Dodici.

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"Ma perché la scuola è così noiosa?" dico scendendo le scale della scuola.
"Non succede mai niente di nuovo." dice Giada sbadigliando.
"Già." dico posando il telefono. Alzo lo sguardo e noto che Matteo si sta avvicinando. Ultimamente Giada aveva smesso di parlare di Matteo e me ne ero completamente dimenticata. "Ehi, guarda." dico facendo un cenno con la testa nella sua direzione.
"Ciao Giada. Ciao Sara." dice lui sorridendo. Ovviamente un sorriso falso che hanno tutti quelli come lui.
"Ciao." diciamo all'unisono io e la mia migliore amica. Lei eccitata e io annoiata.
"Sabato do una festa, vi va di venire?" dice lui porgendoci due inviti.
"Certo che si." dice Giada guardandolo negli occhi. Lui le fa un occhiolino e sorride.
"Io non credo proprio. Non mi piacciono tanto le feste." dico mentendo. Non sopporto le sue di feste, che è diverso. Si ubriacano tutti e ti trovi sempre qualcona mezza nuda che balla sul bancone della cucina. Ho smesso di andare alle sue feste tanto tempo fa e dico che ho fatto la scelta giusta anche se sono costretta ad annoiarmi, visto che Giada ci va sempre.
"Fa come vuoi. Giada mi farebbe tanto piacere vederti." dice lui sorridendo come un bambino. "Se vuoi, posso venirti a prendere io, Se Sara non viene non credo che tu vuoi venire da sola." conclude accennando quasi un sussurro.
"Certo ma credo che lei verrà." dice dandomi un calcio.
"Ma anche no. " dico camminando.
"Tanto è tra una settimana. Pensateci." dice andando via, accennando un sorriso.
"Dai Sara." dice Giada pregandomi.
"No, Giada. Ho detto no. Non mi piacciono le sue feste e po non sei contenta? Ti passa a prendere lui." dico legando i capelli.
"Certo che si." dice raggiungendomi.
"E allora? Vacci con lui." dico guardandola.
"Okay. Va bene, non ti costringo." dice alzando le mani.
"Ma se non hai detto niente." dico guardandola. Non ha detto niente perché se ci fossi andata Matteo non sarebbe venuto a prenderla, ma se non ci vado è diverso.
"Taci e cammina." mi prende per il polso e cammina velocemente.

"Vieni da me dopo?" dice lei fermandosi fuori casa mia.
"Certo ma devo prima finire gli esercizi di fisica. Non mi va di prendere un due." dico prendendo le chiavi.
"Va bene ci vediamo dopo." sorride e mi lasci un bacio sulla fronte.
"Ciao." dico salutando con la mano. Apro la porta ed entro.
"Sono a casa." urlo dal corridoio.
"Amore abbiamo una bella sorpresa." dice mamma sbucando dalla cucina.
"Dimmi." dico togliendo le scarpe. Dietro di lei arriva mio fratello sorridendo eccitato.
"Passeremo la vigilia di Natale con Giada e la sua famiglia." dice eccitata anche lei.
"Mamma lo facciamo quasi ogni anno da quando conosciamo Giada." dico senza muovere ciglio. Non so cosa c'è di tanto bello. Lo facciamo da anni, ormai.
"Si ma quest'anno c'è Mirko." dice mio fratello superando mia madre. Non ci avevo pensato, Mirko. Sorrido a quel pensiero. Anche da piccoli abbiamo passato un Natale insieme ed è stata bello.
"Lo so, ho sorriso anche io come hai sorriso te." dice mio fratello.
"Ma dai Manu. Piantala." dico dandogli uno schiaffo.
"Dai, andiamo a pranzare." dice mia mamma prendendo me e Manu per mano.

Appena finito di fare quegli stupidi esercizi vado a casa d Giada come ogni giorno ormai. Busso al campanello ma non arriva nessuno.

Mirko Pov's
"Arrivo." urlo dalle scale. Apro la porta ed ecco Sara con i suoi capelli blu.
"Giada?" chiede senza dirmi un ciao.
"Ciao anche a te." dico sarcasticamente.
"Oh si, ciao." dice salutando.
"Non è in casa. È uscita con sua madre a prendere un vestito per una festa." dico sembrando confuso. Lei scuote la testa.
"Ma avevo detto che oggi dovevo venire a casa." dice prendendo il telefono.
"Lo ha lasciato qui è inutile chiamare." dico mostrando il telefono. "Entra, puoi aspettarla qui." dico facendola entrare.
"Grazie ma non fa niente." dice scendendo un gradino.
"Non ti mangio mica eh." dico alzando un sopracciglio.
"Va bene, entro." dice lei sorridendo.
Ci sediamo sul divano e si crea un silenzio imbarazzante.
"Allora che casini hai combinato?" spezza il silenzio con questa domanda. Su tante domande che poteva farmi, proprio questa.
"Ho rotto il naso ad un amico con cui avevo litigato poco tempo prima rompendogli un braccio." dico tutto in una volta.
"Oddio sei sempre così manesco. Anche da piccolo eri così." dice lei con una faccia disgustata.
"Si ma non ti ho mai rotto il braccio o il naso." dico con tono ovvio.
"Ma potevi." dice incrociando le braccia.
"Non lo avrei mai fatto." dico alzando un sopracciglio.
"Davvero?" dice lei guardandomi.
"Certo, perché avrei dovuto. Si, eri una rompi palle ma arrivare a romperti qualche osso, questo mai." dico alzando le braccia. Lei ride divertita e io non posso fare altro che sorridere. Mi piace vederla felice.
"Grazie." dice poco dopo.
"Per cosa?" chiedo aggiustandomi i capelli.
"Per non avermi rotto un osso." dice e ride come una matta. Ci guardiamo per qualche istante che per me sembra un eternità. Mi perdo nei suoi occhi, sono così grandi e belli. Lei guarda i miei occhi e sorride, uno di quei sorrisi verissimi.
"Eccomi." spunta Giada dal corridoio e urla come una matta. Sempre nel momento giusto, eh.
Sara tossisce e si alza andando verso di lei. Si volta e mi sorride, lo faccio anche io e torno a guardare la tv.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora