Tre.

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"È questo è tutto. Credi che io abbia possibilità con Matteo?" mi chiede Giada dopo la sua lunghissima spiegazione.
"Giada ma se non ti nota nemmeno. Lui vuole solo ragazze bionde ossigenate e con tette grandi. Culo altrettanto grande e vestiti aderenti." dico sdraiandomi sul letto di fianco a lei.
"Sara ma sei o no la mia migliore amica? Le migliori amiche si confortano a vicenda e non come fai te." si alza di scatto da vicino a me e si siede sulla sedia.
"Voi che ti dica cose false e farti credere quello che non è, oppure vuoi la verità?" gioco con un cuscino e sorrido.
"Riesci sempre a zittirmi, cazzo." dice con un tono duro ma sorride lo stesso. Sorrido anche io e mi alzo.
"Vado in bagno, tu non sbavare troppo su Matteo eh" gli punto il dito e lei mi fa la linguaccia.
Percorro il corridoio messaggiando con mio fratello. Mi fermo in mezzo al corridoio dove Giada ha uno specchio. Mi guardo per un secondo, distogliondo lo sguardo dal telefono. Non sono più una palla di ciccia, sono più fine. I capelli sono più lunghi e tinti di un blu acceso e non più marroni come dieci anni fa. Il mio stile è decisamente cambiato e non vesto più di rosa e viola, adesso solo nero, rosso e grigio. Sorrido soddisfatta e torno a messaggiare.
Apro la porta del bagno e mi trovo Mirko mezzo nudo che si sta facendo la barba.
"Puoi anche mettere un asciugamano o un accappatoio eh." dico entrando in bagno. Lui mi guarda stranito.
"Sono in mutande, è la stessa identica cosa." apre il rubinetto e si sciacqua la faccia. Continuo a guardare il suo fisico scolpito. Prima era tutto ossa e sembrava un anoressico. "Però ti piace quello che stai guardando eh." sorride beffardo e si poggia alle piastrelle.
"La convinzione frega le persone, caro." dico legando i capelli in una coda alta. "Poi ti fai la barba e non hai nemmeno un pelo. Idiota." continuo e lo guardo.
"Bambina." dice guardando i miei capelli. "Ora tingi anche i capelli eh. Lo hai fatto fare anche a Giada." scuote la testa. Giada invece ha tinto i capelli di rosa perla e devo dire che le sta decisamente bene.
"Io non ho costretto nessuno a tingere i capelli, altrettanto Giada. Abbiamo deciso insieme di farlo. Adesso esci da qui che hai già rotto tre quarti di cazzo." sbraito e lui sorride ancora.
"Sei proprio come dieci anni fa. Una bambina capricciosa e viziata." sorride e non si muove di un millimetro da quelle piastrelle.
"Nemmeno tu sei cambiato, sei sempre il solito prepotente del cazzo. Esci da questo fottuto bagno, adesso." gli ordino ma lui neppure questa volta si muove.
"Dai su, piangi. Piangi come dieci anni fa. Quando io ti stufficavo e piangevi tantissimo. Piangi come quando io ti menavo." si avvicina e mi guarda fisso negli occhi per vedere se sono pieni di lacrime. Ma i miei occhi sono normali, sorrido divertita quando scopre che non sto per piangere.
"Adesso esci." dico un ultima volta.
Lui esce senza dire una parola, sbattendo la porta. Idiota. Lo odio come dieci anni fa. Lo odio come non ho mai odiato nessuno, è ancora prepotente e sfacciato come quando era piccolo, come quando mi prendeva in giro insieme agli altri ragazzi, come quando aspettava il momento giusto per farmi piangere.
Esco dal bagno e vado da Giada.
"Io torno a casa. Si è fatto tardi, ci vediamo domani a scuola." gli lascio un bacio sulla guancia.
"Ti accompagno alla porta." si alza e lascia la matita sulla scrivania.
Scendiamo le scale ridendo.
"Ci vediamo domani a scuola. Vengo io da te, come al solito" dice sorridendo e mi abbraccia.
"Ovvio" rido e apro la porta. Mirko scende le scale e mi guarda, gli lancio un occhiataccia e me ne vado chiudendo la porta.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora