CLARKE:
Quella notte, dopo tanto tempo, ero riuscita a dormire sonni tranquilli pur rimanendo seduta su una di quelle poltrone adiacenti il letto. Da quando Lexa mi aveva affidato nuovamente quella stanza non ero riuscita più a dormire su quel comodo letto poiché ogni volta, mi tornava alla mente quel sangue nero sparso su tutte le coperte. Mi alzai dalla mia postazione e sospirando leggermente, mi avviai verso una delle bacinelle che tenevo da parte in un angolo della camera. Mi sciacquai il viso, portando un po' d'acqua con le mani e una sensazione di fresco mi attraversò i lineamenti della fronte e delle guance. Per un attimo chiusi gli occhi e mi tornò alla mente Roan, rinchiuso nelle celle. Li aprii istintivamente e mi asciugai per poi tornare vicino le poltrone, e cominciai a vestirmi.
Sistemati i polsini con decorazione metallica, afferrai la giacca di colore blu scuro e mi avviai verso l'uscita.
Nel mentre chiusi la porta mi infilai l'indumento che avevo tra le mani e con cautela, senza fare troppo rumore, andai in direzione delle celle. Senza dare troppo nell'occhio, decisi di non nascondermi ma di salutare ogni passante o guardia che si presentava davanti ai miei occhi.
Arrivata davanti la porta delle celle, mi nascosi cautamente dietro l'angolo di un muro che componeva una parte del lungo corridoio che collegava quella stanza. Mi sporsi piano, e notai la presenza di due guardie che custodivano le celle. Pensai ad un modo per distrarle, e quando mi venne in mente, mi guardai intorno in cerca di un sassolino non troppo piccolo. Lo trovai e lo lanciai dall'altro lato del corridoio, trattenendo il respiro. Nel momento in cui il sasso cadde, emanò uno strano suono e velocemente tornai a nascondermi dietro il muro.
"C'è nessuno?" sentii dire da una delle guardie. Li sentii parlottare a bassa voce poi insieme, si spostarono nella direzione del sasso. Quando fui certa che se ne fossero andati, mi avviai verso la porta antecedente le celle, l'aprii ed entrai, richiudendola alle mie spalle.
Nel momento in cui feci irruzione in quella stanza fui colpita da un freddo pungente e cominciai a tremare appena. Sentii qualcuno muoversi in lontananza, appena sospirai.
"C'è qualcuno?" sentii la voce di Roan farsi strada da una delle celle. Mi guardai intorno e una volta certa che non ci fosse nessuno mi avviai verso l'unico uomo presente.
Allungai lo sguardo oltre le sbarre e improvvisamente apparve dal buio la figura possente di Roan.
Mi spaventai.
"Clarke, sei tu!" esclamò l'uomo con debolezza.
Il freddo e la poca luce non lo aiutavano affatto.
Vidi le sue mani sporche di terra, afferrare quei lunghi ferri di colore nero e portò il suo viso lungo una delle fessure della cella.
Io indietreggiai, non dando modo a lui di avvicinarsi.
"Finalmente sei arrivata!" mi disse ed io corrucciai il viso non capendo cosa volesse dirmi.
"Cosa è successo?" furono le mie prime parole rivolte a Roan dopo che lui aveva dato l'ordine di uccidermi.

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Hope
FanfictionStoria Clexa/Elycia - Per chi non lo sapesse sono due personaggi della serie tv The100. Nella prima parte, la storia è incentrata su Clarke e Lexa subito dopo la puntata 3x07, nella seconda parte la storia cambia... Genere: Angst, Azione, Romantico ...