Ventiquattro.

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Mirko Pov's
Busso piano alla porta di Sara, sperando che non stia ancora dormendo.
"Mmm, sto dormendo." dice con la voce impastata di sonno, sorrido e apro piano la porta.
"Giorno dormigliona." mi avvicino a lei e le do un bacio a stampo e mi siedo sul suo letto con lei che sbadiglia. Mi guarda e mi sorride, poggia la testa sulle mie gambe e mi guarda con una faccia tenerissima. Sembra una bambina.
"Perché ti sei svegliato così presto?" mi chiede giocando con un cuscino che fa volare in aria per poi riprenderlo.
"Sono andato a correre e poi sei tu che ti svegli così tardi." dico incorciando le bracca al petto. Lei mi guarda con un sopracciglio alzato e spalanca la bocca.
"Non è vero, uffa." si alza e si siede di fronte a me, nella mia stessa posizione. Sorride e mi prende le mani. "Mi passi quella penna?" dice indicandomi una penna sul suo comodino, annuisco e la prendo.
"Che devi fare?" le chiedo sedendomi bene.
"Sta fermo eh, sennò viene male." dice poggiando la penna sulla mia fronte, e io resto fermo.
"Ma dai, dopo non si leva." dico portando dietro la testa.
"Dai, stai fermo e zitto." mi tira una ciocca di capelli e io non dico niente. Sta scrivendo qualcosa e mi fa il solletico, cerco di non ridere perché ho paura che mi dia uno schiaffo. "Ecco fatto, tieni guarda." dice dandomi uno specchietto. Lo afferro e mi guardo la fronte, sorrido leggendo quello che ha scritto 'ti amo' con un cuoricino. La guardo e lei sorride dandomi un bacio, io prendo la penna e la faccio avvicinare a me.
"Non scrivere cazzate eh." dice ridendo, e cercando di non muoversi.
"Shh." dico guardandola negli occhi color nocciola. Lei annuisce e soffoca una risatina. In questo momento sembra una bimba, con le gambe incrociate, le mani sulle cosce, i capelli spettinati e struccata. Ha gli occhioni grandissimi e le guance arrossate.
"Ecco fatto, leggi." le tendo lo specchietto e legge, sorride anche lei e poi mi bacia piano. Sussurra un 'ti amo' tra un bacio e l'altro.
"Andiamo a fare colazione." dice prendendomi per mano. Io ridacchio e la seguo per le scale.
"Ragaz-" Manu si stoppa subito e guarda le nostre fronti, confuso. Io e Sara ci guardiamo e non sappiamo che dire.
"Ecco noi, cioè stava-" comincia Sara ma Manu la stoppa subito scuotendo la testa.
"Non lo voglio sapere, va bene cosi." dice lui mettendo una mano sulla bocca di Sara.
"Andiamo a lavare la faccia." dico guardando Manu che legge ancora. Sara mi prende la mano e andiamo in bagno.
"Aspetta, prima facciamo una foto." dice Sara andando in camera sua e ne esce con il suo telefono e con un sorriso a trentatue denti, scuoto la testa e lei scatta.
"Contenta?" le chiedo entrando in bagno e aprendo il rubinetto.
"Tanto." dice prendendo il sapone. Mi lascia un bacio sull'angolo della bocca e poi sul naso. Le lascio un bacio sulle labbra carnose e poi un altro ancora e altri ancora. Mette le mani intorno al mio collo e sussura una frase che non ho capito ma continuo a baciarla.
"La colazione è pron-" entra Manu in bagno con un biscotto in bocca e quasi soffoca venendoci baciare. Oggi non è la sua giornata eh. Io e Sara ci stacchiamo e guardiamo Manu.
"Manu non fare quella faccia che anche tu e Maria vi baciavate." dice sara strofinandosi la fronte. Guardo Manu e poi strofino anche io. Dopo aver tolto la scritta usciamo dal bagno con Manu che cammina davanti a noi.
"Perché avete la fronte rossa?" ci chiede Matteo appena arriviamo in cucina. Io e Sara ci guardiamo e non diciamo nulla.
"Li ho trovati a dare capocciate al muro." dice Manu sedendosi, Matteo lo guarda e ridacchia. Sara ride e si siede vicino a Giada e cominciano a parlare tra di loro, mentre io parlo con Matteo e Manu. La giornata trascorre così, risate e chiacchiere.

•Il cugino della mia migliore amica•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora