27.

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Jake stava iniziando a preoccuparsi davvero per Cole, così decise di afferrare il proprio cellulare nella tasca dei jeans. Compose il numero del ragazzo - che ormai aveva imparato a memoria - aspettando che rispondesse alla sua chiamata.

- Mi deve delle spiegazioni. Lo dovrebbe sapere bene, cavolo... Mi deve accompagnare a casa, stasera. -

Borbottò tra sé e sé, mordicchiandosi e torturandosi le labbra carnose, lievemente arrossate per quei continui morsi.

Il cellulare di Cole, che si trovava nella tasca dei pantaloni della tuta che aveva addosso, iniziò a squillare, rimbombando per tutto il corridoio. Era impossibile che Jake e Hunter non lo avessero sentito. Decise, quindi, di uscire allo scoperto, incrociando le braccia davanti al petto. L'infermiera gli aveva fasciato come meglio poteva la testa e le nocche, che fortunatamente avevano smesso di sanguinare. Oltretutto, aveva un occhio nero. In quel momento, però, aveva bisogno di spiegazioni.

Quando avvertì la familiare suoneria di Cole, si voltò di scatto e lo vide, conciato parecchio male, ma già medicato.

- Ehi, amore... Tutto bene? -

Spingendosi con le sue forti braccia, arrivò davanti a lui e gli sorrise, con un velo di preoccupazione in viso. Aveva paura che gli fosse successo qualcosa di grave.

Cole lo seguì per qualche secondo con lo sguardo, per poi tornare a guardare Hunter, che gli sorrideva come se nulla fosse successo. Brutto bastardo. Avrebbe seriamente voluto mettergli le mani addosso, ma si trattenne.

-Io sto benissimo. Pare che anche tu e Hunter vi stiate divertendo.-

Disse, parecchio seccato. Hunter lo stava facendo apposta, era ovvio. Ci provava gusto.

- In realta ti stavamo cercando... Se volevi andartene senza di me, bastava mandarmi un messaggio, così avrei potuto chiamare mia sorella. -

Ci era rimasto piuttosto male, doveva ammetterlo, così Jake distolse lo sguardo, prendendo a giocherellare con la cover del suo cellulare, a forma di gattino.

- Ero preoccupato per te. -

Sussurrò poi, passandosi una mano tra i capelli, alzando lo sguardo per notare il sorriso strafottente di Hunter.

Cole rimase di sasso quando gli sentì dire quelle parole, che gli spezzarono il cuore. Davvero pensava che sarebbe stato capace di lasciarlo lì da solo e andarsene senza di lui? Strinse con forza i pugni, cercando in tutti i modi di mantenere la calma. Le ferite sembravano sul punto di riprendere a sanguinare da un momento all'altro.

-Mi fa piacere sapere che hai così tanta fiducia in me, Jake. Ti sei fatto fare il lavaggio del cervello da Hunter, per caso?-

Era convinto che fosse stato lui a mettergli in testa quelle cose, non c'era altra spiegazione.

Cole non aveva mai usato un tono così duro con lui, prima d'ora, così abbassò nuovamente lo sguardo, iniziandosi a spingere via a grandi bracciate, nel tentativo di uscire il prima possibile dalla palestra.

Sono io quello a non avere fiducia, quando tu mi spii? pensò, relazionando solo in quel momento la rabbia di Cole e il sorriso di Hunter. Stava crollando tutto, ad una velocità inarrestabile.

Cole era talmente arrabbiato con Hunter che lasciò andare via Jake senza dirgli nulla. In ogni caso, con lui avrebbe potuto parlarci dopo.

-Sei proprio uno stronzo!-

Sbraitò contro il ragazzo che aveva davanti, attirando l'attenzione di tutti i ragazzi della palestra, che avevano già capito come sarebbe andata a finire, conoscendo il temperamento di Cole. Non ci volle molto, infatti, perché gli sferrasse un pugno in pieno viso. Hunter chiaramente non esitò a difendersi e ben presto si scatenò una vera e propria rissa fra i due.

Wheelchair - Boy x BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora