13.

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Cole gli sorrise non appena lo vide, facendo un cenno di saluto con la testa verso la sorella, per poi riportare subito lo sguardo su Jake.

-Ehilà, Dolan!-

Esclamò, scompigliandogli teneramente i ricci, come al suo solito. Dopodiché si chinò e si appoggiò alle sue gambe, delicatamente, puntando il suo sguardo dritto in quello di lui.

-Ho una sorpresa per te.-

Jake sorrise teneramente nel sentirsi scompigliare i capelli, cosa che lo faceva sempre impazzire. Subito dopo sgranò gli occhi nel sentire cosa Cole aveva da proporgli.

- Di cosa si tratta? -

Chiese subito lui, incuriosito dall'idea del suo migliore amico.

Cole si alzò, avvicinandosi al suo orecchio. Gli raccontò del mare e della casa, del fatto che gli sarebbe piaciuto passare il weekend con lui lì. Si morse le labbra, portando lo sguardo dritto nel suo in attesa della sua risposta.

-Allora...? Che ne dici?-

Inutile dire che, con il cuore in gola, Jake gli gettò le braccia al collo, iniziando a ridere nervosamente dalla felicità.

- Ma tu sei matto! Certo! -

Cole scoppiò a ridere a propria volta, stringendolo forte fra le braccia. Gli lasciò un bacetto sulla fronte, per poi staccarsi da lui.

-Allora andiamo a prepararci!-

- Andiamo in camera mia! -

Sorrise dolcemente il minore dei suoi, tutto riccioli e sorrisi teneri. Non pensava che qualcuno fosse in grado di affezionarsi così tanto a lui, in così poco tempo. Non vedeva l'ora di poter andare nuovamente al mare, dopo così tanto tempo.

Cole lo accompagnò fino alla sua camera, appoggiandosi quindi con la schiena contro una delle pareti.

-Allora, Dolan, cosa devo mettere in valigia?-

Gli chiese mentre si guardava attorno, cercando di imprimersi quella camera nella mente.

La camera era azzurro cielo, un colore decisamente intenso. Jake si avvicinò all'armadio, prendendo qualche maglietta e il costume da bagno, che non metteva da un sacco di tempo.

- Mi chiamo Jake. / Jake /.

-Scusami, è l'abitudine.-

Borbottò, per poi avvicinarsi a lui e prendere sia le maglie che il costume fra le proprie mani. Voleva essergli di aiuto, in qualche modo.

-Allora, questi dove li metto?-

- Prendi uno zaino. Ce ne dovrebbe essere uno sotto il letto. -

Gli rispose Jake, mentre prendeva dall'armadio anche un paio di pantaloncini corti, che avrebbero scoperto anche troppo le sue gambette.

Cole annuì e, dopo aver appoggiato ciò che aveva in mano sul letto, si chinò per recuperare lo zaino. Una volta preso, lo riempì con gli abiti che aveva già a disposizione, stando attento a non stropicciarli. Fosse stato il suo zaino, ci avrebbe gettato dentro ogni cosa alla rinfusa, ma dato che era quello di Jake cercava di fare attenzione.

Si voltò con un movimento delle braccia, per poi lanciargli anche un paio di pantaloni corti.

- Grazie, Cole. -

Si avvicinò a lui, con un tenero sorriso sulle labbra. Aveva una piccola fossetta sulla guancia.

Prese al volo i pantaloni, infilando anche quelli nello zaino, per poi chiuderlo e metterselo in spalla.

-Figurati.-

Ricambiò il suo sorriso, mordicchia dosi le labbra quando vide quella fossetta.

-Pronto per il viaggio?-

- Certo, non vedo l'ora! -

Squittì il più piccolo, cercando di avvicinarsi il più possibile per potergli prendere la mano ed intrecciare le dita alle sue. Gli piaceva molto farlo.

Ci pensò Cole a completare quel gesto, prendendo la sua mano ed intrecciando le dita alle sue. Le strinse con delicatezza, accarezzando il dorso della sua mano con il pollice.

- Ti voglio bene, sai..?. -

Sussurrò lui, con una dolcezza che non aveva mai avuto. Da quando lo aveva conosciuto, era tremendamente felice.

-A...Anche io te ne voglio.-

Sussurrò in risposta, per poi lasciare la sua mano e portarlo con sé fuori dalla stanza. Gli riusciva tremendamente difficile dirlo.

-Suppongo tu voglia salutare i tuoi prima di andare.-

-

Jake e Cole erano partiti ormai da qualche ora, diretti verso le spiagge più vicine ad Orlando. Sarebbero arrivati in tarda serata e Jake non vedeva l'ora. Aveva dei ricordi confusi del mare, della sensazione di solletico della sabbia sotto i piedi; tutto era andato a sbiadirsi dopo l'incidente.

In macchina, seduto al fianco di Cole, la sedia a rotelle nel baule dell'auto, cantava a squarciagola ogni canzone passata dalla radio, stonando ma divertendosi un sacco.

Cole guidava lentamente e con attenzione, anche se Jake continuava a farlo ridere. Lo ammirava tanto, a dire il vero, perché lui aveva coraggio, non si vergognava di essere se stesso, cosa che lui non faceva. Si sentiva un emerito idiota per questo, perché nemmeno con lui riusciva a tirare completamente fuori la parte forse più profonda di sé.

Erano quasi arrivati, Cole doveva solo riuscire ad orientarsi fra le strade della piccola cittadina che li avrebbe ospitati. Non ci andava da una vita.

Wheelchair - Boy x BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora