Chapter t w e n t y

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New York,
United States 🇺🇸

La casa era ormai illuminata da luci, la notte era calata, era buia, tempestosa, oscura, ed io ero seduto affianco a mia figlia, l'unica cosa a cui tenevo veramente nella mia vita.

«perché mi fissi sempre?»
«p-perché sei b-bellissima.»

Dissi toccandole gli zigomi, la mia piccola era la creatura più bella che abbia mai visto in tutto la mia vita.

«Papà.
Mi racconti una storia?
Non riesco a dormire.»

«uhm certo piccola mia.»

«che fiaba mi racconti?»

«shh ascolta.»

«dai papà dimmelo!»

«no.»

«uffa!»

«C'era una volta una principessa di nome Cenerentola la quale incontra il suo principe passando per il bosco,incontra il lupo... colui che segue Cappuccetto rosso.
Invece Cappuccetto rosso è stata casualmente invitata al ballo dove viene evitata dal principe, ma invitata dal fratello del principe.«

«Ma papà, la storia non era così!»

«shh, l'ho cambiata! Ora ascoltami.»

Presi le delle marionette di pezza è realizzai una specie di scenetta, in un piccolo teatrino di legno regalato da mia madre al suo terzo compleanno.

«E dimmi, cosa ci fa una ragazzina come te in un posto come questo?»
Dissi imitando il lupo presente nella storia.

«Non sono una ragazzina!»
Disse gridando la piccola Darcy fingendo di essere la protagonista.

«oh certo certo, mi perdoni per lo sbaglio,volevo dire che cosa ci fa una bambina in questo posto»

Dissi ghignando.
Lei mi guardò per infine ridere come matti, era così bella mentre rideva, era semplicemente adorabile.
Era bellissimo vederla felice, solo con una storia, la mia bambina diventava gioiosa; questo è tutto ciò che ho sempre desiderato al mondo, vederla così, che il mio cuore non si distruggeva,ma al contrario, si scioglieva un po'.

Chiusi il libro di scatto poggiandolo sulle mie ginocchia.

«Darcy, ricordi quando mi chiesi di che cosa avevo paura?»

Lei affermò con un cenno di testa.

«io ti risposi nulla.
Ma soltanto ora lo so. Ho paura di perderti, ti voglio bene, più di quanto tu possa immaginare, non voglio perderti.»

«papà, ti voglio bene.»

«Darcy, tu sei la mia salvezza, la mia ragione di vita, la cosa più bella che la vita potesse donarmi.»

E mi sentivo speciale ogni volta che mi guardava con quegli occhioni azzurri puntati su di me.

«papà?»
«dimmi Darcy.»
«vuoi ancora bene alla mamma vero?»
«con tutto il mio cuore è è la mia anima.»

L'amavo,perché amarla, era l'unico modo che conoscevo per non abbandonarla.

dissi prima di sfiorare le labbra sulla sua morbida guancia rosacea.

« È tutto così lontano,finto ed intoccabile.
Osservami affondare,crollare.»
Pensai in silenzio.

L'altra notte la sognai.
Sognai i suoi capelli biondi sulla mia pelle sulla mia pelle che mi solleticavano, i suoi occhi azzurri che squadravano il mio corpo.
Helena riemergeva in ogni mio pensiero.

Anche se provassi a cancellarlo, il segno resterebbe comunque.
L'ho scritto calcando troppo.

Stavo morendo, affogato dalle mie stesse lacrime, le quali si depositarono sul corpo di mia figlia.

«papà non piangere.»

Subito, cercò un contatto con me, così, mi prese la mano e si appoggiò al mio torace, ascoltando il mio respiro alterato.

La cosa che amavo di più erano le nostre mani intrecciate.
Mi facevano stare bene, come se mi sorreggessero, evitando di farmi cadere.

Lei mi guardava soffrire, odiavo tutto ciò, ma non riuscivo proprio a tenere dentro me tutto il dolore che provavo ogni giorno; era più forte di me.
Da i suoi dolci occhietti, fuoriuscì delle piccole lacrime salate, e fu lì che mi resi conto della sua sofferenza,
quando la persona che ami piange, la cosa migliore che puoi fare è abbracciarla.

«Non piangere, lo sai che non sopporto vederti piangere.»

«ho tanta paura di rimanere sola, papà.»

«Non avere paura,tesoro»

Perdere ciò che amavo è stata la mia maledizione,pensavo di non riuscire più ad amare e di essere amato,eppure quella piccola creatura fosse stata in grado di farmi capire il vero significato di amore.

«Principessa, mi prometti di non piangere più?»

Quegli occhi azzurri erano il mio paradiso.
Ogni volta che li guardavo ci affogavo dentro.

«Sarai per sempre il mio piccolo fiore. Buona notte.»

La coccolai per più di mezz'ora, aspettando che si addormentasse, per poi dirigermi verso la mia stanza.

Sono tante le cose che perdiamo per paura di perdere, io ho perso la cosa più importante della mia vita, io ho perso Helena, l'unica donna che io abbia mai amato.

«Ci sono migliaia di stelle che brillano nel cielo e il tuo sorriso si illumina ancora.»

E guardavo il cielo, guardavo a quanto dei punti di luce potessero illuminare quello sfondo oscuro, ma soprattutto come ogni notte mi guardavo attorno per cercare la luna.

«La risposta è nelle stelle, nella luna, nel cuore della notte, perché quella luminosità illumina il mio cuore vuoto e buio.»

Poggia il gomito sul balcone per osservare la notte, fino a che i miei occhi iniziarono a socchiudersi lentamente, così, sprofondai in quel letto freddo e troppo grande per una sola persona.

scivolano lievi, i pensieri;
ma rimane quel dubbio fisso che non mi fa dormire; d'altronde so che se m'innamorassi di nuovo, mi farebbe soffrire ancora di più.

— I wanna sleep next to you
But that's all I wanna do right now.—

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Buona sera a tutti!
So perfettamente che l'orario non è poi così bello, infatti non mi importa quando lo leggerete, ma spero comunque sia di vostro gradimento l'intera storia.
Perdonatemi per alcuni errori presenti, prometto si sistemarli al più presto.

(if you have some questions write below! )

Fatemi sapere se vi piace.
Almeno 5 commenti per il prossimo capitolo!
All the love.
|Martina|

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora