Chapter F o u r t y - F o u r

390 22 8
                                    

New York, United States 🇺🇸
Tribeca Neighborhood,
443 Greenwich.

Era una serata "tranquilla."
Tranquilla come avrei definito una tazza di caffè freddo sul tavolo: tranquilla, finché non avessi fatto qualche passo più rumoroso o rabbioso e questo si sarebbe protratto nello spazio fino a muoverlo leggermente in onde, finché non avessi battuto un pugno, irrequieto e l'avessi rovesciato.

«Oh... stupido caffè!»

Chiusi gli occhi e mi accasciai sul materasso tenendomi la testa con le mani.
Ero distrutto.
In quell'istante capii quanto avrei voluto sentire quell'affetto che non sentivo più da due settimane.
Non potevo credere di essermi innamorato, affezionato così tanto, a lei.
Anne, mia madre, che si era fermata a casa mia per il weekend, era tornata dal centro della città, con un bus, una volta entrata in casa, bussò alla porta e vedendomi in questa situazione mi chiese che stava succedendo.

« Sai mamma, quella donna ,
Caroline, è entrata così inaspettatamente nella mia vita uscendone via per uno stupido sbaglio, mi sento male soltanto al pensiero.»

Tutto ciò stava mandando all'aria tutte le mie certezze.

«Se ti faceva ridere quando non ne avevi la minima voglia, è qualcuno di davvero speciale.
Tu meriti qualcuno che ti ami con ogni battito del suo cuore.
Puoi anche continuare ad andare avanti, ma certe cose non cambieranno mai Harry.
Andare avanti difficile, ma dimenticare lo è ancora di più.
Possiamo archiviare ricordi, metterli da parte cercare di rimpiazzarli con altri ma dimenticarli completamente è impossibile.
Anche quando si fa tutto pur di non tornare sui propri passi una piccola parte di noi continua ad aggrapparsi al passato. »

Ero stanco di pensarci costantemente procurava solamente dolore.

"Harry, tesoro, scappare non è un modo per risolvere le cose.
Puoi sfuggire più veloce e lontano che puoi, ma la verità è che, dovunque tu vada, resti sempre dove sei. »

Hai ragione mamma, ma che cosa potevo fare... non avevo altra scelta, mi sentivo schiacciato, non mi sentivo me stesso.»

«Ritrova te stesso,
oppure impara a perdere tutto.»

Disse mia madre dandomi un bacio sulla fronte, prima di uscire dalla stanza.

«Darcy...»
sussurrai mentre mi chinai aprendo le braccia per abbracciare mia figlia.

«Papà »
«Dimmi piccola.»
«Mi è caduto quel dentino che ballava ieri... ho paura, io non voglio essere senza denti, ora lo devi incollare?»

Sghignazzai all'ingenuità di mia figlia, era così carina con quella piccola fessura  tra i  suoi dentini.

«No amore, presto ne crescerà uno nuovo. Intanto, stasera, cerca di chiudere gli occhi presto presto...
E avrai una bella sorpresa.
Metti il dentino sotto il cuscino o vicino al comodino e domani al tuo risveglio troverai qualcosa.
La Fatina dei denti volerà, piano piano, in camera tua, mentre tu stai esplorando i sogni più belli - perché certo, non desidera farsi vedere! - e prenderà il tuo dente per custodirlo con cura.
In cambio, ti lascerà, un piccolo dono...»

Un paio di braccine sottili mi circondò il petto ed io chiusi gli occhi, affondando la testa nel collo della mia bambina.

«Buonanotte, piccola mia.»

Uscì dalla stanza, dirigendomi all'esterno del mio appartamento.

«Buona sera.»

Disse la vicina di casa, mentre mi diressi verso la mia villa.
Nel frattempo cercavo le chiavi , per inserirle nella serratura e poter tornare a 'casa' dopo una giornata pesante di lavoro.

«Buona sera a lei.»
Ricambiai il saluto.
Entrambi andammo per le nostre strade.
Aprì la porta e una volta entrato la chiusi totalmente con un giro di chiave.

Appoggiai la borsa di giocattoli che tenevo tra le mani, sul pavimento, per poi tornare nella stanza di Darcy.

Le sistemai le coperte e la baciai la sua fronte, assicurandomi che fosse caduta in un sonno profondo.

«Sogni d'oro.»

Sussurrai dolcemente, spensi la sua luce notturna, chiudendo tranquillamente la porta e tornai tranquillamente in camera, mia madre entrò nella mia camera, raccontandomi vecchi fatti riguardanti la mia infanzia.

«Sí , Harry ricorderò per sempre il giorno in cui persi il tuo primo dentino, eri così buffo!»

«Ehi! Non ero buffo, ero carino!»

«Sei sempre stato un bambino carino!
Non volevo dire questo, nel senso che vederti senza un dente era divertente, stavo dicendo, che aspettavi con ansia l'arrivo della fatina dei denti, tanto che non riuscivi a dormire, e quando ero arrivata a nasconderti i soldi i sotto al letto, hai aperto gli occhi così mi sono nascosta sotto al letto per poi correre via dalla tua stanza.»

« Avevi paura di essere stata scoperta eh mamma!»

«Sì, con te e tua sorella ho passato dei momenti indimenticabili. A volte mi mancano tutti questi ricordi, vorrei ritornare indietro e crescervi una seconda volta.»

Era doloroso ma altrettanto bello ricordare il mio passato.

Aspettammo insieme mezza notte.
E poi con il suo aiuto mi intrufolai silenziosamente nella stanza di Darcy, sollevai il cuscino presi il dentino nascosto sotto di esso è lo estrassi senza svegliare la piccola, al posto del dentino ci misi un nuovo giocattolo tanto desiderato da lei, perché i soldi, non erano molto graditi da lei, infondo era solo una bambina.
___________________________

Commenti e stelline...  non vi costa molto!

Per favore, io  non ho tempo di aggiornare, ma voi dovete almeno leggere i capitoli, non ci sono abbastanza letture nello scorso capitolo, se non lo avete letto fatelo ora, non mi va di scrivere per una sola persona, se volete che la finisca qui lo faccio. Mancano meno di dieci capitoli, per favore non costringetemi a fare ciò che non voglio, concludiamola bene...
La storia è scesa dalla classifica ciò non mi importa,
voglio almeno vedere i commenti sotto ai miei capitoli, con questo voglio dirvi che pubblicherò quando otterrò minimo 8 stelline. Scusatemi.
All the love.
|Martina|

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora