Nove.

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Io e Giada abbiamo comprato un vestito uguale. Lei lo ha comprato nero mentre io rosso scuro. Sono bellissimi.
"Dio non vi stancate mai?" dice Mirko sedendosi su una panchina.
"Per niente. Passiamo ore a fare compere." dice Giada guardando una vetrina di fronte a lei.
"Che ore sono?" chiedo e mi sale l'ansia. Avevo detto a mamma che sarei tornata presto.
"Le undici e mezza." dice Giada posando il telefono in tasca.
"Cazzo. Avevo detto a mamma che sarei tornata per le undici. Mi riaccompagnate a casa?" dico guardando Mirko che sbuffa.
"Proprio ora?" dice senza guardarmi negli occhi.
"Non vuoi? Okay lascia stare, torno a piedi tanto ci metto solo venti minuti ad arrivare a casa." dico prendendo la busta e andando via.
"No, Sara, torna qui." sento Giada urlare ma non mi volto. Mirko è un coglione e non mi va proprio di stare in macchina con lui. Esco dal centro commerciale e cammino verso casa.

Mirko Pov's
"Mirko ma che cazzo fai eh?!" sbraita Giada dandomi uno schiaffo sul braccio.
"Io stavo scherzando è lei che l'ha presa seriamente. Vedi? Si comporta ancora come una bambina. Non è mai cresciuta, Giada, mettitelo in testa." dico alzandomi dalla panchina ed entrando in un negozio di scarpe. Quanto cazzo se la prende per quella. È troppo cocciuta Sara e vuole sempre averla vinta. Mi da fastidio che Giada le sia tanto legata. Sara non si merita tante attenzioni da parte sua, perché è insopportabile.
Esco dal negozio con un paio di scarpe e Giada mi guarda.
"La mia migliore amica è tornata a casa a piedi e tu compri delle scarpe?" dice fulminandomi con gli occhi.
"Cazzo Giada, come sei petulante." dico prendendo le chiavi dell'auto. "Andiamo." dico camminando. Lei sbuffa e cammina.

Sara Pov's
Arrivo a casa mezza sudata e con i piedi a pezzi. Levo le scarpe e riprendo fiato appoggiandomi alla porta di casa.
"Sara ma che è successo?" mi chiede mamma uscendo dalla cucina.
"Niente mamma, non avevo visto l'orario." dico legando i capelli in una coda.
"E perché sei sudata e respiri a fatica?" mi chiede indicando la mia fronte.
"Perché.." e ora cosa mi invento? "Perché prima di tornare sono andata a correre e ho sudato." dico tutto in una volta.
"Ah, e quella busta?" dice indicando la busta ai miei piedi.
"È un regalo di Giada per il nostro anniversario di amicizia. Ora posso andare a fare una doccia o vuoi continuare con le domande?" dico guardandola e prendendo la busta.
"Vai." dice e torna in cucina. L'ho scampata per fortuna. Tutta colpa di Mirko che non mi ha voluto riaccompagnare.
Apro la doccia e mi ci fiondo sotto. Cazzo che sudata che ho fatto, non ricordavo che casa mia fosse così lontana dal centro. Sento squillare il telefono e questa sarà di sicuro Giada. Chiudo il soffione e prendo il telefono che avevo appoggiato a terra su un asciugamano.
"Pronto?" dico e asciugo il vetro da alcune goccioline.
"Sara? Stai bene?" mi chiede Giada tutta preoccupata.
"Si stai tranquilla. Tutto bene." dico ridacchiando.
"Oggi vieni a casa, vero?" chiede rumorosamente.
"Certo che vengo, Giada. Ci vediamo oggi da te. Ti voglio bene, ciao." dico attaccando il telefono e sospirando. Un altro giorno di battaglia contro il super coglione Mirko.

Mirko Pov's
"Un secondo eh che cazzo." urlo andando ad aprire alla porta. Neanche il tempo di infilare dei pantaloni. "Oh ma tu guarda chi si rivede." dico sbuffando alla vista di Sara.
"Zitto e fammi entrare." dice spingendomi e sbuffando anche lei.
"Giada è di sopra." dico sedendomi.
"Non ti ho chiesto niente." dice salendo le scale.
"Bambina." sussurro bevendo del succo.
Dopo dieci minuti scende Giada con Sara per mangiare qualcosa e io me ne salgo in camera mia. Se iniziano a parlare non la smettono più. Giada è sempre stata così chiacchierona ma Sara no. Sarà stata contagiata sa Giada.
"Il telefono." sussurro toccando la tasca. Percorro di nuovo il corridoio finché non mi trovo di faccia Sara. Si ferma anche lei e mi guarda.
"Ti levi o cosa?" chiede infastidita.
"Potresti spostarti anche tu eh." dico incrociando le braccia.
"Precedenza alle ragazze. Non hai mai sentito parlare di educazione?" dice lei   sorseggiando dalla bottiglia d'acqua.
"Si ma non la uso spesso con quelle come te." dico facendo un cenno con la testa. "Ah a proposito, com'è andata la passeggiata?" dico ridacchiando.
"Oh scusa, mi è scivolata." dice bagnandomi il torso nudo con l'acqua.
"L'hai voluto tu, Sara." dico e la prendo sulle spalle.
"Mirko non fare cazzate. Dove mi porti. Mirko mettimi giù." dice riempendomi di pugni.
"Ah, ecco qua una bella doccia calda." dico mettendola nella vasca e aprendo il soffione.
"Mirko che cazzo fai. Smettila cazzo. Mirko." dice lei coprendosi il volto con le mani.
"Te la sei cercata." dico chiudendo il soffione e uscendo dal bagno.
"Che succede?" chiede Giada.
"Niente. Sara sta facendo una doccia." dico sorridendo.

Sara Pov's
"Cazzo. Che bastardo." sussurro uscendo dalla vasca e chiudendo la porta del bagno a chiave.
"Sara che succede?" mi chiede Giada bussando alla porta.
"Niente. Sono in vasca. Scusa ma sai, la camminata di oggi mi ha sfinita e così ho fatto una doccia calda. Ti dispiace?" le dico asciugando i capelli con un asciugamano.
"No, fai pure. Hai bisogno di qualcosa?" mi chiede e sospiro.
"Avverti mia madre che stasera dormo con te e portami un pigiama per favore. Dille che lo zaino lo vado a prendere domani." dico cercando il phon.
"Va bene. Torno subito." dice e non la sento più. Questa Mirko la pagherà carissima.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora