Capitolo 24

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ELIZA:

Quello stesso giorno chiesi ad Alycia di trascorrere l'ultima settimana di pausa a casa mia a Los Angeles. Senza troppe esitazioni accettò con tanta gioia, sorridendomi, anche al solo pensiero di rivedere il mio coinquilino. Matt andava molto d'accordo con Alycia, poiché i loro caratteri erano molto simili, come alcuni dei loro atteggiamenti.

Ancora in preda ai preparativi, chiusi l'ultimo borsone ed afferrai il mio cappellino nero della New Era, mettendomelo con cura. La visiera era in avanti, leggermente abbassata sui miei occhi, e i capelli mossi scendevano lungo le mie spalle. Presi una sigaretta e me la misi in bocca, lasciandola ancora spenta. Girai per la roulotte, giocherellando con il filtro tra i denti, ed arrotolai con cura le cuffie da mettere in borsa. Con il viso feci un giro di 180° assicurandomi di aver preso tutto ciò di cui avevo bisogno. Una volta accertata, presi la giacca dall'appendiabiti e me la infilai. Mi apprestai ad uscire, alzando di poco il trolley, per evitare quei tre fastidiosi gradini.

Una volta uscita, sistemai la borsa a tracolla facendola scorrere un po' dietro la mia schiena, mentre la valigia la misi tra le mie gambe. Frugai tra le tasche, presi l'accendino e con grande felicità, accesi la sigaretta e ne aspirai un bel tiro, pensando al viso amorevole di Alycia che mi rimproverava. Sorrisi tra me e me, mentre attesi il suo arrivo.

Arrivate in aeroporto, aiutai Alycia con le borse, poiché a causa della sua fisicità fece molta fatica nel reggerle. Mi divertiva molto sapere di quanto fosse così fragile nella vita reale, a differenza del personaggio che interpretava.

Risi di gusto quando la vidi scendere dal taxi e dimenarsi a causa della tracolla e della borsa che si erano incastrate tra di loro.

"Lascia, faccio io!" le dissi, avvicinandomi verso di lei e sfilandole la borsa.

"Oh Dio, Grazie! Odio queste cinture!" disse, ancora concentrata su quell'argomento.

Sorrisi di nuovo delle sue lamentele, mentre masticavo una chewing gum presa in precedenza, per togliere il sapore del fumo.

Fortunatamente non fummo riconosciute durante l'attesa dell'apertura del Gate, forse anche a causa dei nostri indumenti casual che ci camuffarono alla perfezione. Per un attimo lasciai Alycia da sola, con l'esigenza di chiamare Matt.

Volevo che ogni cosa fosse perfetta, in quella settimana, completamente dedicata a noi.

"Pronto, Matt?" dissi, mettendo una mano sulla bocca, per non farmi sentire. Allungai l'occhio verso Alycia, e quando in lontananza, i nostri occhi si scontrarono, un sorriso uscii in automatico dalle mie labbra, e lei non capendo nulla, corrucciò le sue sopracciglia fine, sorridendomi a sua volta.

"Ehi, Eli! Allora siete sull'aereo?" chiese il mio amico, euforico del mio ritorno.

"In realtà ancora no, stiamo aspettando l'apertura del Gate, ma ti ho chiamato per chiederti un favore!" esclamai non perdendo di vista il volto di Alycia, che era intenta a leggere uno dei suoi libri da viaggio.

"Di cosa si tratta?" mi chiese curioso.

"Ehm..." iniziai a balbettare timidamente "..dovresti comprare dei fiori e metterli sulla scrivania della mia camera. E' una sorpresa per Alycia!" le dissi con un leggero imbarazzo.

Dall'altra parte del telefono ci fu qualche secondo di silenzio per poi essere rianimato da una colorita risata di Matt.

"Da quando sei diventata così romantica?" disse divertito.

"Smettila, Matt! E' una cosa seria!" gli risposi, guardandomi intorno. Notai che due ragazzine, più o meno 18enni si erano accorte della mia presenza.

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