"Sara svegliati. Giada è giù che ti aspetta." mamma mi scuote lentamente e mi sveglio.
"Oddio che ore sono?" dico con la voce ancora impastata di sonno.
"Le sette e mezza." cazzo sono in ritardo. Mi alzo e prendo dei vestiti puliti e vado in bagno. Lavo la faccia e infilo i jeans con la canotta. Metto i calzini e le scarpe, comincio a lavare i denti.
"Sara?" Giada pronuncia il mio nome e si avvicina a me. Sputo e sciacquo la bocca.
"Ho fatto. Ho fatto. Muoviti, andiamo." esco dal bagno e vado a prendere lo zaino e il cellulare.
"Noi andiamo." urlo e non do il tempo a Giada di salutare mamma che già siamo sul marciapiede.
"Ma che cazzo hai?" mi richiama Giada.
"Niente. Siamo in ritardo." dico legando i capelli.
"Sara. Dimmi la verità." mi blocca Giada. Sbuffo e la guardo.
"Mamma avrebbe cominciato a chiederti di Mirko e a me da fastidio. E tu lo sai." dico camminando mentre lei è ancora ferma.
"È questo era? Tua mamma mi ha già chiesto tutto prima che ti venisse a svegliare." ammette avvicinandosi.
"Che cos..? Che cazzo ha fatto?" le chiedo fermandomi.
"Si. Ma non ha detto niente di che. Tranquilla, Sara." mi tranquillizza e mi prende la mano. Corriamo come delle matte.
"Guarda, c'è Matteo con Cristina." Giada mi indica Matteo. È rossa dalla rabbia.
"Dai, Giada. Non ci pensare. Non esiste solo lui." dico poggiando una mano sulla sua spalla.
"Per me si. Per me esiste solo lui. A me piace e deve capire che lui è solo mio." dice. Un'ennesima figura di merda. Mi metto una mano in faccia dalla vergogna. "Ho urlato di nuovo, cazzo" dice battendo un piede a terra. Levo le mani dalla faccia e guardo Matteo.
"Si sta avvicinando tu sai chi." sussurro e la guardo. Lei si gira di scatto e comincia a saltellare sul posto sorridendo.
"Oddio sta venendo qui. Oddio. Oddio." mi stritola il braccio.
"Giada, il braccio." dico dolorante.
"Oh. Scusa." mi molla e si gira. "Dove cazzo è andato?!" sbraita guardandosi in torno.
"Oh..falso allarme. È andato da Carlo e gli altri dietro di noi." ammetto guardandola.
"Cazzo. Cazzo. Cazzo." urla incazzata nera. Entra nella scuola e io la seguo.
"Giada aspetta" la fermo. Si gira e mi guarda. "Dai su, ti noterà presto." non mi va di dire certe cose ma non mi va neanche di vederla così. L'abbraccio e lei fa lo stesso."Che cazzo di noia. Quella prof continuava a parlare da sola." Giada sbadiglia e usciamo da scuola.
"È matta quella." dico ridendo.
"Giada." alzo la testa e vedo Mirko che sorride. Appena mi vede fa un cenno con la mano. Ricambio.
"Che ci fa qua?" dico fermando Giada
"È venuto a prenderci a scuola." dice Giada con tono ovvio.
"Ma, Giada lo sai che non ci sopportiamo." dico e le mi guarda, poi guarda Mirko.
"Dai, ti ha salutata. È un inizio." dice lei camminando.
"Dio." sussurro e cammino anche io.
"Andiamo?" dice lui guardando Giada e poi me. Io e Giada ci guardiamo per un secondo e poi camminiamo.
"Allora, noiosa la scuola?" chiede Mirko rivolto a Giada. Che odio quando fa il finto interessato. Anche da piccolo lo faceva e poi sbadigliava sempre.
"Si molto. Sara ti va di venire a casa?" mi guarda e sorride. C'è Mirko a casa sua e noi non ci sopportiamo ma non posso rinunciare a stare con lei. Mirko mi guarda trattenendo il respiro.
"Certo. Perché no." sorrido e la guardo. Mirko sbuffa e Giada gli tira uno schiaffo.
STAI LEGGENDO
•Il cugino della mia migliore amica•
RomanceBen dieci anni senza vedersi. Dieci anni in cui molte cose sono cambiate. Dieci anni in cui entrambi sono cresciuti, cambiati, migliorati ma comunque non si sono mai dimenticati a vicenda. Sara e Mirko, completamente diversi fra di loro uniti da un...