Kidrauhl

12.9K 315 26
                                    


JUSTIN VOICE:

A volte nella vita si creano davvero legami che nulla può spezzare, a volte capita veramente di trovare quella persona speciale che ti resterà accanto qualunque cosa accada. Potrebbe anche succedere che la persona su cui possiamo contare per tutta la vita, l'unica persona che ci conosce davvero, a volte meglio di noi stessi, sia la stessa persona che abbiamo avuto accanto sin dall'inizio, la stessa persona che ci fa saltare i nervi. I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare, ci uniscono anche quando sembra che i legami si debbano spezzare. Certi legami sfidano le distanze, il tempo e la logica. Perchè ci sono legami che sono semplicemente destinati a essere.Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente l'incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po' di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime son destinate a trovarsi, prima o poi.
Io sono un grande stronzo.
Anzi no, sono consapevolmente un grande stronzo,perchè non mi è mai importato di niente e di nessuno in tutta la mia vita e la verità è che,più o meno,tutti l'hanno accettato.
Ma poi ho incontrato lei, non ha mai pensato questo di me. Io non ho mai conosciuto nessuno che pensasse davvero che io volessi qualcosa, finché non ho incontrato lei, che mi ha fatto capire che non ero poi così male. E allora l'ha fatto credere a me. Lei era come un angelo custode. Il destino ci aveva uniti. È venuta dall'altra parte del mondo, ha attraversato l'oceano per incontrarmi, e salvarmi. Si perché lei mi ha salvato da me stesso.
Tanya era in bagno ad aggiustarsi i capelli, io ero in camera ad aspettare che arrivasse, per uscire insieme. La vidi sull'uscio della porta.

"Sono pronta, andiamo?" Sorrise. Quella ragazza quando sorrideva ci sapeva davvero fare.

Le andai incontro, incatenai la mia mano con la sua e scendemmo di sotto. I ragazzi erano seduti in salotto, stavano giocando a poker.

"Ragazzi noi usciamo" dissi.

"Dove andate?" Chiese Deasy rivolgendosi a Tanya.

"Non lo so" rise.

"È una sorpresa" sorrisi.

"State attenti" disse Jhon.

"Posso venire con voi?" Piagnucolò Rayan.

"Non credo sia il caso" risi.

"Ma io mi annoio a morte" disse.

"Perché non andate da qualche parte tu, Marcus e Jhonny?" Chiesi.

Rayan si voltò verso di loro."Conosco un locale dove si acchiappa da paura" disse.

"Bene amico, allora cosa stiamo aspettando?" Disse Marcus.

"Divertitevi, noi andiamo" sorrisi.

Aprì la porta di casa e uscimmo. Ci dirigemmo alla mia auto, una range rover evoque nera con i finestrini oscurati. Da gentiluomo le aprì la portiera e la feci salire, poi entrai in auto. Inserì le chiavi nel nottolino e le girai per accendere il motore. La macchina era in moto, così feci retromarcia per uscire dal viale di casa, per poi ritrovarmi sulla strada. Aprì il finestrino per far passare un po' di aria e accesi una sigaretta.

"Allora mi dici dove dobbiamo andare?" Chiese.

La guardai per un attimo "Se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa".

"Ma io voglio saperlo" mise il broncio.

Risi a quell'immagine davanti ai miei occhi di un cucciolo bastonato. " Lo scoprirai non appena arriveremo".

"Come siamo misteriosi" disse per poi voltare il visto al finestrino.

Risi. Voltai il volto alla strada e continuavo a guidare. Eravamo su una strada isolata, circondati da immensi prati verdi e alberi.

"Se hai intenzione di uccidermi e lasciarmi in un bosco, basta dirlo" disse.

"Davvero pensi che io possa ucciderti ?" Chiesi sbalordito.

"Naah, come faresti senza me dopo?" Rise.


"Morirei per poter star con te" sorrisi.

"Che romanticone" mi prese in giro.

"Non immagini quanto." Risi. "Su scendi, siamo arrivati". Parcheggiai l'auto e scendemmo.

Si guardò intorno con le mani sui fianchi. "Questo è un allevamento" disse confusa.

"Si" sorrisi.

"Cosa ci facciamo qui?" Chiese incuriosita.

"Ho pensato che ti farebbe piacere comprare un cane, visto che il tuo è in Italia".

"Davvero?" Sorrise.

"Beh si" risi.

"Aww grazie, grazie, grazie" iniziò a saltellare come una bambina.

"Su entriamo." sorrisi.

Mi seguì ed entrammo nel allevamento. C'erano tantissimi cani, di tutte le razze, di tutte le taglie, grandi e cuccioli. Un ragazzo ci accolse all'entrata.

"Posso esservi utile" disse.

"Vorremmo dare un occhiata ai cuccioli" sorrisi.

"Certo venite, da questa parte" lo seguimmo. "Qui potete scegliere il vostro cucciolo" disse per poi lasciarvi soli con una marea di cuccioli, chiusi in dei recinti.


"Sono tutti così belli" Tanya li osservava. Sorrideva come una bambina, quando il papà gli compra un gelato.

"Prendi quello che più ti piace" dissi.

"Perché non lo scegli con me?" Chiese.

Mi avvicinai a lei e iniziai ad osservare i cani.

"Sei una ragazza, che ne dici di un barboncino?" dissi.

"Cosa significa sei una ragazza?" Rise.

"A voi ragazze piacciono quei cani tutti pelosi e morbidi".

Rise. "A me piacerebbe quel cucciolo" indicò un cucciolo isolato dagli altri che rincorreva la sua coda.

"È un golden retriever" disse una voce alle nostre spalle.

"Si lo so" sorrise Tanya.

"È il cucciolo più irrequieto che abbia mai visto. Non va d'accordo con nessuno" rise il ragazzo.

"Aww a quanto pare, già ti somiglia" Disse Tanya dandomi una pacca sulla spalla. "Credo che prenderemo lui" aggiunse.

Il ragazzo si avvicinò al recinto e prese il cucciolo che Tanya aveva scelto. Lo poggiò tra le sue braccia. Lei iniziò subito a giocarci, il cucciolo gli mordeva le dita. Sembravano andare d'accordo. Andammo alla reception e il ragazzo mi diede tutti i documenti del cane. Poi uscimmo e andammo in auto. Tanya non mi aveva rivolto nemmeno la parola, era troppo occupata e felice di giocare con il cucciolo. Era incredibile, ero geloso di un cucciolo.
Feci una tosse finta per catturare la sua attenzione, ma servì a ben poco.

"Grazie della considerazione che mi stai dando in questo preciso istante" esclamai infastidito.

Mi guardò per un attimo e poi scoppiò a ridere. "Non sarai mica geloso?"

"No, perché dovrei essere geloso di un cane" dissi .

"Bene,allora posso continuare a giocare con lui, trascurando te?" Chiese.

"No" esclamai.

Lei scoppiò a ridere. "Quanto sei dolce".

"Lo so" dissi.

"Non parlavo di te, ma del cucciolo" disse.

Scossi la testa e iniziai a ridere con lei. "Dovresti dargli un nome" dissi.

"Lo so, ma non so che nome dargli" disse.

Il cucciolo si era accoccolato con la testa sul suo seno. Non era per niente stupido.

"È molto swag" esclamai.

"Si lo stile lo ha preso da me" disse modesta.

Scossi la testa. "Potremmo chiamarlo Kidrauhl" sorrisi ricordando i vecchi tempi.

"Mi piace e sembra che piaccia anche a lui" sorrise.

"Allora vada per Kidrauhl" sorrisi.

Ricominciò a giocare con Kidrauhl e io continuai a guidare. Quel nome mi ricordava la mia infanzia. Mi ricordava mia madre. Mi mancava così tanto. E Tanya me la ricordava così tanto. Mia madre era come lei, testarda,spesso scorbutica, permalosa.Possedeva un carattere forte e un cuore grandissimo. Non potrei mai dimenticare mia madre, che quando mi ha visto andare via, piangeva sul portico di casa. Io lo so che mi vuole bene. Ma l'ho delusa così tante volte, che non ho il coraggio di guardarla negli occhi, non ho il coraggio di affrontarla dopo tutti questi anni. Non ho il coraggio di dirgli che non sono il figlio che si aspettava di avere,che sono un gangster. Tutto quello che lei non voleva per me , adesso fa parte della mia vita. Tranne Tanya,ovvio. Credo che andrebbero d'accordo, starebbero bene insieme. E credo che piacerebbe anche a Jaz, incomincerebbero a parlare di moda e cose da ragazze. E piacerebbe anche a quello scalmanato di mio fratello Jaxon e a mio padre. Mio padre che mi ha cacciato di casa, dicendomi che per lui non ero solo una delusione.

"Va tutto bene Justin?" Mi chiese Tanya interrompendo i miei pensieri.

"Certo" sorrisi.

"Dove stiamo andando?" Chiese.

"A prendere un gelato, ti va?".

"Non potrò mai dire di no ad un gelato" sorrise.

Ben presto arrivammo al chiosco sulla spiaggia di Los Angeles. Parcheggiai la macchina sul molo e scendemmo.
Mi avvicinai a Tanya e avvolsi un braccio attorno al suo bacino nudo, dato che aveva una 'maglia' se così si può chiamare, troppo corta. Camminavamo per il molo. Tra le sue braccia c'era Kidrauhl, iniziavo ad invidiare quel cucciolo, perché avrei voluto esserci io al suo posto.
Ci sedemmo intorno ad un tavolino e ordinammo i nostri gelati. Io presi un cono alla stracciatella e fragola, Tanya prese un cono al cioccolato fondente e kinder bueno. Mentre aspettavamo il nostro ordine, si avvicinò a noi una figura familiare.

"Ciao Bieber" disse.

"Chad" esclamai sorpreso. Il fratello di Steve.

"È da tanto che non ti vedo, e ora capisco perché." Guardò malizioso Tanya. Gli occhi di Tanya si spalancarono appena capì chi era.

Feci un piccolo falso sorriso, lo stesso fece anche lei.

"È la tua ragazza?" Chiese.

"Si".

"Conoscevi Steve?" Le chiese.

"N-no" balbettò. "Sono arrivata qui da poco".

Fortunatamente non era stupida, aveva capito il mio sguardo.

"Peccato che non lo conoscerai mai. Qualche troia l'ha ucciso" rise.

"È stata una donna?" Chiesi facendo il finto sorpreso.

"A quanto pare si. Sono state trovate tracce di rossetto sulla sua bocca. Ormai però il caso e chiuso." Disse.

La mia bocca si spalancò. "Che la sua anima riposi bene per sempre" dissi. Ovviamente mentivo. La sia anima doveva lacerare all'inferno.


"Hai qualcosa tra i capelli, aspetta che te la tolgo".disse per poi mettere le mani tra i capelli di Tanya.

Tanya si pietrificò. "Grazie" riuscì a dire. Il suo respiro si era fermato.

"È stato un piacere vederti Bieber, alla prossima. Alla prossima signorina" disse per poi allontanarsi.

Mi passai la mano fra i capelli, per la troppa tensione.

"Tutto bene?" Le chiesi.

"Si, non preoccuparti" sorrise.

Nel frattempo arrivarono i nostri gelati. Cominciammo a mangiare. I pensieri più sconci mi vennero in mente, quando la sua lingua leccava il gelato. Era così sexy.

"Perché mi stai guardando?".

"Ehm nulla" dissi imbarazzato.

"Sicuro?" Disse.

"Forse non dovevo portarti a mangiare il gelato, mi fa uno strano effetto." Dissi.

Scoppiò a ridere.

"Non c'è niente da ridere" esclamai.

"Invece si" rise.

"Sei insopportabile oggi"sbuffai, incrociando le braccia.

"Si è fatto tardi forse è meglio andare" sorrise.Si alzò e fra le braccia teneva stretto Kidrauhl. Perfino un cane era più fortunato di me.

Mi alzai e le misi un braccio sulla spalla. Camminavamo sul molo, ormai si era fatta notte.
Arrivammo all'auto. Aprì la portiera a Tanya per farla salire in auto, per poi fare il giro e salire in auto dal posto del guidatore. Eravamo a pochi minuti da casa, così arrivammo in un batter d'occhio. In quei pochi minuti in auto restammo stranamente in silenzio.
Parcheggiai l'auto fuori casa, poi scendemmo dall'auto. La vidi dirigersi a casa sua, si girò e con un dito mi fece segno di seguirla. Entrammo im casa. Tanya prese un cesta e ci mise una coperta, poi ci poggiò Kidrauhl. Gli mise un po' d'acqua e del cibo.

"Resta qui. Quando ti chiamo sali" disse stampandomi un bacio sulla guancia.

"Okay" balbettai a stento.

Rimasi a parlare in salotto con Kidrauhl.

"Ehy piccoletto non approfittare della mia gentilezza, lo sai che lei è mia?" Gli dissi. Oddio stavo parlando con un cane.
Il cucciolo mi rispose a suon di leccate.

"Sei carino lo sai?" Ridacchiai.

Erano passati più di 10 minuti, cosa diavolo stava facendo Tanya. Dopo un po' sentì chiamarmi così salì in camera sua. Aprì lentamente la porta di camera sua che era socchiusa. Rimasi immobile sull'uscio della porta guardando la visione posta davanti ai miei occhi.

"WoW piccola" riuscì a dire dopo attimi di silenzio.

Aveva un completino sexy.Si avvicinò sensualmente a me e mi sussurrò al orecchio, nel modo più erotico che avesse mai fatto . "Sono tua".

"Ti prego smettila, perché non so se riuscirò a fermarmi" sospirai.

"E allora non fermarti" disse per poi tirarmi per la maglia al suo letto.

TANYA VOICE:

Le sue labbra sfiorarono la mia mascella mentre io con una mano levavo la sua maglia. Justin morse la parte scoperta della mia pelle, facendomi gemere silenziosamente. Il mio corpo si paralizzò quando una mano grande scese lungo il mio corpo, pericolosamente vicina al mio inguine.Gli occhi di Justin non lasciarono il mio viso nemmeno per un secondo. Il mio respiro si fece pesante quando cominciò cautamente a giocare con le punte delle mie dita; le intrecciò poi alle sue, spingendomi lentamente in avanti. Justin si sedette sul bordo del letto guardando in alto verso di me; catturò la mia mano libera, attirandomi più vicina finché non mi ritrovai in piedi tra le sue gambe. Il mio petto si alzava e abbassava velocemente mentre lo sentivo poggiare una mano dietro la mia coscia: la sollevò, incoraggiandomi a sedermi a cavalcioni su di sé. Justin si spostò più indietro nel letto con me sulle sue gambe. Poggiai una mano sul suo petto per evitare di cadere su di lui, ma ritrassi velocemente il mio tocco non appena lo vidi afferrare i lembi della suo pantalone Il tessuto fu velocemente sfilato dalle sue gambe prima di finire sul pavimento; i miei occhi furono immediatamente attratti dalla pelle abbronzata del suo torace.Sussultai quando Justin strinse forte la mia mano.

" Non preoccuparti. "disse accarezzandomi i capelli.

Prima che io potessi dire qualcosa mi bloccò baciandomi e, togliendomi il respiro, mi sfilò piano gli slip. E io sfilai i suoi. Ora eravamo entrambi nudi. Il suo membro penetrò dentro di me. Eravamo una cosa sola.
Soffocai un gemito. Mi baciò ancora una volta, forse per alleviare il dolore che man mano andava a diminuire. Justin ansimò su di me, pieno di piacere. Gli afferrai i suoi morbidi capelli biondi e lo baciai con passione. Le mie gambe tremavano e lui, con le sue mani non faceva altro che stringermi e giocare con i miei capelli mentre ansimava e mi baciava di gusto. Il suo corpo spingeva forte sul mio, facendomi gemere dal piacere.

"Ti amo piccola" sussurrò in un gemito.

"Anche io Justin" sussurrai.

"Vieni per me piccola" disse.

Il suo bacino roteava forte il suo membro in me. Il suo membro pulsava dentro di me.

"Aah!" grido, tirandogli i capelli.

Lo sento mugolare, ma non se ne vergogna, a differenza di altri che soffocano subito il gemito.
Mi godo quella meravigliosa sensazione di pienezza, godendo ad ogni sua spinta. Spinge ancora, sostenendosi sulle braccia per non darmi troppo peso.
Urla il mio nome, lo grida, impreca con il mio nome, facendomi sentire una Dea, la sua Dea.
E mi lascio travolgere da un intenso orgasmo, venendo. Seguita da Justin che mi crolla sul petto.
Ribalto le posizioni mettendomi sopra di lui. Eravamo stanchi e sudati. Appoggiai la testa sul corpo nudo di Justin, inizia ad accarezzarmi i capelli. Sul suo viso notai un ghigno di felicità.

"Sai è la prima volta che faccio l'amore" sussurra.

"In che senso?" Chiesi confusa. Justin avrà fatto sesso con una centinaia di ragazze.

"In vita mia ho sempre fatto sesso per divertimento. Con te è diverso, non so se mi spiego" disse.

"Voglio che me lo spieghi" ridacchiai.

"Devi sempre rendere le cose più complicate, non è così?" Rise.

"Oh si" scherzai.

"Beh fare l'amore non è solo movimenti di bacino. Fare l'amore è diverso, sono penetrazioni di sentimenti, quelli così forti da farti urlare e venire, fino a farti dire 'Mi sono innamorato di te, è la fine'. " disse.

Gli stampai un bacio sulle labbra e appoggiai di nuovo la testa sul suo petto.

"Mi dispiace" disse a bassa voce.

" Per cosa?" Chiesi confusa.

"Di non essere arrivato prima nella tua vita. Di non essere stato la tua prima notte d'amore". Sospirò.

"Ma sei arrivato. È questo quello che conta" sorrisi.

"Conta che tu ora sei qui con me." Disse stringendomi forte a se.

Tirò su le coperte e le stese sulla mia schiena.Non so per quanto tempo rimanemmo svegli a parlare. E per tutte quelle ore mi ero completamente dimenticata delle numerose volte in cui Justin era stato violento a causa del suo carattere. Era dolce, interessato a quel che dicevo e per niente timido quando si prendeva gioco di me. Riusciva a sopportare lo scherzo tanto almeno quanto sapeva scherzare con gli altri. Le conversazione passarono dalla musica alla cucina. Avevo promesso a Justin di insegnargli a cucinare se lui mi avesse insegnato a fare surf . Dovevano essere le prime ore del mattino quando lo vidi addormentarsi. Non riuscii a resistere che per pochi minuti in più prima di seguirlo in uno stato di incoscienza riempito da un ragazzo con un sorriso smagliante e degli occhi color miele.

IL GIORNO SEGUENTE:

Erano le 8:00 a.m. mi alzai velocemente dal letto,era tardissimo e sarei dovuta andare a scuola per affrontare il compito di italiano. Mi lavai velocemente e infilai un jeans stretto con una maglia. Justin ancora dormiva, incurante del terribile ritardo. Nonostante i miei richiami di alzarsi dal letto, continuava a dormire.

''Justin ti prego svegliati, è tardissimo'' dissi.

''Non sono psicologicamente pronto per andare a scuola'' mormorò.

''Non mi interessa, alzati subito'' alzai la voce.

''Andiamo piccola, stamattina facciamo festa a scuola'' disse.

''Non se ne parla'' dissi.

Si alzò dal letto e mi trascinò con lui sul materasso, stringendomi forte mi tolse ogni possibilità di via d'uscita.

''Justin ti prego'' piagnucolai.

''No, dormi '' mi ordinò.

''Non voglio dormire voglio andare a scuola'' sbottai.

''Che ne dici di venire sotto queste lenzuola. Stare ore abbracciati e parlare di qualunque cosa. Baciarci e finire per fare l'amore. Per poi stanchi e pieni di noi, addormentarci abbracciati, e ritrovarci ancora al nostro risveglio?'' chiese.

''Non ora. Devo andare a scuola'' dissi alzandomi da letto.

''Okay tu vacci, io rimarrò qui'' disse per poi chiudere gli occhi.

''Come vuoi'' dissi per poi dirigermi fuori dalla stanza e andare di sotto.

''Ci vediamo dopo'' sentì urlare Justin.

Scesi in salotto e Deasy era comodamente stesa sul divano a fare colazione in compagnia di Jhon. Era ancora in pigiama, ed era tardissimo. Deasy non amava fare ritardo a scuola la cosa sembrava al quanto strana.

''Cosa ci fai ancora così?E' tardi dobbiamo andare'' sbottai.

''Ha chiamato il preside. La scuola è stata occupata'' disse tranquilla.

''Occupata?'' chiesi confusa.

''Si, dei ragazzi dell'ultimo anno stanotte sono entrati di nascosto e hanno occupato la scuola'' disse.

''E quanto durerà tutto questo?'' chiesi.

''Finché non troveranno il modo di farli uscire.'' rise.

''Okay'' dissi.

''Tanya, stamattina ho trovato un cane che correva per tutta casa.Che significa?'' chiese.

''E' un regalo di Justin.'' sorrisi ''Dovè ora?'' chiesi.

''E' in giardino suppongo.'' disse.

Deasy non amava molto gli animali.Andai fuori in giardino e vidi Kidrauhl giocare con una pallina. Appena mi vide mi corse incontro. Era troppo carino. Più lo guardavo più mi dava l'impressione di Justin. Lo presi in braccio e mi recai in casa. Salì le scale ed andai in camera. Aprì la porta della camera ed entrai.Justin sembrava stesse dormendo. Mi sdraiai con Kidrauhl sul letto, accanto a Justin. Appoggiai la schiena alla spalliera del letto e incominciai a giocare con il cucciolo. Finchè una voce non mi interruppe.

''Sei tornata'' mormorò.

''Si, la scuola è occupata'' dissi.

''Lo so'' rise.

''Come lo sai?'' chiesi.

''Sono stato io ad organizzare tutto'' rise.

''Cosa? Tu sei diventato pazzo.'' sbottai.

''Che ti importa. Prenditi una piccola vacanza'' disse.

''Okay'' sorrisi.

''Buongiorno Kidrauhl'' Justin si stropicciò gli occhi.

''E' tenerissimo'' sorrisi.

''Mi somiglia'' disse.

''Si, ma è sexy come me'' ridacchiai.

''Nah io sono più sexy di te,quindi ha preso da me.'' disse.

Lo guardai male e lui scoppiò a ridere. Poggiai Kidrauhl alla fine del letto e mi sedetti su Justin. Lui mi accarezzò i fianchi, mi abbassai verso di lui e lo baciai. Mentre ci baciavamo mi accarezzava il sedere.

''Hai ragione.Sei tu la più sexy'' rise.

''Non ti conviene sfidarmi Bieber'' risi.

Mentre ero sopra di lui. Mentre le nostre bocche giocavano e le nostre mani toccavano ogni singola parte del nostro corpo , la porta si aprì.

''Oh merda, scusate ragazzi'' disse una voce.

Sobbalzai levandomi subito da sopra Justin. Era Rayan, quel ragazzo aveva un tempismo perfetto. Justin incominciò a ridere e lo stesso feci anche io. Amavo ridere con lui. La mattina odio tutti. Non pronuncio neanche il buongiorno e vorrei uccidere ogni persona. Lui era l'unico che riusciva a farmi ridere come una pazza, anche quando non ne avevo voglia.
------------------------------------------
Xxale
To be continued..
GRAZIE A TUTTU VOI*•*
GRAZIE A CHI LEGGE SOLTANTO E A CHI VOTA ANCHE .

Next to you/Soul RebelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora