Chapter t w e n t y - n i n e

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New York
United States 🇺🇸

Mi svegliai da un sonno assurdo, disturbato e confuso, per poi sedermi sul letto ormai freddo e vuoto.

La ragazza che ho amato sin dal  liceo, non c'era più. Se n'è andata, lasciandomi solo con una bambina da crescere.

Il nostro amore si è frantumato con la sua morte, ma infondo questo nostro amore, aveva dato alla luce una bellissima bimba.

Non ho mai dato la colpa a Darcy, mi presi la responsabilità di essere presente per lei, promisi aia moglie di prendermi cura di nostra figlia ed è quello che feci.
Aprì gli occhi di scatto, scoprendo che quel sogno era la mia vita, la crudele realtà.

Mi alzai dal bordo del letto; mi guardai le mani, avevo ancora delle ferite, provai a muoverle lentamente ma avvertivo ancora dolore.
Successivamente poggiai le piante dei piedi sul pavimento per poi bilanciare il mio peso corporeo.
Entrai lentamente nella sua stanza, dalle pareti lilla,come il suo colore preferito e cercai di svegliarla attraverso dolci sussurri.

«Piccola.»

Le sussurrai all'orecchio.
Lei aprì gli occhietti stropicciandoseli con le sue piccole mani.
Con un movimento cauto, la sollevai dal materasso appoggiandola sul mio corpo caldo.
Notai le sue guance, con il segno bagnato delle sue lacrime salate.

«hai fatto un altro incubo?»
Le dissi carezzandole il viso.
Lei annuì con un cenno di capo, era ancora assonnata, poi mi abbracciò forte a sè.
La feci sedere affianco a me, la sua mano sfiorava il mio ginocchio.

«piccola, papà deve andare a lavoro, quindi devo portarti all'asilo.»

«no, no papà.»

«Amore mio, lo so. Non voglio neanche io separarmi da te, ma devo.
Il lavoro è molto importante, ho fatto i biscotti che piacciono a te con tanto amore ne vuoi uno?»

La guardavo tristemente, odiavo vederla così, il mio cuore era distrutto. Mi sentivo male.

«Perdonami Darcy.»

Le sussurrai, lei si avvicinò a me abbracciandomi.
Le poggiai la mano sulla schiena, accarezzandola in modo circolare.

«dai, seguimi... non mi hai ancora risposto lo vuoi il biscotto?»

Lei restava immobile, senza dire una parola.

In questi momenti mi piacerebbe sapere il significato dei suoi silenzi, non potevo far altro che  sollevarla nuovamente prendendola in braccio.

«piccola che cosa c'è che non va?»

Scoppiò a piangere come un fiume in piena.

«papà, non voglio restare sola, ho sognato la mamma  e poi tu, ma poi rimanevo sola. Non voglio.»

«shhh piccola è tutto okay, io non ti lascerò mai.»

La mia maglia era bagnata dalle sue lacrime.

«hai guarda... hai bagnato tutto papà con le tue lacrime, lo sai papà non vuole vederti triste. Ma che cos'hai qui?»
Sospirai.
«uhm c'è una farfalla proprio qui oh no, è scappata, eccola qui!»

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora