10.

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Cole arrossì lievemente, ringraziando il cielo che Jake non lo stesse guardando. Sarebbe stato imbarazzante farsi vedere in quello stato.

-Ti...ti piacciono per davvero? Sai, non sono molto bravo in queste cose, non riesco a distinguere cosa potrebbe fare piacere ad una persona da quel che la potrebbe infastidire.-

Sussurrò, come se si vergognasse di quella mancanza che, negli altri ragazzi della sua età, non era affatto presente.

- A me piacciono. —

Annui il ragazzo dai mille riccioli scuri, sorridendo come un ebete. Quando entrarono nel cinema, Jake gli porse un altro sorriso. Era davvero, davvero felicità di poter condividere una serata con lui invece che sprecarla a casa a litigare con sua madre che, pentitasi di ciò che gli aveva detto, cercava di rimediare.

Cole, per una volta nella sua vita, poteva dire di essere felice per davvero, perché c'era qualcuno con lui, qualcuno che gli voleva bene. Forse non lo dimostrava, ma aveva solo un grande bisogno di essere amato e apprezzato da qualcuno, nonostante il suo carattere, nonostante le cazzate, nonostante fosse Cole Brauss.

Si fermò proprio davanti alla biglietteria, iniziando a far scorrere velocemente lo sguardo sui film in programma per quella sera.

- Quello! -

Jake indicò il titolo più splatter di tutti, di cui un sacco di gente gli aveva parlato in precedenza. Sapeva già qualche cosa, ma lo intrigava un sacco. Gli prese istintivamente la mano, alzando lo sguardo verso di lui.

- Ti prego! -

Cole rabbrividì nel sentirsi prendere la mano, come se avesse paura di un contatto di quel tipo. Era una contraddizione unica, lui: aveva paura di accettare l'amore che chiedeva con tutte le proprie forze, di cui aveva bisogno.

-Certo, va benissimo.-

Rispose. E come avrebbe potuto dire di no? Gli occhi di Jake erano troppo dolci.

Jake gli sorrise, andando a contorcersi per afferrare lo zaino attaccato dietro lo schienale della sua sedia a rotelle. Ne estrasse il portafoglio e si avvicinò alla cassa, per pagare.

- Pago io per entrambi, dai. Tu già fai tantissimo per me. -

Gli lasciò la mano, per poi sorridere dolcemente.

-Cosa? Non ci pensare neanche.-

Replicò lui, iniziando a frugare nelle tasche del gilet. Era sicuro di aver lasciato dei soldi da qualche parte.

Nello stesso momento, passò una mano fra i suoi capelli, come sempre.

- Già fatto, scemo. -

Si allungò all'indietro per guardarlo negli occhi, per poi sorridergli dolcemente e ridacchiare. Non gli dispiaceva offrire lui, in quelle occasioni ; anzi, gli sembrava un buon modo per ripagarlo di tutta quella fatica.

Sospirò, smettendo immediatamente di cercare. Sorrise comunque, mordicchiandosi delicatamente il labbro inferiore. Non voleva rischiare di riaprire le ferite.

Prese i biglietti e, subito dopo, si diresse assieme a lui verso il bar del cinema.

-E cosa avrei fatto di così importante?-

- Mi sopporti. E mi trasporti, per questo le mie mani ti ringraziano. -

Gli mostrò le sue piccole manine coperte di segni dello sforzo, calli e piccole vesciche.

Però il tutto sempre con un bel sorriso. Vedendo tutte quelle leccornie, si morse le labbra. Aveva una fame assurda.

Lo guardò e gli sorrise dolcemente, abbassandosi quindi alla sua altezza. Lo abbracciò per la seconda volta in quella giornata, accarezzandogli goffamente il collo con le dita. Stava maledettamente bene, quando lo abbracciava.

-Ti porterei fino in capo al mondo, se solo potessi, Dolan.-

- Beh, mi accontento di Verona. -

Ridacchiò l'altro, lasciandosi sciogliere da quell'abbraccio così dolce dell'amico. Si accoccolò a lui, sorridendo dolcemente subito dopo. Sentiva il cuore battere fortissimo.

-Verona? Davvero?-

Gli chiese, per poi alzare lo sguardo verso di lui e puntarlo dritto nel suo. Sentiva anche lui il cuore battere all'impazzata, senza riuscire a capirne il motivo. Non era mai successo.

- Mi è sempre piaciuta. Sai, ho un'ossessione per Shakespeare... -

Arrossì appena, abbandonandosi a quel mare di ghiaccio che erano gli occhi dell'amico. Si passò una mano tra i riccioli, facendogli cenno di andare avanti nella coda, che stavano bloccando.

Cole aveva completamente scordato la coda. Si riscosse immediatamente, iniziando ad avanzare lentamente.

-Un giorno ti ci porterò, te lo prometto.-

Gli disse, intenzionato a mantenere quella promessa. Non voleva deluderlo, perché Jake si meritava di essere felice.

Wheelchair - Boy x BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora