Chapter t w e n t y - t w o

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New York,
United States 🇺🇸

Mi sveglio ogni giorno con il suo sorriso nella mia mente. È un bello spettacolo da vedere, così morbido e molto gentile. L' ammiro così tanto.

E come al solito, volsi lo sguardo altrove, nel vuoto ricordo di qualcosa che non appartenesse più a questo mondo.

«Papà »

sentì una vocina proveniente fuori dalla mia stanza alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti una bambina di quattro anni dai capelli biondi, con in mano il suo orsetto,seduta su un piano della scala che separava il piano giorno da quello notturno.
Mi avvicinai a lei, mi sedetti al suo fianco,abbassandomi.
I suoi occhi erano pieni di lacrime, così, la mia mano sfiorò il suo visino triste, le spostai una ciocca di capelli dal viso.

«Possibile che anche un qualcosa come la felicità sia difficile da trovare?» mi ripetevo sempre questa frase, il mio sogno era quello di essere felice, ma ogni volta che mi costruivo qualcosa, sembrava che il destino non fosse dalla mia parte; non mi ero reso conto di quanto fosse bello avere qualcuno da crescere, qualcuno che abbia un esempio di vita davanti a sè, non mi ero accorto di quanto sia prezioso avere una figlia nella vita, e era proprio lei la mia felicità.

«piccola, è tutto okay, shh.
Ci sono io qui con te.»

Dissi avvolgendole un braccio attorno il suo corpo, la sua fronte era poggiata sulle mie cosce.
«perché stai piangendo principessa?»

«scusa papà. Non voglio piangere.»

«Tutti hanno bisogno di qualcuno con cui sfogarsi, Darcy.»

«io no.»

«perché?»

«perché mi manca la mamma, a volte la vorrei abbracciare, mi piacerebbe vederti felice papà, tu sei il mio eroe.»

Le afferrai una mano, con un gesto un po' goffo, e, la posai sul mio petto.

«Lo senti?»
chiedo, con un tono di voce più dolce che mai.

«che cosa, i tuoi muscoli, papà?» domanda insicura tenendo la mano ferma.
«No piccola mia.»
spostai la mano quasi al centro del mio petto e riformulai la domanda.
«il mio cuore lo senti?»
Lei chiuse gli occhi per un secondo.
«sì lo sento!»
Disse curiosamente.
Sospirai è tornai a guardarla negli occhi.
«manca molto anche a me la mamma sai? A volte mi manca qualche battito, ma la mamma rimarrà per sempre qui, nei nostri cuori.»

Dissi puntando il dito contro al suo cuoricino.
La presi tra le braccia, sdraiandola delicatamente sul divano.

«Io ci sarò sempre per te Darcy, tu sei la mia unica felicità, tu sei l'unica mia ragione di vita, ti voglio bene»

«Anche io papà, sei il papà migliore del mondo.»

Le rimboccai le coperte e la guardai negli occhi, era davvero tenera, tanto da farmi piangere, la vedevo triste, debole e non volevo vederla soffrire, mai.

Dopo qualche minuto, porsi la tazza piena di latte alla mia bambina,che in tale momento guardava la televisione ancora con gli occhi socchiusi, assonnata.

Il tempo fuori non era particolarmente bello, quel cielo coperto, circondato da nuvole fitte, qualche goccia scivolò sul vetro della finestra dalla quale stavo guardando, avevo poca voglia di uscire.

Scrivo delle lettere, erano semplici lettere, spedite poi all'indirizzo in cui abitava, un semplice vecchio foglio di carta, ingiallito con il tempo,macchiato da inchiostro, eppure quelle lettere c'era qualcosa di speciale, era un piccolo spazio su cui confessavo il mio amore alla mia unica donna presente nella mia vita sentimentale, e mai avrei pensato che quella donna si allontanasse da me così in fretta, non l'ho ancora accettato e mai lo accetterò.

Erano solo un paio di cose che non dirò mai di persona, solo pensieri, parole e speranze, nient'altro.

Presi la penna tra le mani ed iniziai ad intingere il colore nero dell'inchiostro su un semplice foglio di carta.

«Cara Helena, ti ricordi del giorno in cui ci siamo incontrati e ti ho versato il caffè sulla maglia?
Pensavo che me l'avresti fatta ripagare. Ma non l'hai fatto.»

A volte per ritrovarsi bisogna perdersi, quasi del tutto.

Il passato segna, lascia un'impronta indelebile nelle nostre vite,nelle nostre personalità e nei nostri caratteri. Noi siamo il nostro passato, siamo la conseguenza di eventi che ci sono capitati durante la nostra vita. Di questo ne ero certo.
Infatti guardandomi allo specchio pensavo che qualcosa, da qualche parte nel mio passato fosse andato storto.

Tutte le cose splendide e preziose svaniscono così in fretta... e non tornano indietro

Inizi ad autodistruggerti lentamente, tralasciandoti nella tua spirale di dolore,ormai, obbligato a subire qualcosa che non ti appartiene, il vuoto.
Basta un niente, un imprevisto, un'azione non calcolata, un gesto premeditato che ti ritrovi in una realtà che non ti saresti mai immaginato.
Nemmeno nei tuoi incubi peggiori avresti mai pensato potesse succedere qualcosa del genere.
In tutto ciò non c'è alcuna via uscita, un'alternativa, e nemmeno un mezzo per scappare.

Ed è incredibile come l'amore, sia il fulcro di tutto, come inchiostro sulla pelle.

—I hope you have found this place inside where there is joy, you deserve a life full of beautiful things, I wish you the best —
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Writer space:

Ehilà!
Buona sera, so che è tardi, che avrò fatto errori e so anche che forse non leggerete tutti ora... ma ciò che mi importa è il vostro parere.
Grazie per le visualizzazioni e tutto il supporto che mi state dando è mi avete dato fino ad ora.
5 commenti per postare  il prossimo capitolo.

All the love
Martina 💕

After She Died |H.S.| - #Wattys2017 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora