Quattordici.

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Mirko Pov's
"Mirko, alzati che ci devi accompagnare a scuola." Giada bussa senza tregua alla porta. Mi rigiro nel letto e sbuffo. Mi alzo e apro la porta della camera.
"Buongiorno anche a te, cugina." dico aggiustando i capelli.
"Si, buongiorno, muoviti e accompagnaci." la guardo sbadigliando.
"Che rottura che sei eh." dico prendendo una maglietta pulita e le chiavi della macchina.
"Taci e muoviti, dobbiamo passare a prendere Sara." dice lei scendendo le scale e aprendo la porta di casa. Annuisco ed esco di casa e vado a prendere la macchina mentre Giada continua a lamentarsi e a urlarmi contro parole incomprensibili.
"Sali, dai." dico abbassando il finestrino.
"Grazie al cielo eh." dice guardandomi malissimo. Dopo cinque minuti arriviamo a casa di Sara e Giada suona ininterrottamente il clacson. Sara esce dopo poco con un sorriso a trentadue denti, i suoi occhioni grandi e i suoi capelli blu legati perfettamente in una treccia.
"Buongiorno." dice salendo in macchina e dando un bacio sulla guancia di Giada. Faccio un cenno con la testa e metto in moto l'auto.
"Dio, tra cinque giorni c'è la festa di Matteo e sono così eccitata." dice Giada con gli occhi scintillanti torturando il mio braccio.
"Il braccio, cugina." dico guardandola male.
"Oh, scusami." dice lasciando il mio braccio e soffocando una risata mentre Sara non riesce a trattenerla. Scoppia in una risata rumorosa. La sua risata è contagiosa e quindi fa ridere anche Giada e poi me. "Allora, hai deciso Sara?" chiede dopo aver smesso di ridere. Sara la guarda negli occhi e annuisce decisa.
"Si." dice seccata. "Ti ho detto mille volte che le sue feste le odio." dice sbuffando.
"Perché, che hanno che non va?" chiedo guardando la strada.
"Tutto. Sono pessime e non so neanche come fanno a definirle feste quelle cose." dice con un tono serio.
"Capisco." dico solamente e fermo l'auto davanti al cancello della scuola. Giada scende di corsa mentre Sara sbuffa e apre la portiera.
"Che succede?" le chiedo girandomi.
"Niente." dice lei fredda. È strana e voglio sapere che ha.
"Dai dimmi tutto." dico prendendole un braccio.
"È che Giada va alla festa con un ragazzo e a me quello non va proprio giù." dice in una sola volta, gesticolando.
"Che tipo è?" le chiedo. Sapere che Giada esce con un ragazzo che a Sara non va giù mi innervosisce, di solito hanno gli stessi gusti riguardo ai ragazzi.
"È uno tutto muscoli e poco cervello, tutte le ragazze cadono ai suoi piedi e so che è capace di prendere in giro Giada." dice guardando Giada che parla con delle ragazze.
"Sappiamo Giada com'è fatta e se le diciamo che non può uscire con lui, sarebbe capace di scappare di casa per andare a quella festa." dico grattandomi la nuca.
"Hai ragione, vorrei seguirla ma se poi mi scopre?" dice lei timorosa.
"Meglio di no, Giada sa cavarsela benissimo da sola e quando vedrà qualcosa che non va alzerà i tacchi e prenderà un taxi per tornare a casa." dico ridacchiando.
"Già, hai ragione." dice lei tra le risate. La campanella della scuola suona e Sara sbuffa. "Ci si vede." dice uscendo dalla macchina e facendo un cenno con la testa.
"Ciao." dico sorridendole. Lei si allontana ed entra nel portone della scuola. Metto in moto l'auto e vado via.

Sara Pov's
Dopo due ore di lezione comincio veramente ad annoiarmi.
"Sara." mi da una gomitata Giada di fianco a me.
"Eh." dico guardando alla lavagna. Se quella di matematica ci becca a parlare, ci caccia dall'aula e ci mette una nota.
"Ieri sera mi ha contattata Matteo e ha detto che non vede l'ora di andare alla festa con me." dice lei guardando Matteo che parla con un ragazzo davanti a lui.
"Oh che bello." dico sarcasticamente.
"Dai Sara, riesci ad essere contenta per me almeno una volta?" mi chiede guardandomi male.
"Sono sempre felice per te, ma non se sei con lui." dico seccata.
"Ma perché non ti va giù? Che è successo?" mi chiede facendomi girare verso di lei. La campanella della ricreazione suona e Giada continua a guardarmi. "È successo qualcosa tra voi due?" chiede ancora incrociando le braccia.
"Giada ma sei scema per caso? Io e lui In tutto questo tempo non ci siamo mai parlati veramente." dico incazzata.
"Dai, stavo scherzando." dice lei ridendo. La guardo malissimo e le tiro un calcio.
"Sei una stronza. Pensavo che non ti fidassi di me." dico mettendo il broncio.
"Mi fido tantissimo, idiota. Il fatto è che mi piace vederti incazzata." dice ridendo ancora. Rido anche io e le faccio la linguaccia. Lei mi abbraccia e ci alziamo per andare vicino al termosifone. Ormai tutti sanno che quello è il nostro posto e nessuno si avvicina mai lì.
"Così vai alla festa di Matteo e ti viene a prendere lui." si avvicina Cristina con le sue amichette del cuore. La odio con tutta me stessa e so che il sentimento e reciproco. Ci odiamo fin da piccole, siamo sempre state in classe insieme e non ci siamo mai sopportate. Io e Giada siamo sempre state insieme e lei faceva di tutto per farci litigare ma non ci è mai riuscita.
"Sì, problemi?" ribatte Giada guardandola male.
"Stronzetta, ti ricordo che Matteo è mio e che nessuono può prendersi le mie cose." dice lei avvicinandosi. Mi scappa una risata quando vedo che si sta staccando una ciglia finta. "Cosa ti fa ridere tanto?" chiede guardandomi malissimo.
"Tu." dico seria senza muovere nemmeno un muscolo.
"Io faccio ridere? Ti sei vista tu?" dice guardanomi da testa a piedi.
"Lo so di non essere bella quanto te reginetta del cazzo, ma io non ho bisogno di mettere le ciglia finte che poi sono messe male." dico e tutti scoppiano in una risata rumorosa. Si tocca la faccia e si rimette a posto le ciglia, con una faccia rossa dalla vergogna.
"Perdente." dice voltandosi.
"Io perdente? Ma se quando andavamo alle medie nessuno ti guardava minimamente e tutti ti evitavano e facevano di tutto per starti lontana perché eri insopportabile. Ora solo perché hai quattro cagnoline che ti seguono come se tu fossi la loro padrona, ti ritieni migliore? Sei solo una ragazzina viziata che piange se le si spezza un'unghia. Hai il paparino pieno di soldi ed è grazie ai suoi soldi che ti compri gli altri. Ed è solo per questo se gli altri ti seguono e fanno quello che vuoi, perché ti usano." dico mentre tutto gli altri restano in silenzio. Lei mi guarda con gli occhi che brillano di rabbia e disprezzo. Sul mio volto appare un ghigno e Giada mi da una pacca sulla spalla.
"Adesso chi è la perdente?" dice Matteo dietro di lei. Tutti ridono e qualcuno fischia rumorosamente. Lei guarda Matteo e poi me e Giada. Va via facendosi spazio tra gli altri ragazzi che continuano ad applaudire.
"Sei stata magnifica, ragazza." si avvicina Matteo e mi da il cinque.
"Anche tu non sei stato male." dico sorridendo. Lui ride e comincia a parlare con Giada. Non è tanto male come pensavo, sotto sotto è stato l'unico che ha affrontato Martina senza farsi problemi.
"Sei stata epica, ho registrato tutto." dice Carlo ridendo come un matto. Qualcuno doveva pure dirle che non fa paura a nessuno. La strega cattiva è stata messa KO.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora