Quattro.

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Mirko Pov's
"Meno male, è andata via. Pensavo che non sarebbe più andata via." scendo le ultime scale e mi siedo sul divano, seguito da Giada.
"Mirko piantala. Non fare sempre lo stronzo con lei." dice tirandomi uno schiaffo sul braccio.
"Non la sopporto. Si comporta come una bambina capricciosa" dico cambiando canale della TV.
"Questo era dieci anni fa. Okay, si, piangeva di continuo e non sapeva difendersi ma adesso è diversa. A dire la verità adesso e lei che deve difendermi." Giada abbassa la testa grattandosi la nuca. Non le credo. Giada è sempre stata coraggiosa e menava tutti quelli che prendevano in giro Sara, non li lasciava stare un secondo quando Sara scoppiava a piangere per un non nulla. Molte volte ha menato anche me. Non potevo ridere alle battute degli altri perché Sara piangeva e dopo Giada mi menava a sangue.
"Se lo dici tu." dico abbracciandola. Ho sempre adorato Giada. È la cugina migliore del mondo. Quando dieci anni fa mamma smise di mandarmi qui, io provai a scappare di casa per venire da Giada. Inutile dire che mi trovarono tra i cespugli con un braccio rotto perché mi ero lanciato dalla finestra del bagno al piano terra.
"Mi sei mancato." mi stringe e io sorrido.
"Anche tu, Meme." sorride a quella frase. Meme è un nomignolo che le ho dato quando eravamo piccoli. Spesso giocavamo alle macchinine e lei faceva quel verso con la bocca e io da quel giorno la chiamo così.
"Guardiamo la TV, va." dice prendendo il telecomando dalle mie mani e girando. Scuoto la testa e ridacchio.

Sara Pov's
"Sono a casa." urlo dal corridoio per farmi sentire.
"Sara tra dieci minuti a tavola." mia madre si piazza davanti a me e mi guarda.
"Cosa?" le chiedo levando le scarpe.
"Niente." dice semplicemente.
"Allora perché mi guardi?" chiedo stringendo la coda.
"Così." dice e va via. Scuoto la testa e salgo le scale. Mamma è una donna davvero strana e a volte mi fa paura. Poso lo zaino vicino alla scrivania e lancio il telefono sul letto. Giada ancora non mi ha messaggiata, forse sarà con Mirko. Mirko. Quello stronzo sfacciato e prepotente. Dio quanto lo odio.
Metto le ciabatte e vado in bagno. Mi strucco velocemente e scendo le scale.
"Eccomi." urlo sedendomi vicino a mio fratello che mi da un piccolo pugno sulla spalla e che io ricambio. Lui mi tira uno schiaffo sulla gamba e lo guardo male tirandogli un calcio.
"Ragazzi." ci guarda male papà.
"Scusa" dico abbassando la testa, ridacchiando. Papà sorride divertito e scuote la testa.
"Ecco qua." arriva mamma con la pizza. I miei occhi si illuminano a quella visione.
"Non sbavare Sara." mio fratello mi scuote violentemente.
"Emanuel" papà lo rimprovera mentre mamma sorride. Si siede vicino a papà e prende un pezzo di pizza.
"Oggi ho sentito la mamma di Giada. Ha detto che Mirko è tornato qui." dice mamma mordendo la pizza. Mia mamma e la mamma di Giada sono amiche proprio come noi, inutile dire che si dicono tutto.
"Mirko? Oddio è da dieci anni che non lo vedo." interviene Emanuel stupito. Lui e Mirko erano amici e spesso giocavano insieme.
"Dieci anni." papà è stupito quasi quanto Manu.
"Si va bene basta parlare di Mirko. Mangiamo la pizza." dico infastidita.
"Tu lo hai sempre odiato ecco perché non vuoi parlarne." dice Emanuel masticando.
"Mastica e stai zitto." lo ammonisco io. "Vado in camera mia. Non ho più fame." dico alzandomi.
"Va bene. Vai a letto presto e non stare troppo a telefono." mi dice mamma alzando un dito.
"Va bene. Notte." dico e salgo le scale correndo. Dieci minuti dopo mi chiama Giada e rimaniamo a telefono fino alle dieci. Lei comincia a parlare di nuovo di Matteo e di quanto è bello. Di quanto è zoccola Cristina e di quanto io non capisca un cazzo di ragazzi bellissimi.
"Giada ti prego smettila." la zittisco. Ma dopo un secondo ricomincia.
"Giada ha detto zia vai a letto e smettila di parlare a telefono con Sara." sento la voce di Mirko pronunciare il mio nome con disprezzo. Idiota. "Sara devo andare. Mamma ha cominciato a rompere." dice Giada, salutandomi. Attacco la telefonata e mi alzo dalla poltrona.
Mi faccio un bagno caldo. Entro nella doccia e lascio che l'acqua calda mi colpisca il volto. Mi rilassa tantissimo. Dopo venti minuti esco dalla doccia e infilo il pigiama. Sbadiglio e mi infilo a letto. Che giornata pesante.

Un Secondo Per Me: mi sono accorta che all'inizio della storia c'è scritto Noemi ma in effetti la protagonista si chiama Sara. Stavo decidendo il nome e per primo avevo messo Noemi ma poi l'ho cambiato. È SARA non NOEMI. Sono io la mongola che dimentica di cambiare, sorry..☺🌈😣

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora