Ventotto.

64 1 1
                                    

Mirko Pov's
Buio. Tutto quello che vedo è solo una pozza scura. Come poco tempo prima, sento tutto ma non vedo niente, sento i continui rumori della macchina a cui sono attaccato, sento le sirene delle ambulanze, sento le rotelle delle barelle. Sento anche l'odore dell'ospedale, quell'odore misto di medicinali, di nuovo e anche di paura.
"Ecco qui, fate presto." sento una voce e poi qualcuno che si avvicina alla mia mano.
"Amore mio, oddio." mamma. Sta piangendo e questo mi distrugge, non mi è mai piaciuto vedere mamma piangere, soprattutto per colpa mia. "Ti prego, non morire." mi stringe forte la mano e io vorrei fare lo stesso, ma il mio corpo è bloccato, non riesco a muovermi o a dire niente. Vorrei dirle che sto bene e che sono solo un po' ammaccato ma a quanto pare non posso.
"Resisti, campione." c'è anche mio padre, il mio grande papà. Mi mancano tanto, non li vedo da mesi ormai, ed averli così vicini e non poterli vedere è brutto, tanto. Non so cosa mi sia successo, non ricordo niente.
"Scusate, non vorrei interrompere ma la visita è finita." il dottore distrae mia madre che lascia la mia mano. No, non lasciarmi per favore, resta qui.
"Possiamo sapere com'è successo?" chiede mio padre al dottore, che di sicuro sa tutto.
"Un'auto si e catapultata a tutta velocità su di loro, prendendoli in pieno. La sua fidanzata sta bene, ha solo un braccio rotto e qualche livido." Sara sta bene, la mia Sara. Sono davvero contento per lei, ma so che adesso sta male, sia fisicamente che mentalmente. Voglio vederla, mi manca.

Sara Pov's
"Tesoro, siediti, vieni qui." mia madre mi richiama e io torno in me. Voglio vederlo, voglio vedere come sta e dirgli che andrà bene, come quando Andrea è morto, voglio stargli vicino. Sto piangendo da troppo tempo e ormai ho finito anche le lacrime.
"Mamma, voglio vederlo." corro da lei e le urlo queste parole, come se fosse colpa sua. Invece è solo colpa mia, è tutto dovuto alla mia testa cocciuta.
"Amore lo so che sei preoccupata ma anche tu non stai bene." mi poggia una mano sul braccio ingessato e mi guarda.
"Sto benissimo, vedi?! Sto benissimo, riesco a muovermi mentre invece Mirko è inchiodato su un letto." urlo e tutta la gente mi guarda.
"Sara stai calma, andai da lui dopo, adesso ci sono i suoi familiari." mio fratello mi prende per mano e mi fa sedere di fianco a lui. Mi calmo e respiro lentamente, smetto di piangere e mi lascio andare tra le sue braccia.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora