"Sono sveglia." urlo alzandomi di scatto. "Cazzo" sussurro mettendo un cusicino in faccia.
"Amore che hai?" arriva mia madre in camera sedendosi vicino a me.
"Avevo sognato che qualcuno mi svegliava e ieri avevo giurato a Giada che mi sarei svegliata puntuale per non correre a scuola e arrivare a corto di fiato." dico tutto in una volta.
"Amore, ti sei svegliata puntuale. Sta tranquilla. Alzati però sennò fai veramente tardi." dice lei accarezzandomi un braccio.
"Va bene." dico ancora con il cuscino sulla faccia. Mi alzo e metto le ciabatte. Scendo in cucina e mangio un biscotto e poi salgo a vestirmi. Sbadiglio ancora e lego i capelli in una coda alta.
"Amore Giada ancora non arriva?" chiede mamma affacciandosi alla porta.
"No ed è strano. Vado a casa sua, ci vediamo oggi." le bacio una guancia e scendo di corsa le scale. Lascio chiudere la porta alle mie spalle e corro a casa di Giada.
Busso il campanello ma nessuno mi apre. Aspetto un minuto e suono di nuovo ma niente. Cazzo, Giada apri.Mirko Pov's
Sento il campanello suonare e mi sveglio. Ma chi cazzo è a prima mattina? Mi alzo e scendo le scale lentamente. Sbadiglio e apro la porta.
"Giada ma che..." Sara mi urla contro.
"Giada sta dormendo. Che cazzo vuoi a prima mattina, Sara?" dico chiudendole la porta in faccia.
"Oh aspetta. Io e Giada dobbiamo andare a scuola. Fammi entrare, imbecille." dice spingendo contro la porta.
"Avanti. Accomodati pure eh." dico aprendo del tutto la porta. Lei perde l'equilibrio e quasi cade, ridacchio e vado in cucina.
"Ma che sta succedendo? Sara che ci fai qui?" spunta Giada dalle scale tutta spettinata.
"Giada la scuola, siamo in ritardo."dice Sara poggiando lo zaino a terra.
"Cazzo. Che ore sono?!" urla Giada toccandosi i capelli.
"Le otto e dieci." dico bevendo il caffè.
"Siamo in ritardissimo. Fila a vestiriti, Giada." dice Sara, guardando l'orologio.
"Non ci andate. Ormai siete un botto in ritardo. Mentre non si prepara si fanno le otto e trenta e poi non vi fanno entrare più." dico guardando Giada e più Sara. Si guardano per un po'di tempo.
"Ma è la seconda settimana di scuola. Non possiamo..."stoppo subito Sara.
"Dici davvero? Hai paura di un giorno di assenza. Oh Sara, mi stupisco davvero." dico in tono sarcastico e Sara scoppia di rabbia.
"Dai Sara. Ti prego, non succede niente per un giorno solo. Ormai siamo in ritardo e veramente non ci fanno entrare." dice Giada legandosi al mio discorso di prima.
"Okay ma solo perché lo dici tu." mi guarda storto. Che bambina che sei, Sara. Cresci un poco e non comportarti così con me, tanto non l'avrai mai vinta.
"Che bello. Andiamo a fare colazione al bar? Mirko vieni anche tu?" Giada mi guarda e io alzo lo sguardo. Sara sta guardando male Giada e proprio per questo accetto. Mi è sempre piaciuto farla incazzare e fare sempre il contrario di quello che vuole.
"Certo. Vado a cambiarmi e andiamo." dico guardando Giada. Mi soffermò su Sara che mi guarda sbuffando.Sara Pov's
"Giada perché hai invitato anche lui?" dico prendendo Giada per un polso.
"È mio cugino. Non potevo non invitarlo. E poi ci accompagna in auto. Dai andiamo anche al centro commerciale a prendere qualche vestito. Ci divertiremo, vedrai." dice salendo le scale e io sbuffo rumorosamente.
"Che succede? Non vuoi portarmi con te?" dice Mirko scendendo le scale.
"Avrei preferito di no, ma la scelta non è mia." dico incrociando le braccia al petto.
"Che bambina che sei." dice dandomi una spallata. Che coglione.
"Fanculo, Mirko." dico e lui sorride beffardo. Quanto cazzo posso odiarti, Mirko. Non puoi immaginarlo minimamente.
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•Il cugino della mia migliore amica•
RomanceBen dieci anni senza vedersi. Dieci anni in cui molte cose sono cambiate. Dieci anni in cui entrambi sono cresciuti, cambiati, migliorati ma comunque non si sono mai dimenticati a vicenda. Sara e Mirko, completamente diversi fra di loro uniti da un...