Chapter t h i r t y - n i n e

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Paris, France 🇫🇷
Place des Victoires

Caroline's pov:

Ogni tanto si sentiva una macchina corre sull'asfalto, le vetrine dei negozi illuminavano le strade, così come le pozzanghere.
Percorsi la solita strada per la fermata del pullman mancavano ancora cinque minuti al prossimo pullman quindi avevo un po' di tempo quando arrivai alla fermata mancavano due minuti sospirando sentì la fredda aria autunnale passare attraverso la giacca e la maglietta procurandomi i brividi sulla pelle, mi appoggiai sul palo che contrassegnava la fermata e ammirai le finestre dei palazzi, dall'altra parte della strada.
Ma non potevo concentrarmi su chi vivesse in quelle case come al solito. Invece tirai fuori dalla borsa l'ombrello.

Il momento passò e con un ultimo sguardo volsi la testa, entrai nel pullman, la pioggia cadeva attorno a me e con ogni passo, le mie Converse nere diventavano sempre più fradice sentivo lieve il suono delle porte del pullman chiudersi dopo di me e senza pensarci il mio cuore sembrava più pesante mentre guardavo il mezzo scomparire nell'oscurità era in grande contrasto con tutto il resto con quelle luci fluorescenti quasi troppo bianche un bianco freddo.
Perfino le luci della strada erano più confortevoli, non ero sicura di quanto rimasi a guardare il pullman, avevo intrattenuto troppo Harry ieri sera, mi sentivo io responsabile di tutto quel caos, dovevo solo riportarlo a casa, invece non l'ho fatto, dovevo andarmene via.

Harry's pov:

Mi voltai nascondendo la testa sotto le coperte, che erano rotolate al mio corpo.
Mi piacevano quei piccoli momenti della vita.
Rimanere a letto per altri quindici minuti poteva bastare .
Era una mattinata di tranquillità, fin troppo per i miei gusti.
L'odore del caffè, la sensazione di avere quel diario di pelle tra le mani non era meglio del mio momento di pace, ma era bello in modo differente.
Mentre la mia macchinetta del caffè faceva il suo dovere io mi infilai la mia felpa enorme e preparai una tazza di caffè con affianco una ciotola di fiocchi d'avena e uvetta.
Mi rannicchiai sulla sedia, presi il diario iniziai a scrivere.

«Buon giorno,a tutti.»

«Buongiorno, voglio maggiori spiegazioni Harry,
perché sei scappato ieri sera?»

«Non lo so Niall, ho i demoni notturni, non riesco a dormire, non ce la faccio più.»

«Perché non...»
Lo interruppi, mi dava fastidio.

«Perché non la smetti di farmi tutte queste domande?»

do un calcio alla sedia della soggiorno e mi siedo subito dopo.
Mi metto una mano in testa e sposto i capelli indietro, mentre inizio a tremare per il nervosismo.

«Calmati, non volevo infastidirti, volevo solo capire.»

«Sta diventando tutto più difficile,ogni giorno.»
«ne vuoi parlare?»

«Helena mi manca , è così difficile da accettare questa realtà, che lei non sia qui con noi, ma la amerò per sempre.»

«Ma lo devi accettare amico, questa è la realtà, è devi ricominciare a rivivere i momenti belli della tua vita!»

«Forse hai ragione, si lo so, ma è così difficile non cadere dentro al vuoto, causato dal mio dolore.»

«Hai passato tutta la vita a rendere felici le persone. È ora che trovi la tua felicità in qualche modo.
Non è mai troppo tardi per essere felici.»

Ci fu un attimo di silenzio durante la nostra conversazione.

«Ti piace la babysitter, ammettilo!»
«No.»
Mentì infondo la amavo.

«Invece penso proprio di sì,
si vede dai tuoi occhi, si illuminano.»

« Io non lo so cosa provo.
Non lo so.
È solo che quando la vedo ho i fuochi d'artificio nello stomaco, contemporaneamente, scoppia la terza guerra mondiale nella mente.»
«che aspetti? Corri a dirglielo, prima che se ne vada, il treno parte tra poco!»

«Il treno?»

«Sì, va fuori città, non so il motivo.»

«Oh non può andarsene così, non senza avermelo detto!»

L'acqua comincio ad atterrare sui miei vestiti mentre camminavo velocemente, cercando di evitare le pozzanghere sul marciapiede pieno di buche.

Amavo la pioggia ma solo quando ero a casa il rumore delle gocce che sbattevano sì vetri mi rilassavasoprattutto se accompagnato da una tazza di tè fumante.

Le mie braccia tremavano per il freddo , le mani cercavano calore all'interno delle tasche del giubbotto e il mio volto volgeva verso il basso,in modo che l'acqua non entrasse negli occhi.

Il cappuccio riusciva a malapena a coprire la testa facendo in modo che i miei capelli si bagnassero.

«Caroline.»

Lei si voltò.
Io la raggiunsi.

«Ascoltami, credo di aver sbagliato tutto, si insomma,
ho fatto diverse sciocchezze nell'ultimo periodo è mi sono creato una pessima fama, tanto che la stampa  ogni giorno pubblica un articolo su di me. E non dicono cose carine sul mio conto, ma tutto ciò che conta è che quando le facevo ero con te ed ero felice.
Però penso che questo sta andando troppo veloce, si insomma è da poco che ci conosciamo, credo di aver preso solamente una cotta per te, non credo sia una vera storia d'amore.
Inoltre questa cosa mi ha distratto da mia figlia. Scusa per quel che sto dicendo ma devo dirtelo.»

Respiravo profondamente, ero senza fiato.

«Oh Harry per un attimo ho pensato di aver combinato io tutto questo caos, non volevo te lo giuro, ieri sera, io non so, non dovevo trattenerti troppo a lungo, ti prego perdonami. Io sono innamorata di te.»

Mi sentivo in colpa, ma dovevo assolutamente dirglielo.

«Tu non hai colpa, non devi nemmeno pensarlo, d'accordo? Rimaniamo amici ma non di più, per me è ancora troppo.»

« Sarai per sempre nel mio cuore Harry , davvero.»

Disse un po' scossa.
Si guardava intorno, poi si diresse verso di me, le sue labbra si posarono sulla mia guancia e quelle labbra sottili strapparono un bacio pieno di amore.

Rimasi fermo e pensai tra me
Se ciò che stavo facendo era davvero la cosa che volevo.

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E nulla... ho deciso di far partecipare questa storia sui #wattys2017
Che dite mi aiutate a portarla in tendenza?
Spero vi sia piaciuto.
All the love.
|Martina|

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora