Sedici.

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Sara Pov's
Stanotte non ho dormito proprio, continuavo a pensare a Mirko e a quella telefonata. Respiro profondamente e mi alzo dal mio letto comodissimo, infilo le ciabatte e vado in bagno. Guardandomi allo specchio sembra che non sia cambiato niente, i miei occhi non sono rossi, non ho le occhiaie e ho la faccia del mio colore naturale. Sbuffo seccata, pensavo che avessi il volto devastato ma niente, devo andare a scuola per forza. Mi vesto senza voglia e poi mando un messaggio a Giada dicendole che andiamo a piedi. Risponde dopo poco e acconsente senza dire niente. Non mi va di vedere Mirko oggi, sono troppo stanca anche per guardarlo negli occhi.
Scendo in cucina dove mio fratello si sta riempiendo di biscotti.
"Me ne lasci uno?" gli chiedo ridendo.
"Oh, certo scusa." dice lui spostando il vassoio nella mia direzione.
"Grazie." prendo un biscotto e lo sgranocchio lentamente. "Come va con Maria?" gli chiedo guardandolo. Maria è la sua ragazza, stanno da poco insieme e credo che lui la ami verente.
"Benissimo, oggi usciamo insieme e spero tanto di darle questo." mi mostra un bracciale con il suo nome. Anche mio fratello è più fortunato di me.
"Bello, adesso devo andare. Sta arrivando Giada e non voglio farla aspettare troppo." prendo lo zaino e un altro biscotto.
"Salutami Mirko." sentire quel nome mi fa innervosire e lascio casa sbattendo la porta.
"Perché sbatti?" dice Giada ridendo.
"Mi è scivolata da mano." rido anche io e l'abbraccio forte.
"Come ti senti?" mi chiede poco dopo
"Bene, era solo stanchezza, tutto qui." dico camminando.
"Mi ero spaventata." dice sospirando.
"L'erba cattiva non muore mai, amica mia." dico dandole una pacca sulla schiena.
"Giusta osservazione, amica." dice lei ridendo. "Domani c'è la festa. Dio che bello, sono tipo così eccitata che la notte non riesco a dormire se non penso al bacio tra me e Matteo che ci sarà." dice lei applaudendo.
"Oddio, quanti filmini ti fai?" le chiedo ridendo.
"Tanti che neanche tu immagini." dice annuendo. Scoppia a ridere come un ebete. "Guarda, Carlo mi ha inviato il video di quello che è successo ieri con Martina." mi mostra il video e mi soffermo sulla faccia di Martina. Ha la faccia rossa e io continuo a parlare male di lei. Mi sento una bulla.
"Sono stara troppo cattiva." dico seria mentre Giada mi guarda strano.
"Fai davvero? Se lo meritava, è una zoccola patentata e qualcuno doveva pure dirle qualcosa." dice lei camminando.
"Hai ragione." dico ridendo e lei fa lo stesso.
"Guarda si avvicina Matteo con Davide." dice facendo un cenno con la testa dietro di me. Davide ha un debole per ma dall'inizio della scuola ma a me non piace affatto. È un tipo carino ma non fa per me.
"Ehi ragazze." dice Matteo mentre Davide fa un saluto con la mano.
"Ciao." diciamo io e Giada sorridendo.
"Allora, pronte per la festa?" ci chiede Davide.
"Prontissima." dice Giada entusiasta e Matteo le sorride felice.
"Tu Sara?" chiede Davide indicandomi con un cenno della testa.
"No, io non vengo." dico sorridendo. So che sperava che ci andassi con lui, ma ho già deciso di non andarci.
"Oh, mi dispiace. Voltevo tanto andarci con te." dice lui grattandosi un braccio.
"Sarà per la prossima volta." dico dandogli una pacca sulla spalla. Lui sorride e se ne va. La campanella suona e prendo il polso di Giada e la trascino dentro scuola. Sbadiglio prima di entrare, questo vuol dire che lo farò per tutte le cinque ore consecutive.

Mirko Pov's
Mi rigiro nel letto come un elefante, apro gli occhi e guardo il soffitto. Mi alzo e sbuffo rumorosamente, vado in camera di Giada ma non c'è nessuno. Scendo le scale di corsa e vado in cucina dove c'è zia che sta pulendo la cucina.
"Zia dov'è Giada?" le chiedo guardandola.
"Lei e Sara sono andate a piedi, non preoccuparti." dice sorridendo.
"Eh perché, potevo accompagnarle io." dico sedendomi al bancone.
"Non so dirtelo, Mirko." dice lei sedendosi di fronte a me. "Ti devo dire una cosa." aggiunge.
"Dimmi." dico prendendo un panino imburrato.
"Passeremo la vigilia di Natale con la famiglia di Sara." dice e quasi sputo il panino.
"Oh, divertente." dico pulendomi la bocca da alcune briciole.
"Sì, divertente." dice lei prendendo la mia mano. "Ti chiedo solo di non fare casini, almeno per quella giornata." dice stringendo la mia mano.
"Zia da quando stu qui non ho combinato niente, perché dovrei fare casini alla vigilia?" le chiedo finendo il panino.
"Hai ragione, mi dai un abbraccio ora?" mi chiede alsandosi.
"Certo, vieni qui zietta." dico abbracciandola forte. "Grazie di tutto zia." a lei devo tutto. Mi ha ospitato in casa dopo tanti casini che ho combinato nella mia città, non si è fatta problemi.
"Ora vado a lavoro, ci vediamo oggi." dice lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao zia." dico e mi siedo sul divano. Mi sdraio e crollo in un sonno profondo.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora