I'll be your hero

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Siamo fatti tutti così.Tutti siamo fatti così. Ci innamoriamo di chi è in grado di tenerci testa,di chi non cede, di chi ci sfida, di chi è misteriosamente affascinante, di chi è in grado di distruggerci, di chi è il nostro degno avversario, quello con la quale siamo alla pari per gusti e pensieri. Ci innamoriamo dell'impossibile perché siamo fatti così. Infondo, ci innamoriamo di chi assomiglia a noi ma non ha tutti i nostri difetti o ce li ha ma li rende perfetti. Avete presente quella sensazione quando trovi quella persona, quella persona che ti piace in ogni minimo dettaglio, quella persona che ti fa sentire speciale, importante, bella e al sicuro. Quella persona di cui non riesci a fare a meno, neanche per un giorno o per ore. Quella persona che vuoi solo per te. Quando sei insieme a quella persona non capisci nulla, per te il resto del mondo non esiste più, in quel momento siete solo tu e lui. In quel momento dimentichi tutto, perché quella persona ti fa sentire il suo mondo.Spesso, è difficile trovare una persona così, ma io credo di averla trovata e per me quella persona era Justin.Tutti abbiamo bisogno di essere scelti.Di avere la consapevolezza che qualcuno ci accetti così come siamo, pur sapendo che anche solo spostando lo sguardo ci sia qualcuno di migliore. Tutti ne abbiamo bisogno. L'anno nuovo era arrivato, io e Justin avevamo festeggiato a casa, da soli, a lume di candele. Aveva preparato tutto lui, la cena era veramente deliziosa. Prima di stappare lo champagne, e festeggiare il nuovo anno, ci fermammo a rifilettere sull'anno che era appena passato per ricordarci sia i nostri trionfi che i nostri fallimenti e anche le promesse fatte e infrante.Le volte che ci siamo aperti per vivere grandi avventure o ci siamo chiusi in noi stessi per paura di essere feriti. È questo il significato del capodanno, avere un'altra occasione, l'occasione di perdonare, di fare meglio, di fare di più, di dare di più, di amare di più e di smetterla di pensare alle conseguenze, cominciare finalmente ad accettare quello che verrà. C'è chi giura che nel mondo non c'è più bellezza, nè magia, allora come si spiega che il mondo intero si riunisce in una notte per celebrare la speranza nell'anno che verrà? Un nuovo inizio grazie al calendario. Succede ogni anno. Rimettiamo l'orologio su Gennaio. Il nostro premio per essere sopravvissuti alle feste è un nuovo anno. Rinverdire la grande tradizione dei propositi per l'anno nuovo. Buttatiamo il passato alle spalle e ricominciamo. È difficile resistere alla tentazione dell'inizio, alla voglia di accantonare i problemi dell'anno vecchio. Tornati a casa ritornò tutto come prima: scuola, amici, senza genitori. Il tempo passava velocemente, non c'erano più interruzioni o colpi di scena, eravamo semplicemente felici, una coppia normale. Una gioia grande per noi, stava nascendo dentro di me. Mi era cresciuto un piccolo pancino, non si notava molto , ma c'era. Ancora non possiamo dare un nome al nostro piccolino, ma lo sentiamo già parte della famiglia: nonostante sia lungo soltanto pochi millimetri, riesce già a concentrare su di sé tutte le nostre attenzioni e tutte le nostre speranze. Alcuni dicono che la felicità bisogna cercarla lontano; altri dicono che dimora vicino, nella casa; ma la felicità perfetta è nella culla di un bimbo nato dall'amore. Io e Justin eravamo appena tornati da scuola, dove la notizia della mia gravidanza aveva fatto scalpore. Alcuni dicevano che il nascituro avrebbe preso il posto di Justin, in pratica lo avevano già classificato come un piccolo criminale. Quel pomeriggio di marzo, avevo appuntamento dalla ginecologa. Avremmo scoperto il sesso del bambimo. Ero emozionatissima. Ma Justin sembrava esserlo ancora di più. Dopo essere usciti di casa, salì in macchina insieme a Justin, per arrivare allo studio medico al centro della città. Arrivati li, aspettamo per quindici minuti in sala d'attesa. Era bello vedere altre persone emozionate quanto te, che aspettavano la nascita del proprio figlio.Quando arrivvò il nostro turno, entrammo in un grande studio dove prevaleva il colore bianco e adorava di naftalina. Dietro una scrivania c'era la mia ginecologa, una donna sulla quarantina, bionda e molto simpatica, ci eravamo viste già qualche settimana prima.

''Buongiorno'' ci accolse con un sorriso.

''Buongiorno''ricambiammo il saluto.

''Si sdrai pure'' indicò un lettino affiancato da macchine e attrezzi vari.

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