Prologo

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<< Sta scherzando?! >> esclamò il dottor Ochamizu. Guardò stupito il collega. Sapeva che il dottor Kazuki era leggermente andato fuori di testa di recente, ma ciò che aveva appena detto lo aveva lasciato senza parole. << È un progetto fantastico! >> rispose l'altro, sistemandosi gli occhiali sul naso. << Immagini: la forza di un ghoul e l'organismo di un umano! Sarebbe perfetto! >> disse eccitato << Ho solo bisogno di fondi, e probabilmente dovrò usare dei feti...>> Il dottore Ochamizu lo interruppe: << È impazzito? Mi sta chiedendo di darle dei fondi per prendere dei neonati e trasformarli in mostri? Assolutamente no! Non avrà nemmeno un centesimo da me, né da tutta la comunità scientifica! >> il dottor Kazuki si rabbuió. Nell'ultimo anno aveva proposto grandi progetti ai suoi colleghi scienziati e nessuno di questi era stato approvato perchè erano "moralmente sbagliati" o perchè violavano i diritti umani. Che idiozie! I suoi progetti erano fantastici! E anche se qualcuno soffre o muore,cosa importa. Per la scienza questo e altro! << Si pentirà amaramente di questo. Troverò i finanziamenti da solo, e quando tornerò, tutti voi capirete il mio valore! >> urlò diventando tutto rosso. << Vada pure! >> rispose l'altro. << Tanto nessuno la aiuterà in un progetto simile! >>
Il dottor Kazuki uscì sbattendo la porta. Il dottor Ochamizu si sedette sfinito sulla sedia del suo ufficio. Si passò una mano tra i capelli, ripensando alle parole del dottor Kazuki. Se ne pentirà amaramente. Scosse la testa, chi darebbe mai dei soldi a un pazzo come lui ?

Sedici anni dopo
Bianco. Ecco com'è tutto quando mi risveglio. E freddo. Un freddo pungente, che ti entra nelle ossa. Mi alzo piano piano e mi guardo intorno. È tutto così grande e c'è del bianco ovunque. Faccio un respiro profondo e rabbrividisco. Perchè fa così freddo? Nel Dentro non era così. Nel Dentro era caldo e non c'era tutto questa luce e tutto questo bianco. Fa quasi male agli occhi. Guardo in su. Finora il cielo l'ho visto solo in foto, ma non sapevo fosse così grande. Guardo verso giú e vedo tante piccole lucine. I Maestri mi hanno insegnato che dove ci sono le luci c'è una città, città uguale persone. Persone uguale...non so cosa significhi la presenza di persone, però forse la città è piú calda. Cammino piano piano verso giú accelera,accelera. Le gambe vanno da sole e corro, corro veloce. È così divertente! Nel Dentro non mi facevano correre, dicevano che era pericoloso, che potevo far cadere tutto o farmi male. Che importa del Dentro!dice una voce nella mia testa Siamo nel Fuori finalmente! Sì però dobbiamo fare attenzione. I Maestri lo dicono sempre :" Il Fuori è pieno di pericoli e insidie." Però è così divertente! Anche se ora mi fa male il petto, un dolore forte. Mi fermo ansimando. Sento che il cuore batte forte. Mi guardo intorno: è pieno di edifici alti e luminosi. Mi fermo e penso al Dentro. Era una semplice camera illuminata con una luce al neon, con un letto, una tv - da dove i maestri davano i loro ordini giornalieri -, e una porticina da dove entrava il cibo. Dopotutto non era così male come posto. Forse non avrei dovuto, non dovevo rubare quella scatola di fiammiferi. Ma era così bello il colore della fiamma. Non volevo che mi cadesse il fiammifero. Non l'ho fatto apposta. È caduto a terra e poi è diventato tutto rosso e caldo. Ma era troppo caldo, faceva male. Non volevo. Ricordo solo che una donna mi ha portato nel Fuori e mi ha dato una busta. Ha detto "dalla a chiunque ti trovi" poi è esploso tutto e sono svenuta. Ho paura. Ho fatto una cosa cattiva. E quando fai una cosa cattiva i Castigatori ti portano via e ti puniscono. Non voglio che mi picchino di nuovo. Continuo a camminare, ma ho tanto freddo. Non so cosa fare. Provo a bussare a un negozio, busso una,due, tre volte << Aprite, per favore. >> sussurro. Mi metto una mano sul viso e mi accorgo che è bagnato. Sto piangendo. Non l'avevo mai fatto prima. Mi siedo tremando davanti alla vetrina. Continuo a piangere e singhiozzare. Voglio tornare nel Dentro. Il Fuori è brutto. È freddo, vuoto e triste. Portatemi via. Portatemi a casa, penso prima di sprofondare nel buio.

Secondo te si sveglierà? Dice una voce. Provo a aprire gli occhi, ma ho come le palpebre incollate. Non saprei dice un'altra voce, piú femminile. È stata tanto tempo al freddo. Poi silenzio. Cerco di aprire di nuovo gli occhi. Piano piano, il buio si dissolve e vedo ciò che mi circonda. Una stanza composta da due sedie, una scrivania in fondo e un comodino. << Guarda si è svegliata! >>. Vedo un ragazzo con i capelli rasati da una parte e ricoperto di tatuaggi e una ragazza con corti capelli viola e occhi dello stesso colore. Si avvicinano a me << Hei. Sai dirci il tuo nome? >>. Io non so esattamente il mio nome. I Maestri mi hanno sempre chiamata Kappa. Lui si avvicina ancora. Vai via. Indietreggio spaventata, e cado dal letto su cui ero sdraiata. << Statemi lontano! >> urlo. Nessuno mi deve toccare. La ragazza si avvicina sempre di piú. << Ti ho detto di starmi lontano! >> le urlo, ma non mi ascolta neanche. Cerco un arma nelle mia tasche, ma ho solo la busta che mi ha dato quello donna. La tiro fuori e la lancio contro la ragazza. Il ragazzo la prende e inizia a leggere. << Il suo nome è Kyoko. Ha sedici anni e mezzo. È stata per tutto questo tempo...>> abbassa la voce e legge silenziosamente. Poi alza lo.sguardo. << Touka, è meglio se chiami il tuo capo >>

Spazio autrice
Hallo! Allora, è da un pò che volevo scrivere una fan fiction su Tokyo ghoul, ma questa sarà un pò diversa da ciò che faccio di solito. Non vi rivelo altro, ma spero vi sia piaciuta!

Hybrid || Tokyo ghoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora