Chapter T e n

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New York City,
United States 🇺🇸

La casa, era silenziosa, e questo
mi faceva male,molto male, perché non smettevo mai di pensare, i sensi di colpa aumentavano ogni secondo che passava ed io restai sveglio a guardare il soffitto.

Poi girai il collo cercando quel caldo corpo vicino al mio, ma sentì soltanto il fresco e il profumo delle lenzuola pulite.

Mi svegliai nel mezzo della notte, al buio, soltanto la luce della luna rifletteva nella camera oscura.
Udì un pianto isterico proveniente dalla piccola culla posta affianco a me.
Accesi la luce  e con un movimento frettoloso mi alzai dal letto, odiavo sentirla piangere.

Mi sporsi con il viso dal bordo della culla e la presi con cautela,
stava piangendo come una disperata; sentire il suo pianto sofferente mi faceva stare male.

«Non ti preoccupare, io sono qui, è tutto a posto.»

Dissi cercando di tranquillizzarla, afferrandole  la mano stretta per rassicurarle la mia presenza.
Io ero lì, preso dal panico,
fermo e fisso.

L' odore di neonato che mi è rimasto addosso dopo che la presi in braccio senza sapere  minimamente come tenerla, ero ancora inesperto.

«Ti voglio bene piccola mia .»
Dissi con una voce morbida.

Sollevai la mano e le baciai la guancia.
Continuava a singhiozzare, mi staccai dalla sua piccola e delicata guancia, prendendo un respiro profondo.

«Hey papà è qui, non piangere.»

Sussurrai mentre le sfioravo con un dito la guancia.
La mia mano teneva stretta la sua mano.
Non smetteva, il suo pianto era persistente.

Iniziai  a preoccuparmi, gridando ad alta voce le domande che mi ponevo in tal momento.

«Perché stai piangendo così da un sacco di tempo?
Perché stai facendo tutto questo rumore?
Perché piangi Darcy, che cos'hai?»

Improvvisamente il suo pianto era composto da più grida piuttosto forti.

«Ho paura.»

Dissi guardandola sul punto da
scoppiare in lacrime.

I miei occhi si schiusero, mi guardai intorno alla stanza, passeggiai per la stanza cullandola tra le braccia, poi mi sedetti accanto alla finestra, sulla sedia a dondolo per un po' avvolto da una coperta. Sorrisi mentre giravo lentamente intorno alla camera da letto. La osservai e il suo sguardo si posò su di me, incrociandosi a vicenda.

I suoi occhi mi fecero ricordare il volto di mia moglie,quei suoi riccioli biondi che rimbalzano ovunque, e i suoi occhi blu-verde bloccati su di me.

Mi mancava, mi manca.
Non sopporto la sua assenza.
A volte mi capita di pensare a qualcosa di bello, che ora non esiste più e mi si stringe la gola, mi manca il fiato e ho un vuoto nel petto.

La sua manina sfioró il mio viso, come se quel gesto mi fece tornare me stesso;
riportandomi alla realtà.

«Ehi bellissima .»

Dissi  piano, con una mano spostai la sedia al lato del letto.

«C'è qualcuno che voglio farti conoscere ..»

Dissi alla piccola bambina tra le mie braccia.

Mi sedetti sul letto accanto alla bambina.

Presi  la scimmietta posta sul fondo della sua culla e iniziai  a fare lo stupido con quel peluche di pezza.

«Ciao Darcy, sarò il tuo cucciolo preferito, amore oh perché piangi?
È tutto a posto siamo al sicuro ora.»

Mostrai il piccola scimmietta di pezza  verso la neonata.

«Hey, mio piccolo amore!»

Dissi mentre parlavo dolcemente con lei sul  in una mano.

Lasciai cadere il pupazzo sul pavimento ; ero preso dal panico non sapevo più cosa fare, le preparai il latte, ne bevette un po', ma poi lo rifiutò.
Preso dal panico le massaggiai la pancia con movimenti circolari.

Allo stesso tempo, le cantai una canzone per qualche minuto si azzittì, finché non si addormentò tranquillamente.

«Farà male.
Ogni volta che penserai a lei.
Ma ogni volta, farà sempre meno male. E alla fine, ripenserai a lei e..
farà male solo un po'.»

Era costantemente nella mia testa, lei.
Mia moglie.
La sua ombra,
la sua anima,
la sua immagine, era nel mio cuore.

Mi sdraiai sul letto, tenendola stretta a me, poi sprofondai sul cuscino e chiusi gli occhi, ero così esausto che riuscì a prendere velocemente il sonno stavo piangendo, mi accorsi dalle lacrime cadute ed assorbite sul cuscino.
Nemmeno il conforto dell'anima , riusciva a calmarmi da questi giorni senza te.
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Hey!
Scusate l'attesa...
Vorrei ringraziare ognuno di voi per aver letto questa storia.
Invitate amici se vi piace, vi prometto che i prossimi capitoli saranno più belli.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, vi prego leave here a comment please!❤
All the love,
Martina.

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora