18.

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<<Lasciate in pace Yume.>>
Shiro guardò con disprezzo il gruppo di ragazzi che aveva davanti, gli stessi che avevano preso in giro la sua amica.
<<E perché mai? Ti sei forse innamorato di lei?>>
<voi lasciatela in pace. Non lo ripeterò un'altra volta.>>
Detto questo se ne andò, ignorando le risate di scherno del gruppetto.

<<Fratellone!>> Kyoko corse verso di lui. <<Torniamo a casa insieme?>> lui le cinse un braccio intorno alle spalle.
<<Imouto, davvero gli umani sono così interessanti?>> lei sorrise. <<Lo sono eccome. Vedrai, più conoscerai gli umani, più saranni interessanti!>>
Entrarono in casa ridendo e scherzando, ignari che quella spensieratezza sarebbe svanita presto.
Kyoko andò in camera sua, mentre il fratello usciva, perso in chissà quale riflessione.
Mentre la ragazza studiava, una figura minuta entrò nella stanza. <<Nee-chan?>> Kyoko sorrise. Era da un pò che non vedeva Hinami, ma le sembrava rilassata e si era ripresa -almeno in parte- dalla perdita dei genitori.
<<Posso farti compagnia?>> Kyoko annuì e si sedettero sul letto, fianco a fianco. Dopo alcumi minuti di silenzio, sentirono un tonfo provenire dall' Anteiku. Il rumore si ripeté, seguito da urla strozzate.
Kyoko si avvicinò titubante alle scale che conducevano di sotto, seguita da Hinami. Probabilmente c'era una rissa -era pur sempre un bar per ghoul- ma lei aveva un brutto presentimento.
Scese silenziosamente le scale e sbirciò all'interno.
La scena che vide per poco non la fece urlare.
I tavoli erano a terra, la finestra rotta in mille pezzi, come un puzzle da fare; a terra giaceva Touka, ferita. Un uomo alto e massiccio, con i capelli chiari e lo sguardo psicopatico, teneva Kaneki, coperto di sangue, per il colletto; a fianco a lui c'era un ragazzo più basso, che somigliava incredibilmente a Touka.
<<Sorellona, che succede?>> Kyoko si girò verso Hinami.
<<Hinami, ora ascoltami: devi correre,chiama aiuto. Corri più veloce che puoi, non guardarti indietro. Chiaro?>> Hinami annuì spaventata e corse più veloce che poté, con il cuore a mille e le gambe che le bruciavano.
Kyoko si voltò. Non poteva restare ferma mentre l' Anteiku e tutto ciò che amava veniva distrutto.
Contò fino a tre.
Uno
Cercò di fermare il tremore delle mani.
Due.
Attivò la kagune.
Tre.
Fece un respiro profondo.
Ed entrò
<<Ma guarda, e tu chi saresti?>> la voce gelida del ragazzo le sembrò quasi una lama.
<<Oh, un altro ghoul con un solo occhio.>> l'uomo la prese per il collo, togliendole il respiro.
<<Che ne facciamo di lei, Jason?>>
Jason.
Kyoko aveva sentito quel nome più e più volte, pronunciato dai ghoul con grande paura.
Si trovava davanti a uno dei ghoul più forti e psicopatici di Tokyo.
E lui l'avrebbe uccisa.
Chiuse gli occhi e vide la sua vita scorrere come un film: i giorni di scuola, le serate con Sayu, i baci di Ryuga, la caccia con Touka, l'amore di suo fratello.
Non voglio perdere tutto questo.
Jason venne spinto e lei cadde in braccia sconosciute ma rassicuranti. Sbatté la schiena a terra e quando aprì gli occhi, trovò Shiro, ansimante e con la kagune che gli sventolava sulle spalle e lo sguardo preoccupato.
<<Kyoko, devi scappare subito. Corri, trova un posto sicuro e chiama aiuto.>>
Lei scosse la testa <<No, non posso lasciarti qui.>>
Dietro di loro, Jason si stava schioccando le dita.
<<Fà come ti ho detto! Ti ho già persa una volta, imouto. Non succederà ancora. Corri!>>
Lei uscì dal retro del negozio e corse in strada, mentre Shiro combatteva contro Jason. Le lacrime le stavano accecando la vista, era confusa e non sapeva dove andare.
Si costrinse a calmarsi e seppe subito dove andare.

<<Hei Kyo-chan che sorpr->> il sorriso si Ryuga si spense appena vide l'espressione spaventata della ghoul.
<<Che succede?>> lei si gettò tra le sue braccia, singhiozzando.
Andarono in camera del ragazzo e lui ripeté la domanda <<Kyoko, che succede? Così mi spaventi.>>
La ragazza sospirò.<<All' Anteiku s-sono arrivati dei ghoul. Dei ghoul molto molto forti. Stavano per prendere Kaneki, io ho cercato di difenderlo, poi è arrivato Shiro e...>> scoppiò di nuovo in lacrime, mentre Ryuga la abbracciava. <<Se hanno fatto del male a Shiro, io non...>>
<<Shh, Shiro è forte. Starà bene.>>
Ryuga non seppe cosa dire, poi prese il suo cellulare. <<C'é qualcuno che puoi chiamare?>> Kyoko annuì e compose il numero di Yomo; gli spiegò la situazione per filo e per segno, singhiozzando. Quando chiuse la telefonata, era leggermente più più calma. <<Dice che sta andando all' Anteiku e mi chiamerà appena arriva. >>
Ryuga le strinse un braccio intorno alle spalle.
Per Kyoko fu l'attesa più lunga e snervante della sua vita. Cercava di non pensare al peggio e intanto fissava il vuoto, costringendosi a non disperarsi. Ryuga, dal canto suo, faceva di tutto per rassicurarla.
Quando finalmente il telefono squillò, la ragazza si precipitò a rispondere. <<Sì. Sta bene? Okay. Arrivo subito.>> disse e chiuse la telefonata. <<Dobbiamo andare all' Anteiku, subito.>>

Quando i due entrarono nel bar, i dipendenti dell' Anteiku si davano da fare per sistemare il caos creato da Jason.
<<Kyoko!>> Junko corse verso la figlia, abbracciandola. <<Stai bene?>> lei annuì e si diresse sul retro, dove trovò Shiro, con una fascia intorno al braccio e lo sguardo affranto.
Kyoko corse verso il fratello e lo strinse tra le braccia, dando libero sfogo alle lacrime.
<<Scusa imouto.>>
<<Shh, non hai fatto nulla di male. Nulla.>
Yoshimura si avvicinò a loro, triste.
<<Hanno preso Kaneki.>>

Spazio autrice:
Okay, ho pianto nel scrivere questo capitolo.
Giuro.

Hybrid || Tokyo ghoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora