You are mine

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JUSTIN BIEBER VOICE:

Pioveva a dirotto. Il cielo veniva rischiarato da lunghi lampi che accecavano il mondo tingendolo di bianco per poi dileguarsi rapidamente fra le nuvole color cenere, seguiti dai tuoni che ruggivano in lontananza come belve incatenate.Un brivido d'adrenalina mi percorse da capo a piedi, dal mio caldo involucro di pelle fino al midollo delle ossa, restituendomi la carica quasi fossi stato trapassato dall'elettricità. Forse a causa di qualche lampo schiantatosi sopra la casa o forse era l'effetto di light ascoltata dagli auricolari accanto alla mia ragazza. Era indescrivibile. Sentire la musica attraverso gli auricolari è qualcosa di spettacolare, si sentono suoni, sfumature, parole sussurrate e note che con la musica ad alto volume non riusciamo a percepire, è tutto più coinvolgente, forse, è questa la vera magia degli auricolari. Pioggia,lampi,musica, cioccolata calda e la ragazza più bella e dolce del mondo, avevo tutto quello che desideravo.

Avremmo dovuto partecipare alla festa in maschera di Paris Hilton, uno strazio per me, ci sarei andato solo per lei. Ci sarebbe stata una grandi mischia di paparazzi, tutti chiamati da Paris per un po di popolarità in più. In più, ci sarebbe stata Selena, non la vedevo da molto tempo, neanche ci parlavamo più, non avevamo un buon rapporto. Lei in un certo senso ancora mi odiava, spargeva in giro voci non vere e chiunque provasse ad avvicinarsi a me, lei faceva in modo di allontanarlo. Non ne capivo il motivo, non era cattiva ma solo un po dispettosa e forse anche un po gelosa di me. Eravamo stati molto bene insieme, ci siamo voluti bene ma poi ad un certo punto io avevo capito che era solo bene e non amore, e forse questo l'aveva offesa.

I travestimenti erano a tema, dovevamo travestirci da personaggi dei film o celebrità , non ne capivo il senso, ma okay, la festa era sua. Io e Tanya avevamo deciso di travestirci in modo originale e non troppo pacchiano, forse. Io sarei stato il proprietario della Playboy Mansion , Hugh Marston, il ricco anziano più fortunato al mondo, Tanya sarebbe stata una delle mie conigliette, l'unica. Era un po diverso dai soliti travestimenti che giravano di solito in questo tipo di feste, noi eravamo stati un po più inventivi.

"Amo tutto questo" abbracciai più forte la mia ragazza

"Dovremo andare a prepararci, lo sai?" mi chiese lei a voce bassa stesa con la testa sul mio petto.

"Stiamo così bene qui, dobbiamo proprio?" ero ancora tentato di restare a casa.

"Non discutere".

Lei spostò la calda coperta e si alzò dal divano. Si piazzò davanti la tv e la spense, ritornò indietro e prendendomi la mano cominciò a tirarmi cercando di farli alzare da li. Glie la diedi vinta e la segui fino al piano di sopra, ci toccava travestirci. Salì le scale a malavoglia, il mio desiderio di essere a quella festa era molto basso. Poggiò i vestiti acquistati il giorno prima sul letto e cominciò a fissarli, qualcosa non la convinceva fino in fondo. Io mi gettai sul letto a peso morto, lei cominciò a camminare in ogni stanza in cerca di qualcosa. Ritornò in camera con un barattolo di borotalco e una parrucca bionda platino. Mi erano venuti i brividi.

"Schiena dritta, devo farti bello" disse aprendo il barattolo di borotalco.

"Cosa hai intenzione di fare?" chiesi quasi impaurito.

"Hugh Marston è anziano, ha i capelli bianchi" cominciò a riempirmi i capelli con lacca e borotalco.

"I mie capelli! Ti prego, il borotalco proprio no" esclamai contrariato.

Lei mi rispose con un lamentò e continuò il suo mostruoso lavoro, mi stava trasformando in una pizza condita di lacca. La sua idea però aveva funzionato, adesso avevo i capelli bianchi e laccati all'indietro, un bello uomo sugli ottanta. Mi guardai allo specchio e imitando la voce di Hugh Marston, cominciai a farmi complimenti da solo, mi complimentavo principalmente sulle donne che avevo il piacere di portare a letto. Niente male il nonnino, Marston aveva il lavoro più bello del mondo. Tanya entrò in bagno portando con se il suo vestito, troppo sexy per i miei gusti, ma ormai tutti sapevano che era mia quindi era libera di essere sexy quanto voleva, fermandosi a certi limiti. Mentre aspettavo lei indossai il mio normalissimo abito classico con papillon, aggiungendoci sopra una camicia di seta con le iniziali e un paio di pantofole Gucci al piede. Perché un uomo deve indossare abito classico per cerimonie e camicia da notte con pantofole, insieme? Dilemmi della vita, non lo avrei mai capito. Con qualche ruga sul viso sarei stato identico a lui, ma purtroppo non ne avevo ancora a causa dell'età. Rimasi sbalordito alla vista di Tanya, era troppo, troppo in tutti gli aggettivi positivi esistenti. Abitino in seta, quelli somiglianti a costumi interi, solo che il suo aveva una scollatura a cuore e lasciava le spalle scoperte. Indossava calze a reti e tacchi alti, orecchie da coniglio incastrate nella cotonata parrucca bionda, colletto bianco al collo abbinato ai polsini bianchi. Sembrava una vera coniglietta, era anche meglio. Il rossetto rosso lucido sulle labbra attirava tutta l'attenzione, mi era venuta voglia di baciarla.

"Non sono splendida?" Imitò la voce squillante di una delle conigliette, fece un giro su stessa e potei notare un batuffolo attaccato come coda sul didietro.

"Ci scambieranno per quelli originali, piccola" mi avvicinai a lei e entrambi ci osservammo meglio.

"Fuori piove, morirò di freddo" si strofinò il braccio già infreddolita.

"Ci penso io, mi è venuta un'idea" mi si era accesa una lampadina nel cervello.

Corsi nella vecchia camera di Lil, c'erano molte cose di sua proprietà, molte appartenenti alla sua ragazza Zaire. Aprì il suo armadio quasi vuoto e all'interno ci ritrovai una pelliccia nera, sarebbe stata perfetta per Tanya, l'avrebbe tenuta calda fino all'entrata. Ritornai in camera molto soddisfatto e come un eroe porsi la pelliccia a Tanya, le toccò prima il pelo, voleva assicurarsi fosse pelliccia sintetica, lo era. La indossò e le stava molto bene, andava in tono con il suo costume. Infilò un paio di guanti e ci infilò sopra un paio di anelli, giusto per fare scena. Appoggiò la pelliccia sulle spalle, rimanendo le braccia libere.

Scendemmo di sotto pronti per la festa, una limousine era venuta a prenderci quindi non avevamo il permesso di fare tardi. In una delle mini borse di Tanya cercai di sistemarci portafoglio e cellulare, in caso di emergenza. Chiudemmo tutto ed uscimmo fuori, l'autista ci aprì lo sportello e ci lasciò salire. Era molto grande all'interno quindi ci lasciava molte scelte, potevamo fare qualsiasi cosa, l'autista neanche ci avrebbe visti o sentiti. Aprì il piccolo frigo bar e presi una bottiglia di Vermont, odorai il contenuto al suo interno e bevvi un po appoggiando le labbra alla bottiglia. Tanya mi sfilò la bottiglia dalle mani, pensai volesse rimproverarmi o altro, invece mandò giù un sorso anche lei. Paris Hilton abitava in una mega villa di Beverly Hills, quindi non ci mettemmo neanche troppo tempo per arrivarci.

L'auto di lusso si fermò davanti l'entrata della casa, allestita da un sontuoso tappeto rosso circondato da paparazzi, viva la privacy. Le feste della Hilton erano più pubbliche che personali, i soldi che aveva ereditato gli erano utili solo per pagare i fotografici per un suo primo piano sulle copertine. Scesi dall'auto e fui assalito subito da flash, a stento riuscivo a vedere, aiutai Tanya a scendere, i tacchi che indossava dovevano essere una tortura. Consegnò la pelliccia all'autista e camminando tranquillamente entrammo in casa della Hilton. Ad accoglierci fu proprio lei, eravamo gli ospiti d'onere. Ci aveva chiamati solo perché ormai sulle riviste non si faceva che parlare di noi, invitandoci ad una sua festa avrebbe fatto audience.

"Amori miei ma siete splendidi, favolosi" esclamò insieme all'abbaiare del suo Pitcher.

Ci salutò con uno di quei baci sulle guance, baci odiosi che neanche ti sfioravano,facevano solo rumore, una papera. Camminava e ballava allo stesso tempo, ci portò nel suo enorme salotto dove la festa era già iniziata, lei era travestita da gatta. Io e Tanya ci guardavamo intorno disorientati, sembrava un circo. Un paio di persone ci salutarono e noi neanche conoscevamo i loro nomi.

"Sembra divertente, ci sono molte persone" mi urlò nell'orecchio.

"È tutto troppo rosa, è terrificante, sembra la rivolta delle Barbie" con lo stesso tono risposi.

"Guarda, quelli siamo noi" indicò una coppia travestita da noi, indossavano gli abiti che avevamo indossato agli awards, quando per tutti eravamo solo amici.

Questa coppia sconosciuta si avvicinò a noi, tanto sconosciuta non era. Ballavano a ritmo di salsa e si lasciavano andare come non mai, Scooter e Rihanna erano spaventosi.

"Yo fratello, come stai?" chiese Scooter imitando me.

"Io non parlo così, mi farai sfigurare davanti a tutti" guardai Scooter con un certo disgusto.

"Abbiamo i travestimenti più belli di tutta le serata, essere Tanya per una sera non è niente male" Rihanna era entusiasta e non smetteva di ballare.

"La prossima volta mi travestirò da te"Tanya informò il suo mentore.

"La parrucca bionda ti dona molto" Stavano per cominciare uno di quei discorsi tra donne.

"Parlando di cose serie, sai vero che dovrai salire sul palco tra poco?" Ricordò Scooter, metto subito fine i loro complimenti.

"Certo, devo cambiarmi, date voi un occhiata a Justin?" Domandò. Mi trattava come se fossi un bambino.

"Vai tranquilla, lo sorvegliamo noi" risposero loro due.

Tanya mi lasciò un velocissimo bacio sulle labbra e poi corse via. Senza lei il mio vestito non aveva senso, io senza lei non avevo senso a prescindere da quello che indossassi. Neanche passati un paio di minuti le due persone che avrebbero dovuto sorvegliarmi, andarono a divertirsi, lasciandomi solo. Mi aggirai per la sala in cui ci trovano, un bicchiere di buon liquore tra le mani e tutti intorno a me sparirono. Aspettavo con ansia l'arrivo di Tanya sul quel piccolo palcoscenico preparato apposta per lei. Paris l'aveva pagata molto bene,avrebbe pagato qualsiasi cifra per averla alla sua festa. Tutto per apparire sui giornali insieme alla pop star del momento. Avvistai Scooter e Rihanna in pista, sembravano due pazzi, non avevo mai visto Scooter ballare e ridere in quel modo. Probabilmente Rihanna gli aveva offerto uno dei suoi spinelli, lui non aveva retto.

Il palco si illuminò e tutti corsero sotto il palco, smettendo di ballare. Io mi sistemai in fondo, su uno sgabello del bar, sarei stato più tranquillo. Ordinai un altro drink leggero, mi guardavo intorno abbastanza annoiato. Sul palco entrarono un paio di ballerini, tutti maschi. Prima dell'evento Tanya era andata più volte in studio di danza per provare la coreografia di alcuni pezzi, ma non ero a conoscenza dei ballerini. Fece la sua entrata sul palco, partì subito la base di Dance, lei subito cominciò a ballare circondata dai quei ragazzi. Ballava in modo strepitoso, il modo in cui muoveva i fianchi e le gambe erano spettacolari. C'erano più stili di danza messi insieme, forse c'erano tutti. La canzone parlava appunto della danza, della sua unità e dell'energia, da come unisse più popoli. Avrebbe dovuto registrare il video, ne sarebbe uscito un buon lavoro. Ballava più stili diversi, venne il tempo del più famoso stile brasiliano, il raegetton. Ballò insieme ad un ballerino, stavano troppo vicino, lui era troppo attaccato al suo sedere. La guardavo e la rimproveravo con lo sguardo, lei guardava dalla mia parte e sorrideva, la faceva apposta. Tutti applaudirono, io con un lo di irritazione feci lo stesso. Era solo lavoro, nulla di più. Paris Hilton salì sul palco con il suo microfono rosa tra le mani, si avvicinò a Tanya e l'abbracciò come se fossero amiche da sempre, in realtà era la prima volta che si incontravano. Trovavo tutto così ridicolo e falso.

"Benvenuti cari amici nella mia umile dimora, sono felice di presentare la prossima canzone della mia carissima amica. Signore e signori, unlucky" presentò con la sua vocina irritante. 'Carissima amica'- 'umile dimora' quante stronzate in una sola frase.

Fu portato a Tanya uno sgabello e una chitarra, avrebbe cantato unlucky in acustico per la prima volta. Si schiarì la voce e si sistemò il microfono vicino alle labbra. Fece una piccola prava con la chitarra, giusto per vedere quanto fosse accordata, poi iniziò. Voce dolce, sensuale, calda. Cantava quella canzone come se tutto quel dolore lo avesse provato in prima persona, forse era stata già innamorata di qualcuno prima di me e non aveva avuto il coraggio di dirlo. La sua voce dall'essere limpida passò all'essere tremolante, come se stesse per piangere o forse era troppo emozionata. Continuò a cantare e non permise neanche ad una lacrima di varcare i suoi occhi, preferiva tenersi tutto dentro. Il suo sguardo era fisso sul pubblico, poi si soffermò su di me, la sua bocca si spalancò in un enorme sorriso e non potei fare altro che ricambiare. Forse era commossa perché l'amore sfortunato, si era trasformato in uno fortunato, chi lo sa. Alla fine di quella performance il mio applauso fu più forte, più felice. Passò la chitarra ad uno degli addetti, poi cominciò a camminare silenziosamente sul palco. Si aggiustava il microfono, sistemava i capelli sulle spalle, guardava il pubblico poco distante da lei. Sorrise e poi fece segno di far partire la base. A ritmo di musica cominciò a battere le mani, andava avanti e dietro, cantava come solo lei sapeva fare. Cantò l'intero album, senza neanche rendersi conto che da ore dominava quel palco. Io ero restato seduto su quella sedia, la guardavo estasiato e mi chiedevo perché un essere tanto perfetto potesse stare con un disastro come me. Quella che doveva essere una festa in maschera, si era trasformata in un piccolo concerto. Tutti avevano concentrato le loro attenzioni su Tanya e non su Paris, per questo motivo lei salì sul palco abbastanza scettica mise fine all'esibizione.

"È tempo di ballare" esultò, non diede neanche il tempo a Tanya di salutare tutti.

Smith abbastanza sconcertata lasciò il palco, il pubblico ci rimase più male di Tanya.Vidi Scooter parlare con Paris, anche lui era abbastanza arrabbiato, il modo in cui si era comportata era da immaturi. Lei per zittire le lamentele di Braun, aumentò il guadagno dell'esibizione, credeva di comprare tutto e tutti con i soldi. Posai il mio bicchiere sul bancone e mi alzai, avvicinandomi ai due.

"L'hai pagata per un esibizione completa, perché l'hai fatta smettere a metà dell'ultima canzone? È ridicolo" Scooter era abbastanza incazzato.

"I miei invitati non gradivano la sua presenza, tutto qui" se ne uscì con un enorme bugia.

"Erano in estasi per lei, come puoi dire questo?" chiesi più arrabbiato di Scooter.

"Quando ci sono dei litigi in corso, tu sei sempre pronto ad infilarti nel mezzo" alle spalle della Hilton apparì Selena.

"Lo hai appena fatto anche tu" l'avvertì della sua incoerenza.

Lei fece una delle sue risatine insieme alla Hilton. "Paris, grazie a Dio hai fatto scendere quella ragazzina dal palco, si stava rendendo ridicola" riferì in mia presenza.

"Glie lo hai chiesto tu? Dovevo aspettarmelo, sei una bambina" dissi.

"Oh, ma quella è il nuovo giocattolo del tuo pene? Scusa, non lo sapevo o non mi sarei mai permessa" si finse dispiaciuta.

"Quella,come la chiami tu, si chiama Tanya. Mi dispiace dirtelo tesoro, ma si amano" intervenne Rihanna in nostra difesa.

"Amare è un verbo sconosciuto per Justin, lei è solo una delle tante, è una ragazzina senza speranze" lei insisteva.

Tanya apparve alle nostre spalle, subito mi salutò con un lungo bacio sulla bocca. Aveva sentito tutto e sembrava piuttosto divertita. Avvolse il braccio attorno al mio corpo e sorrise ai presenti, non era per niente disturbata dalla presenza di Selena.

"Vorrei un Martini con ghiaccio, ma mi raccomando non troppo" ordinò a Selena.

In effetti era travestita da cameriera, come non confonderla tra le vere. Lei sapeva bene chi era, ma giocò una dalle sue carte, essere duramente stronza. Selena dopo la richiesta di Tanya rimasi molto offesa, forse si aspettava una di quelle ragazze carine e timide, lei era l'inverso. Era un bomba sexy, era schietta e stronza, diceva tutto quello che gli passava per la testa.

"Perché sei ancora qui? Il Martini non verrà da me volando, lo sai?" usò il suo sarcasmo.

"Ragazzina, ma lo sai con chi stai parlando? Fossi in te, non farei tanto la spiritosa" Selena cominciò a fare il muso duro.

"Con chi sto avendo il piacere di parlare? Proprio non ti conosco" Tanya rispose per niente timorosa.

"Strano, essendo stata la ragazza più importante di Justin, dovresti conoscermi" lei lanciò la frecciatina sulla nostra passata relazione, pensava di colpirla.

"La ragazza più importante? Oh, ma quindi sei sua madre, dalle foto sembravi molto più bella e non ti ho riconosciuto, Pattie" rispose Tanya, trattava Selena come se fosse una cretina.

Rihanna, Scooter anche Paris scoppiarono a ridere. La cosa che più Selena odiava era essere trattata come una stupida, odiava essere presa in giro, non amava molto scherzare. Selena stava perdendo le staffe, glie lo si leggeva in volto. Tanya si stava solo divertendo, sapeva come far arrabbiare le persone, sapeva farle irritare, le colpiva nei loro punti deboli. Lo aveva fatto anche con me agli inizi.

"Sono l'ex ragazza di Justin, sono famosa in tutto il mondo tesoro" disse lei.

"Sei famosa per essere stata con Bieber o hai fatto altro nella vita?" chiese curiosa.

Selena era arrivata ai limiti di sopportazione, stava per scoppiare e abbandonare quella sua aria da dolce ragazza che tutti credevano fosse. L'apparenza inganna.

"Sono una cantante e un attrice. Adesso sarò io a chiederti qualcosa: quante volte hai fatto sesso con Justin per convincerlo a farti avere un po di popolarità? Sai, io talento in te non ne vedo" era scoppiata.

"Con Justin non ci ho fatto sesso, però forse con Scooter che è il mio manager o Rihanna che è il mio mentore, forse anche con George che è il produttore, potrei averlo fatto anche con il pilota dell'aereo che mi ha portata in America." Si finse confusa.

"Forse ho fatto sesso con tutti i miei fan, ora però non ricordo" aggiunse.

"Forse hai fatto sesso con il mondo intero per avere successo, è un ipotesi che non puoi rifiutare" Rihanna cominciò a prendersi gioco di Selena.

"Hai fatto sesso con il talento stesso, di la verità" anche Scooter disse la sua ipotesi.

"E tu con quanti hai fatto sesso per diventare quasi famosa? Di un numero, così facciamo una gara, ma so che contro di te perdo in partenza" Chiese sorridendo.

"Ti sei già montata la testa, credi di essere superiore a me? Sono in questo mondo da quando ho 7 anni e mai ho permesso ad una stronza di prendersi gioco di me" Selena chiarì il suo ruolo.

"Non mi sto prendendo gioco di te, sto solo cercando un modo carino per mandarti a fan culo senza sembrare scostumata" disse dolcemente la mia ragazza.

Scoppiai improvvisamente a ridere, chiusi la bocca e cercai di trattenere la risata che mi stava scoppiando dentro. Selena guardava male entrambi. Tanya l'aveva trattata come pezza da piedi, ma lo aveva fatto con un filo d'ironia. Se avesse voluto, avrebbe potuto umiliarla, ma lei non era quel tipo di persona. Avrebbe potuto colpire il punto più vulnerabile della Gomez, cioè che io non l'avevo mai amata, ma non l'aveva fatto.

"Tu e la tua carriera cadrete molto in basso. Aspetta che Justin ti molli per un'altra, poi vediamo che fine farai" attaccò Selena.

"Quando succederà, verrò da te a piangere e ti costringerò a prendermi come tua donna delle pulizie" rispose furba e non curante.

"Non succederà, io la amo e non la mollo neanche tra mille anni" intervenni io chiarendo tutta la situazione.

"Per quanto riguarda la sua carriera, posso assicurarti che continuerà ad essere ogni mese prima in classifica, le persone comprano le sue canzoni con o senza me" chiarì un altro piccolo ma importante punto.

Dopo il mio intervento Selena sembrava abbastanza offesa, aveva smesso di attaccare o sbraitare cattiverie. Doveva smetterla di comportarsi in quel modo,se non peggio, tutte le volte che mi vedeva felice. Lei lo era e non capivo perché non avrei dovuto esserlo anche io. Le avevo fatto del male, mi ero sbagliato sulla nostra relazione, ma non per questo doveva perseguitarmi fino al resto dei miei giorni. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico, lo dicono tutti. Io ero sicuro di amare Tanya, il mio cuore quando le ero accanto assumeva un battito diverso, impazziva, così anche la mia testa. Ero sempre più convinto che mai avevo amato nella mia vita perché il mio cuore e la mia anima aspettavano lei, l'unico amore.

Selena andò via senza dire una parola, forse era anche rimasta un po male quanto davanti a lei avevo affermato di amare Tanya. Andava detto, era la verità. Paris che nel frattempo era rimasta li ad assistere al pseudo litigio in completo silenzio, facendo uno dei suoi sorrisi finti, andò dal resto dei suoi invitati. Tanya mi abbracciò e io fui felice di ricambiare l'abbraccio, le baciai la testa e la parrucca che indossava profumava di fragole. All'abbraccio si aggregarono anche Rihanna e Scooter, si sentivano esclusi. Trovavo carino il modo in cui erano stati pronti a difendere Tanya, sia Scooter che Rihanna conoscevano da più tempo Selena, ma questo non aveva impedito ai due di schierarsi dalla parte del giusto.

Mettemmo da parte le controversie e cambiammo argomento. Andammo a sederci ad un tavolino sulla terrazza esterna, parlavamo del più e del meno, ci annoiavamo. Paris era sul palco e raccontava di come il suo cane scelga i vestiti al negozio, metà degli invitati non andarono via per educazione. Noi avremmo voluto farlo, ma Scooter ci consigliò di restare. Bevevamo qualcosa e Rihanna ci faceva ridere con qualche suo racconto privato, molto bizzarra la sua vita privata. Scooter fece lo stesso, solo che i suoi racconti facevano venire voglia di dormire o suicidarsi nell'indecisione. Rimisero la musica e il pubblico si sollevò di morale, almeno avrebbe potuto ballare. L'unica cosa buona di quella festa erano i drink e il cibo gratis.

"Questa festa è un mortorio. Dan ha fatto bene ad andarsene, avrei dovuto accettare gli inviti di quel party" Tanya disse ad alta voce quello che stava pensando.

"Chi è Dan?" chiesi irritato.

"Il mio ballerino, mi ha invitato ad una festa poco distante da qui" disse.

"Il tuo ballerino? L'unica cosa tua sono io, dolcezza" la gelosia ricomparì.

"Non voglio assistere a uno dei vostri litigi, perciò io e la mia collega andiamo a divertirci" Scooter appena vide la cattiva andata della conversazione si alzò dal tavolo e portò via con se Rihanna.

Rimanemmo soli, lei mi guardava ed era pronta a litigare con me, aspettava solo questo. Io ero più pronto di lei, almeno avremmo reso la serata più interessante. Allungai la mano verso la sua sedia e la tirai accanto alla mia, girammo le sedie una difronte all'altra. Strinsi le sue gambe tra le mie, incastrandole ed eliminando un eventuale via di fuga. Amavo litigare con lei, era eccitante, mi faceva venire una strana voglia di prenderla e farci l'amore.

"Non mi è piaciuto per niente il modo in cui muovevi il tuo corpo sul suo" aprì la discussione.

"A me è piaciuto molto invece, è un gran ballerino" non me l'avrebbe data vinta.

"Rispondi sinceramente: faresti sesso con Dan?" chiesi.

Lei staccò le mie gambe dalle sue e si alzò in piedi. Pensavo stesse per andare via per la stupida domanda, invece si sedette sulle mie gambe, era seduta come se stesse a cavallo. Avvolsi le braccia intorno al suo bacino e la spinsi in avanti, eravamo stretti uno all'altro. Le sue braccia avvolte intorno al collo, le sue mani giocavano tra i miei capelli duri per il borotalco. Io poggiai la testa sulla sua spalla, nascosi la faccia sotto la parrucca e le mie labbra entrarono a contatto con il suo collo. Non potevo crederci, aveva preferito farmi le coccole invece di litigare, era un salto di qualità. Succhiavo il suo collo e mi fermavo solo quando un gemito varcava le sue labbra, lei finiva per sorridere, il suo sorriso faceva sorridere me. Era un ciclo. Lei appoggiò la testa sulla mia spalla e si coprì il viso con i capelli finti, cominciò a mordicchiare e poi succhiare il lobo del mio orecchio. Non avevo la fermezza di resistere a tanto, non sarei riuscito a trattenere gli spiriti bollenti che riusciva a provocarmi solo toccandomi. Lei ridendo vittoriosa, si tolse la parrucca bionda, la usò per coprire i nostri visi dalla decina di paparazzi che giravano in casa Hilton. Ci eravamo allontanati dal mondo con una solo parrucca, c'eravamo solo io e lei. Mi baciò sulle labbra, prese tra i denti il mio labbro e lo strinse tra le sue labbra succhiandolo come una caramella. Quando lasciò la presa assaporai le mie labbra che avevano il suo sapore dolce.

"Sei mio, tutto mio Bieber" sussurrò baciando le mie guance.

"E tu, a chi appartieni?" chiesi.

"Non lo so, dimmelo tu" rispose.

"Tu sei solo mia Smith, sfiderò chiunque a dire il contrario" l'avverti.

"Ogni atomo del mio corpo ti appartiene,il mio cuore e la mia anima sono tuoi,puoi fare di me quello che vuoi, ma fammi del male e perderai tutto" fu lei a fare un avvertimento a me, tutto sussurrato sensualmente nel mio orecchio.

"Come potrei far del male alla donna che amo?" domandai lei.

"Siamo tutti così tremendamente sostituibili" rispose.

"Non tu, un'altra come te non la troverò neanche tra milioni di anni, quindi ti tengo stretto" erano le mie intenzioni più sincere.

"È ora di andare via, Bieber" si morse le labbra.

Quel gesto così normale e la sua voce così tremendamente calda e sensuale fecero impazzire ogni cellula del mio corpo. Forse era l'idea di quello che avremmo fatto una volta andati via che mi eccitava. Strinsi le mani sotto al suo sedere e mi alzai dalla sedia, lei strinse forte le gambe intorno a me. Levò la parrucca dalle nostre teste e senza timore mi baciò, potevamo farlo senza aver paura di nulla e di nessuno. La rimisi con i piedi a terra, presi la mia mano stretta nella sua e insieme ci incamminammo tra la folla di persone che non facevano altro che salutarci. Scooter e Rihanna ci salutarono dal palco, non so cosa stessero facendo la ero sicuro che ormai erano fuori di senno. Eravamo pronti ad uscire, ma Paris si precipitò alla porta, non voleva che andassimo via o di conseguenza tutti avrebbero pensato quanto facesse schifo la sua festa. A lei sarebbe bastata una sola parola buona sulla sua festa, così che si parlasse bene di lei.

"Ci siamo divertiti, ma dobbiamo andare" Tanya mentì.

"Mi dispiace, mi sono comportata da stupida prima con Selena, ma non preoccuparti io amo la tua musica e tifo per la coppia Janya" disse entusiasta.

Janya? Sembrava un nome di un'erba brasiliana, ma era carino.

"Ti ringrazio, forse ci rivedremo ad una delle tue prossime feste, ma ora dobbiamo andare" Tanya tagliò corto.

Lei ci lasciò uscire in santa pace, la parola pace era un paradosso, data la quantità enorme di paparazzi all'uscita. Paris subito ne approfittò per scattare una foto con noi, sarebbe finita in prima pagina di sicuro. La nostra limousine alla fine del tappeto rosso ci stava aspettando, fummo accompagnati all'auto da una guardia di sicurezza della Hilton. Non era una cattiva ragazza, ma era tremendamente stupida, per lei contava solo apparire. La limousine era tutta per noi, premetti uno dei bottoni di un telecomando per separarci dall'autista, il retro dell'auto aveva un impianto che isolava la nostra voce, cioè ci permetteva di urlare al massimo delle forze ma di non essere sentiti dall'autista. Un bene. Levai senza perdere altro tempo la stupida vestaglia di seta, gettandola a terra.

Tanya andò a sedersi all'altro lato della limousine e mi guardava abbastanza divertita. Mi spostai dal mio posto per raggiungerla, ma lei mi tenne distante allungando le gambe in avanti. Ne approfittai per toglierle le scarpe dal piede e lanciarle alle mie spalle. Ero in ginocchio e avevo le sue gambe strette nelle mie mani. Cominciai a baciarle le gambe nonostante fossero coperte dalle calze. Addentai quelle inutili calze a reti e cercai di stracciarle con i denti. Lei rideva, ma io ero serio, la volevo più di tutto. Riuscì a stracciarle, ma non servì a molto. Fece segno con un dito di avvicinarmi a lei, senza esitare feci come mi aveva detto. Ero in ginocchio,imploravo di farla mia del tutto e lei se la rideva. Le donne hanno davvero tutto il potere nelle mani. Le appoggiò le gambe sulle mie spalle e lentamente abbassò la cerniera del suo costume, mostrando il completino intimo più sexy che avesse mai indossato. Levò gli anelli dai guanti che infossava e fui io coi denti a levargli i guanti del tutto. Levai giacca e camicia, erano troppo inutili in quel momento hot. Lei spostò le gambe dalle mie spalle e si sedette a terra, nella parte vuota e centrare della limousine. Mi poggiai su di lei e sfiorandola lentamente ammirai la bellezza del suo corpo.

"Sono tua, puoi fare tutto tutto e ripeto tutto quello che vuoi con me" la sua voce era diversa, parlava piano e in modo sexy, mi faceva impazzire.

"Piccola, voglio solo fare l'amore con te" il mio desiderio in quel momento.

"La nostra prima volta in una limousine, è terribilmente eccitante" continuava a torturarmi con quella voce.

"Tu sei eccitante, sei sexy e sei mia" parlavamo a pochi centimetri di distanza.

Sentì la sua mano stringersi su qualcosa di mio,rimasi sorpreso da tanta sfrontatezza, forse aveva notato che il suo essere eccitante aveva eccitato me e il mio amico, anche molto. La guardai a bocca aperta e lei rispose sorridendo. Era venuto il momento di mettere fini alle parole e di cominciare con i fatti. Infilai senza perdere tempo la mia lingua nella sua bocca, non era un bacio lento ma passionale, le nostre lingue non si sfioravano stavano facendo una vera e proprio guerra. Le sue mani vagavano incuranti sul mio corpo, le mie facevano lo stesso, forse erano solo un po più curiose delle sue. Spingevo il mio corpo sul suo così che potesse capire quanto la desideravo, era una vita che l'aspettavo. Sganciai il suo reggiseno e guardai sorridente il suo seno perfettamente rotondo e sodo, mente massaggiavo il sinistro, la mia lingua giocava sul capezzolo del destro. Lei non smetteva di sorridere, il suo cuore andava mille a l'ora, lo sentivo battere sul mio petto. C'era una voglia pazzesca, ogni gesto e ogni respiro era intrinseco di passione. Lei andava molto di fretta,voleva solo cominciare, così tolse i miei boxer senza perdere tempo. Io feci lo stesso. Calmammo i nostri bollori per un attimo, il ritmo dei nostri cuori ritornò regolare, le nostre lingue non facevano più la guerra ma la pace. Il mio membro sfiorava voglioso la sua aerea in ormai stretto contatto. Lei lo strofinò tra le mani, non mi importava di quello che stesse facendo, ero troppo occupato ad osservare le chiazze rosse sulle sue guance, era dolcissima. Poggiai la vestaglia del mio costume sotto la sua schiena, così che non avesse sentito freddo. Le baciai delicatamente le labbra, non avevo fretta. Lei sorrideva, per la prima volta da quando l'avevo conosciuta sembrava timida. Era un passo importante quello che stavamo per compiere, era la nostra prima volta, sembravamo ragazzini di sedici anni in presa alla prima esperienza.

"L'altra volta non ti ho detto che ti amo, io ti amo per davvero" disse prima di cominciare.

"Io amo te, tu ami me, ora ho tutto quello che desideravo davvero" mi riferivo alla volta in gazebo in cui avevo affermato di avere tutto, ma mi sbagliavo.

Lei sorrise e tornò a baciarmi. Feci irruzione in lei, lo feci all'improvviso e finì per farle provare dolore e non piacere. Rimasi dentro ma non mi mossi, quando lei mi diede il via io cominciai a muovermi con una velocità media, avanti e dietro. Lei strinse le sue gambe attorno al mio bacino e cominciò a muoversi sotto di me. Non riusciva a chiudere le labbra e rimaneva con la testa appoggiata a terra e gli occhi socchiusi, respirava più veloce e ansimava molto. Aumentai la spinta, era più sicura e più veloce, lei alzava la schiena dal terra e si contorceva sotto di me facendo le facce più assurde. Non aveva farfalle nello stomaco, ma una mandria di rinoceronti unita a degli elefanti. Io ero messo peggio di lei, non riuscivo a tenermi sulle braccia, se mi fossi lasciato prendere dal completo piacere sarei crollato sulla sua faccia facendola male. Amavo il modo in cui urlava, il modo in cui faceva il mio nome, amavo il modo in cui le sue unghie mi graffiavano la schiena. Amavo lei, senza troppo giri di parole.

Lei con una spinta decisa ribaltò le posizioni. Avrei potuto finalmente godere al cento per cento. Cominciò a muovere il suo corpo sontuoso su di me e io avevo il piacere di assistere a quella magia. Ad un tratto cominciò ad aumentare di velocità, ululava e lasciava i segni del piacere con le sue unghie sul mio petto. Appoggiai le mani sul suo sedere e l'aiutai ad aumentare la velocità. Da quel momento in poi le nostre urla di piacere uscivano all'unisono, non potevano essere trattenute. Alzai la schiena da terra e feci sedere Tanya verso di me, arrotolò le sue gambe attorno a me e io feci lo stesso con lei, appoggiò la testa sulla mia spalla e all'unisono cominciamo a muoverci, il piacere aumentò grazie ai suoi baci sul collo, riusciva a darli a stento perché i gemiti non glie lo permettevano. Sempre più veloci, spinte sempre più forti e decise,urla incontenibili, c'era l'inferno in quella limousine quella notte, il fuoco e la passione ci stavano divorando vivi. Eravamo arrivati quasi al culmine, cercai di trattenere tutto il piacere in me, non volevo fare la cosa giusta nel momento un sbagliato, non era tempo di avere bambini. Lei fortunatamente venne prima che arrivassi io, gettò l'urlo più potente di tutti. Crollò sfinita sulla mia spalla, affannava veloce. I vetri erano appannati e chiunque all'esterno avrebbe potuto capire cosa stesse succedendo all'interno dell'auto, ma grazie al buio non avrebbero mai visto. Lei non contenta, voleva che anche io provassi il piacere che aveva provato lei poco prima. Mi fece stendere e sfiorò tra le labbra il mio pene, lo posizionò in bocca e cominciò a succhiare e a strofinarlo con le mani. Il risucchiò era potente, come solo lei sapeva fare, ero già al limite per il sesso fatto pochi secondi prima, dovevo solo liberarmi del piacere ricevuto. Grazie al suo toccò per niente delicato, venni in un attimo.

Sesso e amore, avevo appena capito la differenza. Tanya si era distesa accanto a me e mi abbracciava sorridente dandomi il piacere più grande della mia vita, il suo sorriso. Avevamo appena fatto l'amore e ero sicuro che lei non sarebbe scappata via, che tutta quella passione ci sarebbe stata nei giorni, negli anni e nei secoli a venire. Il sesso era il piacere di nemmeno un'ora, finito tutto si prendono le proprie cose e si scappa, senza ricevere neanche un sorriso o una parola dolce. L'amore non è solo l'unirsi di corpi, è l'unione di un anima e di due cuori che si promettono amore eterno. Bisogna fare l'amore e non il sesso. Bisogna farlo con la persona amata e non con una presa a caso. Bisogna scegliere la persona giusta, fare l'amore non è da tutti, è l'opportunità che dobbiamo donare ad una sola persona nella nostra vita. C'è differenza tra fare sesso e fare l'amore, uno va via e l'altro rimane per sempre. Mi sarebbe piaciuto essere vergine, per provare tutto la prima volta con lei, volevo che lo fosse anche lei. Avevamo corso con le persone sbagliate, avremmo dovuto aspettare. Perciò, vorrei far capire alle ragazze e ai ragazzi di tutto il mondo, di prendere la cosa sul serio e di non giocarci, perché quando incontreranno la persona giusta capiranno che aspettare valeva davvero la pena.

"È stata l'esperienza più bella di tutta la mia vita" sussurrai.

"Sei pronto per un secondo round?" chiese prontamente lei.

"Mi hai praticamente letto nel pensiero" ero super pronto.

Quella notte la passammo a fare l'amore, assaporandone ogni sfaccettatura. Il nostro autista girò a vuoto, chilometri per chilometri, noi gli chiedevamo di arrivare nei posti più lontani e una volta arrivati lo facevamo ritornare indietro, ripetendo lo stesso percorso più volte. Quella limousine era diventata il nostro posto segreto, facevamo tutto quello che ci passava per la testa. Mi piaceva assaporare il sapore della sua pelle esattamente come a lei piaceva sprofondare le sue unghie dentro la mia pelle. Ci saremmo trovati un corpo inciso da graffi e lividi. Era da psicopatici, pazzi. Ma chi è pronto a vietare che Dio ci ha fatti pazzi e i veri malati erano le persone normali? Nessuno. Quindi viviamo al momento, facciamo l'amore, incidiamo sulla pelle il nostro segno di padronanza, ci amiamo e insieme dal finestrino sulla nostra testa osserviamo la luna scomparire per far spazio ad un nuovo giorno. L'alba, l'ebrezza mattutina e un'autista esausto per il troppo vagare a vuoto. La nostra auto era ferma dove tutto era iniziato, sulla collina dove padroneggiava la scritta Hollywood. Li per la prima volta ci eravamo guardati negli occhi, da quel momento dentro di noi avevamo capito che eravamo destinati a stare insieme per sempre o almeno fino a che dio ci avrebbe permesso di respirare. Sarebbe stato un per sempre terreno,deciso dal destino e dalle mille volontà della vita. Di una cosa ero certo, si possono tenere lontani due corpi, non due anime. Di solito per questa frase viene usata la parola cuore, ma anche un cuore prima o poi smette di battere, mentre un'anima è eterna, amarsi con tutta l'anima, significa amarsi per sempre, significa amare l'altro con l'unica parte di se stesso che vivrà in eterno, la parte più limpida e sincera.


Xxale

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