Mirko Pov's
"Si lo so, adesso arrivo." dico prendendo le chiavi e scendendo le scale di corsa. Mi sono addormentato, dimenticandomi completamente di Giada e Sara fuori scuola. "Giada ma se tu continui a tenermi al telefono io tardo di più." dico fermandomi sulla porta. "Si, ciao." dico e stacco il telefono. Esco e per fortuna ho lasciato l'auto vicino al marciapiede. Accendo l'auto e corro verso la scuola, cercando di non superare il limite di velocità consentito. Dopo come spiego al vigile che sto correndo cosi veloce perché la mia cara cugina e incazzata nera e che mi sono dimenticato di lei e della sua migliore amica a scuola. Ridacchio a quell'immagine. Arrivo quasi vicino scuola e intravedo i capelli colorati delle due ragazze che stanno parlando.
"Scusate il ritardo ma mi sono addormentato." dico grattandomi la nuca. Sara entra in macchina seguita da Giada che è incazzatissima.
"Ti dimentichi di tua cugina e della sua migliore amica fuori scuola? Che razza di persona sei?" dice Giada tirandomi un pugno sulla spalla.
"Ma se sono solo quindici minuti si ritardo. Non è morto nessuno, Giada." dico guardandola dallo specchietto.
"Per me sì, devo comprare un paio di scarpe per la festa e sono tipo incazzata con tutti. Soprattutto te, Mirko." dice tirandomi un altro pugno. Alzo lo sguardo verso lo specchietto e cerco lo sguardo di Sara che dopo poco lo alza. Le chiedo aiuto con gli occhi e lei annuisce.
"Dai Giada, ci accompagna Mirko a prendere le scarpe." dice, alzo lo sguardo di sbotto e la guardo malissimo mentre lei non muove ciglio.
"Sì, vi accompagno io." dico cercando di essere il più gentile che posso e con un sorriso falsissimo. Io volevo solo vedermi una partita di football e mangiare patatine, tutto qui.
"Davvero?" dice Giada tirando su col naso.
"Sì però non chiederlo un'altra volta che sennò cambio idea." dico fermandomi al semaforo.
"Oddio che bello. Grazie cugino, ti adoro." dice Giada dandomi un abbraccio.
"Sì, anche io." dico ripartendo e dopo poco svolto nel parcheggio del centro commerciale.
"Ecco qui, vi aspetto in auto." dico accendendo la radio.
"No, Mirko tu devi venire con me. Devi tenermi compagnia mentre Giada si prova tutte quelle scarpe." dice Sara prendendomi per la manica della felpa. La guardo negli occhi e le sorrido.
"Va bene, andiamo." dico scendendo dall'auto e chiudendola per bene. Lei sorride e corre da Giada.Sara Pov's
"Queste?" chiede per la quarta volta Giada mostrandoci un paio di tacchi blu con dei brillantini.
"No." dico io sbuffando mentre Mirko scuote la testa sbadigliando. Lo guardo e lui guarda me. Mi sta ammazzando con lo sguardo. Ridaccio e lui sbuffa.
"Dai, è divertente." dico dandogli una pacca su una spalla.
"Si, da morire." dice lui guardandosi le scarpe sbagliando. "Ti avevo chiesto di aiutarmi e non di lanciarmi in pasto al drago." dice lui guardandomi.
"In pasto al drago?" rido come un ebete.
"Hai da ridire su come parlo?" dice lui incrociando le braccia al petto.
"Io? Ma quando mai." dico ridacchiando.
"Pensavo." dice lui ridendo. Gli squilla il telefono e appena legge il nome subito risponde senza farsi problemi. Si allontana senza degnarmi di uno sguardo. Lo guardo mentre si allontana e non posso fare altro che pensare a con chi sta parlando. E se fosse una ragazza? La sua ragazza. La sua ragazza con cui sta da quattro anni ed è più bella di me, intelligente e lui la ama troppo. Scuoto la testa e mi metto le mani in faccia. Sapevo che innamorarmi di Mirko era la cosa sbagliata ma i sentimenti non si possono cambiare, amo Mirko e devo accettarlo.
"Che hai?" mi chiede sedendosi di nuovo. Levo le mani dalla faccia e lo guardo. "Sara, stai bene?" mi chiede toccandomi una spalla. Noto che una lacrima è arrivata a metà guancia e faccio subito per asciugarla ma la mano di Mirko mi supera e asciuga quella dannatissima lacrima. Lo guardo negli occhi e come al solito non leggo niente. Preoccupazione, rabbia, tristezza, felicità, amore, niente di niente. "Sara?" mi chiede e io come una stupida continuo a guardarlo senza fare niente. Mi posa una mano sul ginocchio e lo acarezza. A quel tocco mi sale un odio incredibile, mi tocca come se fossi la sua ragazza e lui una ragazza c'è l'ha già.
"Niente, non mi sento bene." dico tirando su col naso. Respiro profondamente. Lui mi guarda confuso e mi prende la mano. Vorrei stringerla ma ho paura, non posso farlo. Al posto mio la stringe lui e mi guarda.
"Sara a me puoi dire tutto." dice guardandomi negli occhi.
"Ho detto che non mi sento bene." dico fredda lasciando la sua mano.
"Okay." dice e si allontana da me. Fuori sembro calma e le lacrime si sono già calmate. Il problema è dentro , dentro sono a pezzi e non posso far altro che pensare a Mirko con un altra ragazza.
"Prendo queste." esce Giada dal negozio tutta felice. Mirko annuisce e si reca all'uscita dell centro commerciale. Lo seguo con lo sguardo e poi torno a guardare Giada.
"Belle." dico prendendo un tacco dalla scatola. Sono bianche e hanno un delle decorazioni floreali rosa chiaro.
"Andiamo." dice lei prendendomi per mano. Meno male che ho lei che mi fa tornare il sorriso anche quando sono a pezzi.Mirko Pov's
Mi reco alla macchina con mille pensieri. Sara era in lacrime e mi guardava con i suoi occhioni marroni e io volevo tanto baciarla in quel momento. Baciarla e dirle che la amo, ma non l'ho fatto perché ho paura. Entro in auto sbattendo la portiera e dando un pugno al volante. Che coglione che sono, perché essere innamorati è così duro e brutto. Amo Sara con tutto me stesso e vederla cosi mi fa morire dentro. Vedo le ragazze in lontananza e Sara sta sorridendo. Non capisco come faccia ad essere così calma anche se dentro è a pezzi. Mi stupisco sempre di più di lei.
"Sono troppo felice." dice Giada, beata te cuginetta.
"Mi riaccompagante a casa?" dice Sara dopo un attimo. La guardo dallo specchietto e lei fa lo stesso.
"Non vuoi venire a casa?" le chiede Giada girandosi.
"No, non mi sento tanto bene." dice lei grattandosi una mano.
"Oh." Giada dice solo questo e poi le prende una mano. Sara la stringe e poi sorride.
Dopo circa dieci minuti arriviamo a casa di Sara, dove lei abita da quando eravamo piccoli. La casa poco lontano da quella di Giada. Lei scende e si ferma a guardare Giada.
"Ti chiamo più tardi. Fammi sapere come ti senti." dice lei dandole un bacio sulla guancia.
"Certo, ciao." dice e va via senza degnarmi di un saluto. Rimetto in moto e andiamo a casa.
"Chissà cos'ha." dice Giada guardando fuori dal finestrino.
"Avrà un po' di influenza. Di questi tempi ci ammaliamo tutti." dico guardandola. Lei annusce.
"Hai ragione." dice solamente. Fermo l'auto davanti casa e lascio che Giada scendi per posare l'auto nel garage. Spengo il motore e rimango in auto ancora un po'. Sospiro e tiro indietro i capelli con le mani. Che cazzo di situazione.
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•Il cugino della mia migliore amica•
RomanceBen dieci anni senza vedersi. Dieci anni in cui molte cose sono cambiate. Dieci anni in cui entrambi sono cresciuti, cambiati, migliorati ma comunque non si sono mai dimenticati a vicenda. Sara e Mirko, completamente diversi fra di loro uniti da un...