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Tornati dall'Italia, Cole e Jake avevano ripreso la loro solita routine da studenti del liceo. Casa, scuola, incontri di lotta libera e passeggiate: le loro giornate erano scandite sempre dalle stesse attività, ma Cole sembrava non annoiarsi mai. La compagnia di Jake, questo era ovvio, gli piaceva. Avrebbe passato la sua intera vita assieme a lui e, dopo la sera in cui avevano fatto l'amore, sentiva che il loro rapporto si era stretto ancora di più.

Portava spesso Jake alla palestra in cui praticava lotta libera, nell'ultimo periodo, per non lasciarlo solo. Oltretutto, gli piaceva avere qualcuno che faceva il tifo per lui, soprattutto se quel qualcuno era il suo ragazzo. Ad Hunter, però, la cosa non sembrava andare giù. Non lo dimostrava affatto, ma vedere il suo ex amante in compagnia di qualcuno che non fosse lui lo infastidiva. Aveva deciso, quindi, di passare al contrattacco.

Quel giorno, dato che anche Jake era presente in palestra, ne aveva approfittato per fare ingelosire un po' Cole. Qualche volta si avvicinava a lui, iniziava a parlarci e ad accarezzargli i capelli con le dita, sperando che lo sguardo di Cole fosse puntato su di loro. Il colpo di grazia, però, lo sferrò quando Cole se ne andò per raggiungere l'infermeria della palestra, dato che si era fatto male alla testa e alle nocche e doveva essere medicato. Si avvicinò per l'ennesima volta a Jake, sorridendogli raggiante, come al suo solito.

-Cole sta perdendo colpi, eh?-

Jake era il ragazzo più felice del mondo, da quando Cole era entrato nella sua vita, prima misera e triste, che ora invece era finalmente diventata degna di essere vissuta. Quel viaggio a Verona, la città che Jake aveva sognato per tutta la vita di poter vedere con i propri occhi, li avevano resi inseparabili. Jake non riusciva nemmeno più ad immaginarsi la sua vita prima che Cole la cambiasse del tutto. Ora la gente non lo prendeva più di mira, perché intimorita dalle possibili conseguenze da parte di Cole, e i suoi genitori stavano iniziando ad essere più leggeri con lui, anche se a piccoli passi.

Capitava ancora che sua madre facesse quei discorsi dolorosi e pungenti, che lo bruciavano come il sale su di una ferita fresca. Nonostante questo, a differenza di tutte le altre volte, sua sorella stava finalmente iniziando a prendere le sue difese sempre più spesso. Ora che aveva conosciuto il bellissimo sorriso del fratello, non voleva più vederlo svanire. Ecco perché lo scarrozzava sempre più spesso a casa di Cole, ai suoi allenamenti o in qualsiasi posto dovessero visitare insieme. Voleva solo che il suo fratellino stesse bene.

Quel giorno, come sempre più spesso accadeva, Jake si trovava nella palestra dove Cole praticava lotta libera. Nonostante avesse sempre paura che il suo ragazzo potesse farsi male, andava sempre a fare il tipo per lui. Era un piccolo fanboy, quando si trovava lì. Sarebbe stato tutto perfetto, se non fosse stato per Hunter. Era persistente nelle sue attenzioni, a volte anche apprezzabili, altre decisamente eccessive viste da ogni possibile prospettiva. Odiava quando gli toccava i capelli, dominio monopolizzato da Cole. Quando lo vide avvicinarsi, gli sorrise cordialmente, sistemandosi gli occhiali sul naso, leggermente schiacciato.

- Spero solo che non sia nulla di grave... La lotta libera mi mette ansia. -


Wheelchair - Boy x BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora