Chapter F i v e

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New York,
USA 🇺🇸

Le mie palpebre erano pesanti,facevo fatica ad aprire gli occhi,
una luce forte mi arrivava dritta in viso dandomi fastidio.
Quando mi abituai alla luce,riuscì ad aprire gli occhi.
Andai verso la cucina e presi tra le mani un foglio di carta bianco.
Stavo pensando a prepararmi un discorso serio, avrei dovuto farlo nei giorni scorsi, ma le ore passate a piangere, passate a tranquillizzare mia figlia e a ricordare, alla fine, mi resero esausto, così tanto da cadere in un sonno profondo nel salotto.

Lo so, sono un vero disastro, basta guardare il mio viso stanco e sugli occhi avevo delle enormi occhiaie, simbolo di stanchezza.
Mi sedetti sulla sedia e con i gomiti poggiati sul piano in legno laccato del tavolo iniziai a scrivere su quel foglio tutto ciò che avevo in mente.

«Ci sono un sacco di cose da dire... troppi ricordi da non scordare e troppe parole da scrivere.
Troppo ricordi nella nostra camera,
troppo dolorosi, credetemi, da quando se n'è andata via, non sono ancora riuscito a rientrarci. »

Era ora di celebrare il suo funerale.
Tutte le persone che conoscevano Helena erano poste attorno i banchi della chiesa, dopo aver "salutato" Helena si accomodarono su quei banchi in legno.
La mia famiglia era affianco a me, mentre quella di Helena erano dalla parte opposta, cercai di capire il motivo di allontanarsi da me e la mia famiglia, solitamente andavano abbastanza d'accordo con noi.
Voltai lo sguardo per vedere quanta gente era presente, troppa per i miei gusti, ritornai nella posizione iniziale, nel voltare il volto, il mio sguardo guardò nuovamente i genitori di mia moglie, cercando un po' di attenzione, ma non mi sdegnarono nemmeno di uno sguardo, i loro visi erano cupi, tristi, e piangenti.
Dopo mezz'ora, era arrivato il mio turno, dovevo condividere le mie emozioni, le mie sensazioni e le mie idee per ricordare quel raggio di sole che illuminava la mia vita.

"Ehm, salve."
Respirai profondamente, la mia voce era rauca e tremolante.

"Non sono molto bravo a parlare di fronte a grandi folle, ma ci proverò...
Come molti di voi sanno, io sono Harry. Io ero.... Io ero il marito di Helena."

Mi fermai per un momento per prendere fiato per poi continuare il mio discorso.

Le mie labbra erano di un rosso brillante abbinate al il bianco dei miei occhi, che anch'essi lucidi, pronti a piangere da un momento all'altro.

«Avevamo avuto in mente così tanti piani, noi ... noi ci saremo costruiti una casa, avremmo fatto tanti viaggi e nuove esperienze e .... e crescere una famiglia insieme.»

Il respiro diventò affannoso, senza accorgermene, scossi la testa in fretta.

«Helena era ... lei ... lei era il mio tutto e ... mi dispiace davvero

Attorno me era tutto freddo e vuoto.

Sussurrai il suo nome in silenzio tenendo gli occhi verso il basso,
prima di continuare.

«Aveva il miglior senso dell'umorismo. Era così divertente e bello. »

chiusi miei occhi verdi per qualche secondo prima di continuare.

«Mi manca così tanto, so che non vuole vederci tristi.
Ma come ... come si fa a non essere triste quando hai perso la persona migliore nella tua – nella tua vita? »

Respirai pesantemente e scossi la testa che successivamente mi coprì il viso con le mani. .

«Helena è stata la migliore ragazza che avessi mai incontrato.
Era bella e intelligente. E molto divertente, soprattutto nei miei giorni peggiori riusciva sempre a farmi ridere. Era perfetta.»

Mi morsi il labbro inferiore gettando uno sguardo di fronte al lato della bara e alla parete.
I miei occhi si scurirono riempiendosi di lacrime, singhiozzi dolce proveniente dalle mie labbra socchiuse.
Mia madre vacillò mentre camminammo su per le scale tenendomi tra le sue braccia aperte.

«È tutto a posto.»

Sussurrò tracciando con le dita su e giù per la schiena lo stesso identico modo in cui si utilizza per tranquillizzare le persone.
Appena mi strinse a sé iniziai a singhiozzare, mentre mi tenevo stretto alla sua spalla.

Prima di scendere dall'altare, i ragazzi mi aiutarono a camminare per le scale.

«Questo non è giusto.»

Piagnucolai sulla spalla di Niall.
Tornai al mio posto,dove in seguito cadetti in lacrime e mi raggomitolai.
Una volta calmato, presi tra le braccia la mia splendida piccola, ossia l'unica cosa che mi rimaneva in questa vita crudele.
Gli sguardi dei genitori di Helena, erano infuriati. Mi sentivo in colpa.

«Lei. era la mia anima gemella.
Mi sento un po 'responsabile di questo perché forse se avessi scelto un ristorante vicino a casa e forse se avessi visto la macchina arrivare e forse se potessi dei avuto salvarle la vita io volevo semplicemente .... "

Fa una pausa prendendo un profondo respiro.

«Il mio piano quella notte non era fare del male a Helena o me stesso. Il mio piano era quello di passare una bella serata con lei, ve lo giuro.»

Ansimai e andando verso l'esterno del edificio con le lacrime agli occhi.

«Allontanati immediatamente... non vogliamo mai più vederti. Non venirci a cercare, se Helena non c'è più, è soltanto colpa tua. »

«Smettetela tutti, Non fatelo stare male, mai e poi mai, non è stata colpa sua, lo volete capire?
Sarebbe ora che qualcuno riesca a farlo sorridere.»

Disse mia madre difendendomi davanti ai genitori di mia moglie.

Io deglutii, sentendo le parole lasciate nella mia gola a morire dentro... bruciavano, graffiavano all'interno di me.
Tirai un sospiro freddo prima di poter rispondere, lanciando un'occhiata all' orario sullo schermo per poi guardare mia madre, facendole capire che non resistevo più, stavo soffrendo troppo.

Cercavo di non ricordare nulla, nel frattempo, presi un bicchiere  di alcool il quale  trascinò le parole più in profondità, cosicché non avessi più possibilità di risalire e avere voce.

— Il mio amore per te cresce ogni giorno in ogni modo. Non importa cosa succederà sarò sempre e per sempre.
Ti amo. —

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Hei!
Spero vi sia piaciuto, scusatemi se ci sono errori nei capitoli postati!
Avete visto che ho cambiato copertina?
Spero vi piaccia, harrjsgraphic ha fatto un bellissimo lavoro!
Che ne pensate??
Dai lasciate un commentino qui sotto
Please❣️
All the love.
|Martina|

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora