28.

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L'ibrido guardò le due persone di fronte a sè: erano indubbiamente mezzi ghoul come lui, ma non riusciva a spiegarsi cosa ci facessero lì. Gli inservienti che lo nutrivano giornalmente non si vedevano da tempo, così come i Maestri che gli davano istruzioni quotidiane, perciò non capiva perchè fossero degli ibridi a fargli visita. <<Ciao>> mormorò la ragazza, avvicinandosi a lui cautamente. Allungò una mano, ma il ghoul si ritrasse sospettoso, dopotutto una delle prime cose che aveva imparato era di non fidarsi degli sconosciuti. Kyoko sospirò, senza davvero sapere come fare: c'erano altre decine di ghoul ancora da liberare e sarebbe stato difficile convincerli tutti a fidarsi di loro. <<So che hai paura di noi.>> esordì timida <<Ma siamo qui per aiutarti. >> lui la guardò di sbieco <<Qual è il tuo nome?>>  <<Nome?>> parlò finalmente lui, rivelando una voce delicata, in contrasto con il suo aspetto minaccioso. <<Qui sono sempre stato una serie di lettere e numeri.>> indicò la targa sulla porta, che confermava le sue parole. <<Beh, allora potrai sceglierne uno tu appena sarai uscito di qui.>> il ragazzo la guardò terrorizzato <<Sei pazza? Io non posso uscire!>> indietreggiò fino a arrivare alla fine della stanza, in guardia. Kyoko provò a parlare di nuovo, ma suo fratello la precedette. <<Ero come te, sai?>> <<C-come me?>> Shiro annuì. <<Già, come te: fiero, obbediente e convinto di non avere bisogno di nulla>> <<Beh, io non ho bisogno di nulla. Tranne forse di cacciarvi via.>> l'albino si avvicinò sempre di più. <<Non è vero che non ti serve nulla e tu lo sai. Credi davvero che il mondo sia solo questa stanza?>>   l'altro ghoul rimase a guardarlo, incapace di dire una parola. <<Ti sei fidato delle persone che ti hanno chiuso qui per troppo tempo, è il momento di fidarsi di chi viene dall'esterno.>>  

I tre uscirono dalla stanza e si diressero in quella di fronte, poi quella a fianco e continuarono così, aprendo cella per cella e ricevendo sguardi sospettosi, di speranza o di paura. I gemelli aspettarono qualche minuto che tutti uscissero e di radunassero  nel corridoio guardandoli curiosi,  poi Kyoko iniziò a parlare. <<So che non sapete chi siamo, ma un tempo eravamo nelle celle come voi e ora...>> <<Dopo essere scappati via avete deciso di tornare?>>  una ragazza dai capelli rosso fuoco sgomitò tra la folla e si avvicinò alla bianca, che la guardò a occhi sbarrati: era la stessa ragazza con la quale aveva combattuto in ospedale. <<E' un piacere rivederti. Non c'è il tuo amico umano?>> tutti si agitarono alla parola 'umano', ma lei continuò <<I nostri capi ci hanno ordinato di catturarvi, quindi forse non siete così buoni.>> diversi ghoul la appoggiarono e quelli indecisi furono convinti dalla frase successiva <<E tuo fratello ha ucciso uno di noi.>>  il silenzio calò intorno a loro e ogni singolo ibrido cambiò espressione, guardandoli pieni di ira. <<N-no aspettate...>> mormorò Kyoko, ma suo fratello si piazzò davanti a lei, pronto a combatterli. <<Credete ancora ai vostri capi?>> tuonò Shiro e tutti si fermarono a fissarlo. <<Vi hanno rinchiusi qui, così come hanno fatto con noi, per poi mandarvi contro i vostri stessi simili e infine abbandonarvi dentro delle gabbie!>>  <<L'hanno fatto solo perchè il mondo esterno è troppo pericoloso.>> ribattè la rossa. Kyoko spostò suo fratello da davanti a sè e guardò ciascun ibrido, uno per uno. <<Voi ci odiate. Siamo scappati lasciandovi qui e a causa nostra le persone che dovevano nutrirvi e aiutarvi se ne sono andate. Noi abbiamo visto il mondo, mentre voi eravate qui, abbandonati a voi stessi. Posso capire questo odio, dato che fino a non troppo tempo fa ero esattamente come voi: credevo che il Dentro fosse l'unico posto per me, ma mi sbagliavo. Sono uscita fuori e ho visto com'è l'esterno; ho imparato a cacciare, difendermi, ma ho anche sperimentato tante emozioni e conosciuto meglio gli umani: ho fatto amicizia con loro, me ne sono perfino innamorata>> sorrise <<E sì, il mondo di fuori non è sicuro per noi ghoul: le persone hanno paura di noi e ci sono organizzazioni che vogliono ucciderci, ma credete davvero che sia meglio restare rinchiusi qui dentro?>> tutti la fissarono senza dire una parola, finchè un ragazzo non parlò <<E chi ci insegnerà a vivere nel mondo?>> Kyoko non seppe rispondere, ma fu un'altra voce a farlo. <<A quello ci penserò io.>> tutti si voltarono verso Junko e molti sembravano conoscerla da tempo. <<Conosco un posto molto speciale: è un orfanotrofio per ghoul, dove si prenderanno cura di voi.>>  i gemelli sorrisero, fieri della loro madre.


I tre entrarono in auto, stanchi ma felici. Junko aveva dei contatti all'interno di quell'orfanotrofio e alcuni uomini avevano portato i ghoul con sè, per fargli vivere la vita che meritavano. Improvvisamente il cellulare della donna squillò. <<Oh ciao, Touka.>> rispose allegra, poi il suo volto cambiò espressione e si fece sempre più preoccupata. <<Arriviamo.>> chiuse la chiamata, interrompendo le proteste che provenivano dall'altro capo. <<Che succede?>> chiese Shiro . Junko accese il motore e li guardò seria.  <<CCG. All'Anteiku.>> Kyoko sospirò, mentre un'orribile presentimento le gravava sul petto.


Spazio autrice

Penso che tutte/i abbiate capito che cosa succederà nel prossimo (preparate i fazzoletti, ce ne sarà bisogno)

ANYWAYY  manca davvero poco al finale e non credo di essere psicologicamente pronta D:

Alla prossima! (spero)


Hybrid || Tokyo ghoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora