Sweet home

9.5K 224 36
                                    

Il sole entrò dalla finestra della stanza, abbagliandomi gli occhi mi costrinse ad aprirli. Avevo mal di schiena e torcicollo a causa della posizione in cui avevo dormito. Tanya non si era mossa di un solo centimetro dalla notte precedente. Notai però, che avevano aggiunto alcuni tubi accanto alle flebo, quindi qualcuno era entrato.

"Buongiorno" entrò un dottore.

"A cosa servono questi fili?" chiesi indicando i nuovi tubicini.

"Sono semplici medicinali" spiegò. "L'aiuteranno a svegliarsi e starà subito meglio" sorrise.

"Quindi sta solo dormendo?" chiesi confuso.

"In un certo senso" disse dubbioso. "Se mi spiega cosa è successo, io le dirò tutto quello che vuole sapere" patteggiò.

"Ha partecipato ad un combattimento" sospirai a bassa voce.

"Lo avevo intuito"rispose.

Iniziò a armeggiare con delle macchine collegate a Tanya, a segnare numeri sulla sua cartella clinica.

"Adesso mi dice perché non si sveglia?" sbottai nervoso.

"Sul collo ci sono chiari segni di strangolamento, la paziente è svenuta a causa di una mancanza di ossigeno al cervello" mi fece vedere le macchie sul collo. "In seguito poi, ha sbattuto la testa. Il corpo è sveglio, il cuore continua a battere, ma il cervello è in trance, è come se dormisse" spiegò.

"Ma si rimetterà, giusto?" domandai preoccupato.

"I farmaci che le abbiamo somministrato l'aiuteranno, entro stasera avrà aperto gli occhi" mi rassicurò.

Annui. Mi alzai dalla sedia e uscì fuori dalla stanza,lungo il tragitto cercai di sgranchire un po le ossa. Aprì la porta e mi ritrovai in sala d'attesa. Spring e i suoi ragazzi erano andati a casa, solo Dan era rimasto. Era arrivato anche Alex, stava parlando con gli altri. Sapere che avrebbe riaperto gli occhi, mi aveva rasserenato molto. Promisi a me stesso che una volta sveglia, non avrei più permesso a Tanya partecipare ad una cosa tanto pericolosa. I ragazzi appena mi videro, vennero verso di me. Sul loro volto c'era preoccupazione e le occhiaie segnavano una notte insonne.

"Come sta?" domandarono.

"Non si è ancora svegliata, i dottori le hanno somministrato dei medicinali per aiutarla ad aprire gli occhi" sospirai.

Annuirono. "Questo è suo, è la nuova campionessa" disse Dan, passandomi un trofeo.

Risi nervoso. "È per questo stupido trofeo che lei è su un letto di ospedale" lo lanciai contro il muro.

Le persone in sala, si spaventarono e John mi consigliò di sedermi e tranquillizzarmi. Dan raccolse il trofeo da terra e lo poggiò su una sedia. Deasy mi portò un caffè preso dal distributore, per calmare i nervi. Tutti non sapevamo cosa dire, dalle nostre bocche non usciva una parola. Eravamo seduti su quelle sedie e aspettavamo che il tempo passasse in fretta, che finalmente qualcuno venisse e ci dicesse 'lei è sveglia'. Volevo solo questo, avrei fatto di tutto per farla stare bene di nuovo. Iniziava già a mancarmi la sua voce, il suo correre da una stanza all'altra o semplicemente quando mi urlava perché rubavo i suoi panini. Ero arrabbiato con il mondo intero, con me stesso, semplicemente perché la mia parte buona stava dormendo, non c'era. I dottori entravano e uscivano dalla sua stanza, ma nessuno ci informava di qualche miglioramento. Vedevo gente piangere, per aver perso un loro caro. Altri ridere e sorridere, perché un loro caro stava finalmente bene. E mi chiedevo in che categoria sarei rientrato io. Se i medicinali non sarebbero serviti a nulla, se non l'avrebbero portata di nuovi a farla sorridere? Io cosa avrei fatto? Una cosa era sicura, io senza di lei non ci sarei rimasto. Era trascorso un intera giornata e ancora non avevamo sue notizie. Il sole era ormai tramontato, la maggior parte delle persone in sala, erano andate via.

Next to you/Soul RebelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora