Love is love

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JUSTIN VOICE:

Il sole entrò dalla finestra della mia nuova casa in montagna. Il sole era sorto da poco, mi ero svegliato abbastanza presto.Decido di prendermela lo stesso con comodo, per tanto mi alzo e inizio la solita routine,dopo aver messo i piedi fuori dal letto. Mi alzo, sfilo una sigaretta dal pacchetto e la porto alle labbra, senza accenderla. Mi giro, Tanya dormiva ancora. Mi avvicino a lei e le stampo un bacio sulla fronte. Scendo di sotto, fino ad arrivare in cucina.Mi avvicino al frigo e prendo un cartone di succo di frutta all'arancia, lo avvicino alla bocca e ne bevo un sorso.In casa c'era niente e poco da mangiare.Apro la credenza e trovo un'insulsa barretta della Kellogg's non ho idea di che gusto abbia, mi sembrava un copertone, la mando giù senza assaporarne il sapore. Tanya non avrebbe apprezzato una di quelle barrette di cartone, così mi vestì e uscì per comprargli la colazione, se la meritava tutta. Cosa non si faceva per amore? Amavo i suoi capelli, le sue spalle, il suo odore, la sua forza, la sua delicatezza, le sue carezze, la sua passione. Amavo il mio nome sulle sue labbra, il sapore della sua pelle, le sue mani su di me, il suo corpo sopra il mio.La amavo con tutto me stesso, fino al limite della ragione, oltre la vita e la morte. La notte passata insieme in quella baita, era stata una delle migliori della mia vita. Unire il nostro corpo a quel corpo, sentircelo dentro ed addosso. Alcuni sostengono che l'amore fisico non è che un mezzo per procreare, continuare la specie, ma si sbagliano di grosso.No, l'amore fisico è assai più d'un mezzo per continuare la specie. È un mezzo per parlare, comunicare, farsi compagnia. È un discorso fatto con la pelle anziché con le parole.

Dopo essermi vestito, uscì di casa. Salì in auto e guidai fino al piccolo paese. Sembrava di essere tornato negli anni settanta. Le persone erano per lo più anziane, mischiate con qualche turista. Arrivai in un piccolo negozio, era vuoto, c'era solo un commesso sulla sessantina.Forse era vuoto perché era molto presto. Girai per gli scaffali del negozio, in cerca di qualcosa che sarebbe piaciuto a Tanya. Scelsi un barattolo di Nutella e dei cornetti vuoti, a casa li mangiava di continuo. Mi avvicinai alla cassa per pagare, presi dal bancone anche un pacchetto di caramelle. Il cassiere fece il conto, inserendo in tutto in un sacchetto. Poggiai i miei soldi sul bancone e ritirai lo scontrino.

"Sembri una persona felice" disse il vecchio.

"Lo sono" lo guardai come se avesse quattro teste.

"Ragazzo, tieniti stretta la tua felicità"chiuse gli occhi, sembrava pazzo. Prese la mia mano e iniziò a toccarne ogni piccola parte, era inquietante.

"Qualcuno, ben presto la distruggerà, tutto sarà distrutto" riaprì gli occhi, aveva le pupille dilatate.

"Si sente bene?" domandai.

Uscì da dietro il bancone, avvicinandosi a me, zoppicava. Poggiò le sue mani sulle mie spalle e iniziò a fissarmi. Era davvero inquietante e senza senso.

"Tu devi proteggerla, devi proteggerla" mi urlò dritto in faccia.

"Cosa devo proteggere?" chiesi, stava iniziando a preoccuparmi.

"Scusi, mio padre la stava importunando con le sue sciocchezze?" entrò dalla porta un ragazzo sulla trentina, doveva essere il figlio del vecchio.

"Non sono sciocchezze" brontolò l'anziano signore. "Lui, deve proteggerla" ripeté quella frase.

"Non lo ascolti, ogni tanto da di matto" mi rassicurò il figlio. "Mi scuso personalmente per il disturbo" disse.

"Non si preoccupi" sorrisi.

Presi la mia busta e uscì dal quel manicomio. Ora capivo perché non avevano clienti. Quel anziano signore sembrava impossessato, doveva essere di sicuro pazzo. Entrai in macchina e guidai fino casa. Le parole del vecchio però, non passarono inosservate nella mia mente. Durante il tragitto non feci che pensare a quello che mi aveva detto o per meglio dire urlato in faccia. Stava parlando di felicità, poi aveva detto che qualcuno voleva distruggerla poi aveva aggiunto che si sarebbe distrutto tutto. Ed io avrei dovuto proteggerla. Ma chi voleva distruggerla?Cosa volevano distruggere? Chi dovevo proteggere? Forse stavo dando troppo peso alle parole di un vecchio pazzo e dovevo solo godermi il weekend con la mia bellissima ragazza. Dopo la nascita del nostro bambino o bambina, ci saremo uniti in matrimonio, non potevo desiderare di meglio. Non avevo mai pensato al matrimonio o a diventare padre, prima dell'arrivo di Tanya in città, ma in quel momento non vedevo l'ora di salire all'altare con la donna che amavo e abbracciare il piccolo di casa Bieber. Avvolte la vita decide di farti un regalo, a me ne aveva fatti addirittura due. Guidai fino la mia nuova casa in montagna, una volta arrivato parcheggiai fuori casa. Presi il mio sacchetto ed entrai dentro,fuori si gelava. Poggiai il sacchetto sul bancone e tirai fuori quello che avevo comprato. Presi la bustina contenente i cornetti vuoti e l'aprì, poi aprì il vasetto di Nutella. Con l'aiuto di un coltello la spalmai nel cornetto. Lo avvolsi in un tovagliolo e salì di sopra. Camminai lungo i corridoi fino ad arrivare in camera da letto. Appoggiai il cornetto sul comodino e camminai verso le finestre per poi aprire le tende, lasciando entrare il sole. Sentì un lamento provenire da sotto il piumone, feci un piccolo sorriso e saltai sul letto. Alzai di poco il piumone, cercando di trovare la sua faccia tra le centinaia di coperte.

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