tanya è uno sbirro" disse Justin facendo uscire un piccolo sorriso dalle sue labbra carnose.
"WOW" rispose Jhon. Alzando le mani in aria.
"Vado a prendere la valigetta" dissi.
Mentre salivo le scale , vidi Justin seguirmi. Andai in camera degli ospiti , aprì l'armadio, estrassi la valigetta e inserì il codice .
"Prendi quello che vuoi" dissi a Justin.
"Cosa devi fare con tutte queste pistole?" Disse cercando di scegliere.
"Me le hanno regalate i colleghi di papà per i miei 18 anni" sorrisi.
Justin prese due pistole. Una per se e una per Jhon. Ci recammo di sotto. Deasy stringeva forte Jhon. Justin donò la pistola a Jhon.
"Meglio andare a dormire" disse Jhon.
Jhon si recò in camera di Deasy e Justin nella mia. Si sdraio sul mio letto , mentre io cercavo un pigiama nell'armadio.
"Dove vai, piccola?" Chiese.
"Vado a fare una doccia " sorrisi.
Feci una veloce doccia fredda per poi uscire. Mi asciugai e infilai l'intimo pulito con un pigiama: pantaloncini a righe blu con maglia larga. Attaccai i capelli in una coda di cavallo , lavai i denti e uscì dal bagno. Justin guardava il soffitto della mia camera.
"Cosa succede Bieber?" Chiesi infilandomi sotto le coperte.
"Pensavo a quel bastardo,se solo vi farà del male , assaggerà il piombo della mia pistola" disse.
"Il suo problema è che ama in modo ossessionato quasi malato, Deasy". dissi.
"Ma tu cosa centri in tutto questo?" Chiese.
"Non ne ho idea Justin." Risposi.
Si distese accanto a me sul letto, iniziò ad accarezzarmi . Si avvicinò alle mie labbra, senza esitare le nostre lingue iniziarono a giocare tra di loro. La sua mano destra si infilò sotto la mia maglia, la sinistra mi stringeva il sedere facendomi gemere. Le mie mani giocavano con i suoi capelli. Si staccò di pochi millimetri dal mio viso.
"Mi piaci , mi piaci tanto" sussurrò.
"Anche tu , tanto" risposi.
Lo afferrai per il collo, stampai le mie labbra alle sue , subito dopo entrarono a contatto. Le sue labbra scivolarono sul mio collo. Iniziò a succhiare , facendomi gemere. Si erano formate una o due macchie rosse, ben presto si sarebbero trasformate in lividi. Aveva marchiato il suo territorio, ero sua."Meglio che mi fermi ora, non so se riesco a resistere" disse staccandosi da me.
"Rimarrai con me fino a che non mi addormenterò?" Chiesi.
"Starti accanto per tutta la notte è l'unico modo per rimanere tranquillo, domani ti sveglierai e sarò ancora qui accanto a te , piccola." mi disse.
"Buonanotte amore!" dissi.
"Aww, è la prima che mi chiami amore. Buonanotte piccola" disse sorpreso.

"Justin.." sussurrai.
"Si piccola?". disse.
"Non fare cazzate , sei ancora debole.Pensa a proteggere me ma anche te stesso." . Dissi seria.
"Non preoccuparti di me piccola , e dormi. Certo che ti proteggerò, farei di tutto per proteggerti, sei il mio raggio di sole.Morirei per difenderti " disse stringendomi a se, appoggiando la suo mento sulla mia testa.
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Xxale


To be continued...

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